image
Articolo
14 aprile 2014 - Esteri - Ucraina - Il Giornale
Kiev: “Mosca ci fa la guerra” E manda l’esercito ad Est
L’ Ucraina orientale ri­schia di sprofondare nella guerra civile con lo spettro di un intervento rus­so. Nelle ulti­me 48 ore i ri­belli anti Kiev hanno imbrac­ciato le armi e conquistato edifici gover­nativi in diver­se città del Donbass, la re­gione rocca­forte dei filo russi. Le pri­me sparatorie con le forze di sicurezza han­no provocato morti e feriti. Il presidente ucraino, Olek­sandr Turci­nov, ha dichia­rato che la Rus­sia «conduce una guerra contro l’Ucraina» e annunciato «un’operazione antiterrorismo su larga scala - definita vergo­gnosa da Mosca- con l’uso delle forze armate». A un passo dal confine dove sono in attesa 40mila soldati russi. Il capo del­lo Stato ha lanciato l’ultimo ap­pello ai ribelli ad abbandonare le armi «entro lunedì mattina», in cambio dell’amnistia.Diffici­le che venga accolto nella deci­na di città della rivolta filo russa, col sogno di una seconda Crimea.

Il primo scontro armato è scoppiato ieri mattina nei din­torni di Sloviansk, 130 chilome­tri a nord di Donetsk, la «capita­le » del Donbass. Il giorno prima uomini ben equipaggiati aveva­no preso d’assalto e conquistato il locale commissariato centra­le. A un posto di blocco o in un’imboscata i paramilitari han­noaperto il fuoco su un convo­glio delle forze di sicurezza ucraine. In un Suv sforacchiato di proiettili è rimasto ucciso il re­sponsabile dell’area dell’Sbu, il servizio segreto di Kiev. Altri agenti sono rimasti feriti, ma an­che i filo russi avrebbero subito perdite.
I ribelli in mimetica armati e col volto coperto apparsi nelle ultime ore non sono truppe rus­se, come gli«omini verdi»spedi­ti
 in Crimea a occupare la peni­sola. Si tratta di ex militari o Be­rkut, i corpi speciali della polizia del precedente regime disciolti dal nuovo governo. Parte del­l’equipaggiamento militare può essere stato fornito da Mo­sca. Sicuramente ci sono agenti infiltrati dei servizi russi, ma l’obiettivo per ora è piegare Kiev al federalismo chiesto dai ribel­li. Se l’embrione di guerra civile degenerasse in bagno di san­gue, allora i russi interverrebbe­ro per riportare l’«ordine».
Ieri i filo russi hanno occupato il municipio di Mariupol, sul Mar d’Azov.Ad Artemovsk gli at­tivisti favorevoli a Mosca hanno disarmato una colonna di riser­visti dell’esercito ucraino. A Do­netsk sono stati occupati la pro­cura e il commissariato centra­le. Barricate vengono erette at­torno agli edifici conquistati. A Kharhov, seconda città del pae­se, ci sono stati scontri, ma sen­za sparare, come a Odessa nel­l’estremo Sud. Pravi sektor, la struttura paramilitare di piazza Maidan, ha annunciato la mobi­litazione. Una fonte del
 Giorna­le rivela che nel sud­est gli estre­misti di destra puntano a occu­pare gli edifici governativi pri­ma che lo facciano i filo russi o le sedi della sicurezza considerate troppo arrendevoli,com’è acca­duto senza successo a Poltava.
Il segretario di Stato america­no, John Kerry, ha minacciato la Russia di orchestrare gli scontri minacciando «ulteriori conse­guenze ». Il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov, ha am­monito contro l’uso della forza da parte di Kiev. Il 22 aprile è atte­so in Ucraina il vicepresidente americano Joe Biden. Non a ca­so la tensione sta esplodendo prima dell’incontro a Ginevra di giovedì fra Usa, Russia, Ue e Ucraina, che doveva trovare una soluzione pacifica alla nuo­va guerra fredda. Dal canto suo, Mosca ha annunciato di voler portare la crisi al Consiglio di Si­curezza dell’Onu e all’Osce.
 


video
01 febbraio 2014 | MezziToni | reportage
Sulle barricate di Kiev
Piazza Maidan, l'Ucraina e le mille facce della rivolta contro il regime del presidente Viktor Yanukovich.

play
20 luglio 2014 | Russia 1 | reportage
Gli uomini neri
La guerra civile in Ucraina sempre più sanguinosa e dimenticata schiera in prima linea un reparto fedele a Kiev, che arruola volontari europei provenienti da Italia, Svezia, Finlandia, paesi Baltici e Francia. Il battaglione Azov, accusato di simpatie naziste, sta combattendo con i suoi 250 uomini sul fronte orientale dell'Ucraina contro i ribelli filo russi. Una dozzina di volontari stranieri, che giurano di non venir pagati, hanno già prestato giuramento. Altri 24 stanno arrivando e su Facebook, il veterano francese della guerra in Croazia, Gaston Besson, ha lanciato da Kiev un appello all'arruolamento. Per giorni abbiamo seguito dalla base di Berdyansk, nell'est del paese, il battaglione Azov, che è sotto il controllo del ministero dell'Interno. Fra i volontari europei, l'italiano Francesco F. ha lasciato la vita da manager per combattere al fianco degli ucraini contro i ribelli filo russi. Il cecchino svedese, Mikael Skillt, uno dei pochi a parlare a viso scoperto, ha una taglia dei separatisti sulla testa. E fra loro c'è pure un russo che vorrebbe abbattere il governo di Mosca. Per il colore della divisa e la provenienza dall'estrema destra ucraina ed europea sono conosciuti come "gli uomini neri".

play
07 marzo 2014 | TG5 | reportage
In Crimea arrivano i volontari serbi
SEBASTOPOLI - Folti barboni, mimetiche, coltellacci alla cintola e sulla spalla il teschio con le tibie incrociate, simbolo del sacrificio in nome del popolo slavo. Si presenta così una ventina di cetnici, i paramilitari serbi, arrivati in Crimea per dare man forte ai filo russi. Non è stato facile trovare l’avanguardia dei “lupi” come vengono chiamati i volontari giunti dalla Serbia.

play
[altri video]
radio

16 aprile 2014 | Radio IES | intervento
Ucraina
Una nuova Crimea


play

27 marzo 2014 | La notte di radio uno | intervento
Ucraina
Crimea, i trenta giorni che sconvolsero l'Europa


play

26 maggio 2014 | RadioVaticana | intervento
Ucraina
Il nuovo presidente ucraino e la guerra civile nell'Est
I rapporti con Mosca, la crisi economica, la secessione del Donbas e lo spettro della guerra civile sempre più sanguinosa.

play

[altri collegamenti radio]