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Articolo
24 maggio 2014 - Esteri - Ucraina - Il Giornale |
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“Rispetteremo il voto in Ucraina” |
Il presidente russo Vladimir Putin ha promesso di «rispettare la scelta del popolo ucraino» nelle elezioni presidenziali di domani.L’Est del paese,però,è in preda alla guerra civile ed il candidato favorito, Petro Poroshenko, non riuscirà facilmente a migliorare i rapporti con Mosca. Al Forum economico internazionale di San Pietroburgo il nuovo Zar ha toccato i temi più caldi. Sul voto ucraino ha parlato di «un primo passo nella direzione giusta », anche se le elezioni, secondo Putin, «non rispettano tutte le garanzie internazionali ». Il presidente russo ha parlato di blindati per le strade e giornalisti russi arrestati riferendosi alla grave crisi nell’Est del paese dove continuano gli scontri a fuoco fra le forze di Kiev ed i separatisti che guardano a Mosca. Putin ha comunque annunciato di voler collaborare con il nuovo presidente ucraino. Poroshenko, l’oligarca conosciuto come il «re» della cioccolata, non dovrebbe avere rivali. La sfidante più insidiosa, la discussa eroina Yulia Timoshenko, non supera nei sondaggi il 15% dei voti. Il problema sarà il ricorso alle urne nelle regioni di Donetsk e Lugansk che hanno scelto la secessione con un referendum non riconosciuto dalla comunità internazionale. Ben pochi seggi riusciranno ad aprire i battenti in quest’area. Il voto è reso ancora più incerto dagli scontri armati che hanno provocato nelle ultime 48 ore oltre 20 morti. Si calcola che almeno 2 milioni di persone nell’Est non andranno alle urne sui 35 dell’Ucraina.Il risultato sarà comunque valido, ma se la mancata affluenza risultasse più estesa il nuovo presidente sarà un’anatra zoppa. Il favorito Poroshenko ha bollato la Nuova Russia, la repubblica che i separatisti vorrebbero fondare nel sud est del paese, come «un mito inventato dal Cremlino ». Però ha promesso uno statuto speciale per la lingua russa, maggiore autonomia alle regioni ribelli e la normalizzazione delle relazioni con Mosca entro tre mesi. Putin ha chiesto da San Pietroburgo di «fermare le operazioni militari» nell’Est dopo le presidenziali. In cambio sarebbe pronto a ritirare le truppe russe al confine, ma proprio domenica si svolgeranno esercitazioni aeree ad un passo dai cieli ucraini. Il presidente russo ha confermato il maggiore timore di Mosca: «Domani l’Ucraina può entrare nella Nato e il giorno successivo potrebbero essere dispiegate parti dello scudo antimissile statunitense». Davanti agli imprenditori di mezzo mondo compresi molti italiani Putin ha detto chiaro che le sanzioni lanciate contro la Russia ed i suoi fedelissimi «sono uno strumento di pressione politica, ma provocano un effetto boomerang e alla fine danneggeranno gli affari e le economie dei Paesi che le hanno avviate». Poi ha scatenato una risata in sala con una frase ironica su Ed Snowden, la talpa del Datagate americano rifugiato in Russia. «Si è scoperto che nessuno se lo prendeva. Loro (gli americani) avevano spaventato tutti, mentre lui ( Snowden) era rimasto intrappolato nella zona di transito (dell’aeroporto di Mosca nda ) - ha spiegato Putin- E cosa potevamo fare? La Russia non è un paese che butta fuori i difensori dei diritti umani». www.gliocchidellaguerra.it |
[continua] |
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03 marzo 2014 | TG5 | reportage
In Crimea ultimatum dei russi alle basi ucraine
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07 marzo 2014 | TG5 | reportage
In Crimea arrivano i volontari serbi
SEBASTOPOLI - Folti barboni, mimetiche, coltellacci alla cintola e sulla spalla il teschio con le tibie incrociate, simbolo del sacrificio in nome del popolo slavo. Si presenta così una ventina di cetnici, i paramilitari serbi, arrivati in Crimea per dare man forte ai filo russi. Non è stato facile trovare l’avanguardia dei “lupi” come vengono chiamati i volontari giunti dalla Serbia.
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20 luglio 2014 | Russia 1 | reportage
Gli uomini neri
La guerra civile in Ucraina sempre più sanguinosa e dimenticata schiera in prima linea un reparto fedele a Kiev, che arruola volontari europei provenienti da Italia, Svezia, Finlandia, paesi Baltici e Francia. Il battaglione Azov, accusato di simpatie naziste, sta combattendo con i suoi 250 uomini sul fronte orientale dell'Ucraina contro i ribelli filo russi. Una dozzina di volontari stranieri, che giurano di non venir pagati, hanno già prestato giuramento. Altri 24 stanno arrivando e su Facebook, il veterano francese della guerra in Croazia, Gaston Besson, ha lanciato da Kiev un appello all'arruolamento. Per giorni abbiamo seguito dalla base di Berdyansk, nell'est del paese, il battaglione Azov, che è sotto il controllo del ministero dell'Interno.
Fra i volontari europei, l'italiano Francesco F. ha lasciato la vita da manager per combattere al fianco degli ucraini contro i ribelli filo russi. Il cecchino svedese, Mikael Skillt, uno dei pochi a parlare a viso scoperto, ha una taglia dei separatisti sulla testa. E fra loro c'è pure un russo che vorrebbe abbattere il governo di Mosca. Per il colore della divisa e la provenienza dall'estrema destra ucraina ed europea sono conosciuti come "gli uomini neri".
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16 aprile 2014 | Radio IES | intervento |
Ucraina
Una nuova Crimea
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26 maggio 2014 | RadioVaticana | intervento |
Ucraina
Il nuovo presidente ucraino e la guerra civile nell'Est
I rapporti con Mosca, la crisi economica, la secessione del Donbas e lo spettro della guerra civile sempre più sanguinosa.
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27 marzo 2014 | La notte di radio uno | intervento |
Ucraina
Crimea, i trenta giorni che sconvolsero l'Europa
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