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Scenari mondo
23 aprile 2014 - Esteri - Ucraina - Panorama
Maidan 2, la vendetta del Cremlino

La rivolta armata filo-russa nell’Ucraina sudorientale è ben peggio di una seconda Crimea. E non solo per l’attacco ucraino sull’aeroporto militare di Kramatorsk, vicino a Donetsk. Stavolta il rischio è la guerra civile. 

Se ci fosse un bagno di sangue, l’intervento di Mosca sarebbe inevitabile: oltreconfine sono già schierati 35-40 mila soldati russi. In una dozzina di città, come Donetsk, Mariupol e Lugansk, miliziani armati hanno occupato dal 12 aprile centrali di polizia, sedi dei servizi segreti, governatorati e municipi. Fra attivisti e miliziani, sarebbero 12 mila. Tante piccole Maidan con barricate, mimetiche, scudi e appoggio popolare fotocopia della rivolta di Kiev. 

Stavolta i miliziani inneggiano all’autoproclamata repubblica filorussa di Donetsk. Tanto che il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov (vedere intervista ad Alexander Medvedev a pagina 76), ha denunciato «l’ipocrisia occidentale: le violenze sfociate in decine di morti in piazza Maidan a Kiev sono state chiamate democrazia. Le proteste nel sud-est ucraino sono considerate terrorismo ». I manipoli armati sono composti da ex Berkut, i corpi speciali della polizia sciolti dal nuovo governo, militari filorussi e ufficiali giunti dalla Crimea. E non mancano agenti infiltrati del Gru, i servizi militari di Mosca. 

Non a caso, l’escalation è iniziata alla vigilia del summit di Ginevra del 17 aprile. Lo scopo è farlo saltare (o alzare la posta per una soluzione diplomatica). I filo-Mosca vogliono un referendum: se non lo otterranno sono pronti alla secessione. L’1 e il 9 maggio (festa della vittoria sul nazismo) sono ad alto rischio: lo scenario è una secessione a macchia di leopardo, in vista delle presidenziali del 25 maggio.   

(Fausto Biloslavo) 



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02 luglio 2014 | SKYTG24 | reportage
Gli uomini neri sul fronte dell'Est
La guerra civile in Ucraina sempre più sanguinosa e dimenticata schiera in prima linea un reparto fedele a Kiev, che arruola volontari provenienti da paesi europei come Italia, Svezia, Finlandia e Francia. Il battaglione Azov, accusato di simpatie naziste, sta combattendo con i suoi 250 uomini sul fronte di Mariupol, una città costiera nell’Est dell’Ucraina. Una dozzina di volontari stranieri, che sostengono di non venir pagati, hanno già prestato giuramento. Altri 24 stanno arrivando e su Facebook, il veterano francese della guerra in Croazia, Gaston Besson, ha lanciato da Kiev un appello all’arruolamento. Per giorni abbiamo seguito dalla base di Berdyansk, nell’est dell’Ucraina, il battaglione Azov, che è sotto il controllo del ministero dell’Interno. Fra i volontari europei, l’italiano Francesco F. ha lasciato la vita da manager per combattere al fianco degli ucraini contro i ribelli filo russi. Il cecchino svedese, Mikael Skillt, uno dei pochi a parlare a viso scoperto, ha una taglia dei separatisti sulla testa. E fra loro c’è pure un russo che vorrebbe abbattere il governo di Mosca. Per il colore della divisa e la provenienza dall’estrema destra ucraina ed europea sono conosciuti come “gli uomini neri”.

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14 marzo 2014 | TG5 | reportage
Gli italiani di Crimea
Gli italiani di Crimea, emigrati nella penisola oltre duecento anni fa, furono deportati in Siberia e decimati da Stalin, che li considerava una spina nel fianco durante la seconda guerra mondiale. Poi sono tornati a Kerch, vicino all'ex confine con la Russia. Gli italiani di origine sono ancora 500.

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20 luglio 2014 | Russia 1 | reportage
Gli uomini neri
La guerra civile in Ucraina sempre più sanguinosa e dimenticata schiera in prima linea un reparto fedele a Kiev, che arruola volontari europei provenienti da Italia, Svezia, Finlandia, paesi Baltici e Francia. Il battaglione Azov, accusato di simpatie naziste, sta combattendo con i suoi 250 uomini sul fronte orientale dell'Ucraina contro i ribelli filo russi. Una dozzina di volontari stranieri, che giurano di non venir pagati, hanno già prestato giuramento. Altri 24 stanno arrivando e su Facebook, il veterano francese della guerra in Croazia, Gaston Besson, ha lanciato da Kiev un appello all'arruolamento. Per giorni abbiamo seguito dalla base di Berdyansk, nell'est del paese, il battaglione Azov, che è sotto il controllo del ministero dell'Interno. Fra i volontari europei, l'italiano Francesco F. ha lasciato la vita da manager per combattere al fianco degli ucraini contro i ribelli filo russi. Il cecchino svedese, Mikael Skillt, uno dei pochi a parlare a viso scoperto, ha una taglia dei separatisti sulla testa. E fra loro c'è pure un russo che vorrebbe abbattere il governo di Mosca. Per il colore della divisa e la provenienza dall'estrema destra ucraina ed europea sono conosciuti come "gli uomini neri".

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16 aprile 2014 | Radio IES | intervento
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Una nuova Crimea


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27 marzo 2014 | La notte di radio uno | intervento
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Crimea, i trenta giorni che sconvolsero l'Europa


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26 maggio 2014 | RadioVaticana | intervento
Ucraina
Il nuovo presidente ucraino e la guerra civile nell'Est
I rapporti con Mosca, la crisi economica, la secessione del Donbas e lo spettro della guerra civile sempre più sanguinosa.

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