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15 ottobre 2014 - Interni - India - Il Giornale
L'India accelera sui marò: verso l’intesa “consensuale”
Un giornale indiano rivela che il governo di Delhi sta valutando «una soluzione consensuale» con l'Italia sul caso marò. Il portavoce del primo ministro ultra nazionalista, Narendra Modi, smentisce, ma a metà. E nel frattempo continua inesorabile lo stillicidio dei rinvii. Ieri il tribunale speciale di New Delhi, che dovrebbe processare Massimiliano Latorre e Salvatore Girone ha spostato l'udienza al 20 febbraio 2015. Ben tre anni dopo la morte in mare di due pescatori uccisi secondo l'accusa dai fucilieri di Marina, che difendevano un mercantile italiano dalla minaccia dei pirati. La beffa giudiziaria è in fase di perenne stallo. L'ultimo rinvio è legato all'udienza del 12 dicembre della Corte suprema, che dovrà pronunciarsi sul ricorso italiano contro la Nia, la polizia antiterrorismo che ha guidato le indagini. 
Il giornale indiano Economic Times ha pubblicato ieri l'indiscrezione che il governo indiano sarebbe disponibile a valutare una proposta italiana per un «soluzione consensuale». La testata, con ottimi agganci al ministero dell'Interno, cita fonti governative anonime sottolineando che si profila «un ammorbidimento della posizione» indiana. Il nuovo premier, Modi, in campagna elettorale un mangia marò, potrebbe avere la forza di risolvere la spinosa crisi con l'Italia. Secondo il giornale ha affidato la patata bollente nelle mani di Aji Doval, ex capo dell'intelligente indiana nominato Consigliere per la sicurezza nazionale. Il ministero dell'Interno avrebbe preparato una risposta al governo italiano da sottoporre al dicastero della Giustizia. L'ex 007 Doval sarebbe in procinto di convocare un incontro interministeriale per affrontare la questione cercando una soluzione di compromesso. Poche ore dopo la pubblicazione dell'articolo il portavoce del governo indiano, Syed Akbaruddin, ha smentito qualsiasi accordo sostenendo che «non ci sono negoziati in corso fra India ed Italia» sul caso marò. Poi, però, ha lasciato aperto uno spiraglio aggiungendo che «non intende commentare gli affari interministeriali. Se qualcosa non è stato ancora finalizzato, non penso sia opportuno renderlo di dominio pubblico». 
Fonti autorevoli sottolineano che «la linea del governo italiano non cambia. Da tempo ci sono tentativi di soluzione con gli indiani, ma il processo di internazionalizzazione sta facendo il suo corso, anche se non è stato ancora avviato l'arbitrato». 
La stessa Catherine Ashton, rappresentante della politica estera europea, ieri si è fatta sentire, rispondendo ad un'interrogazione del vicepresidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani. Adesso che è in scadenza la baronessa alza la voce ammettendo che i ritardi nella vicenda giudiziaria dei fucilieri di Marina «sono del tutto inaccettabili».
www.gliocchidellaguerra.it

video
08 marzo 2012 | Uno Mattina | reportage
Il caso dei marò "ostaggi" degli indiani


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18 marzo 2013 | TG5 | reportage
Caso marò: documento esclusivo pubblicato dal Giornale
Il 15 marzo con la nota verbale 100/685, l’ambasciata italiana ricordava al “ministero degli Esteri indiano gli obblighi alla protezione dei diplomatici derivanti dalla Convenzione di Vienna”. Nella nota si chiede al governo di Delhi di “riassicurare che nessuna autorità indiana possa applicare misure restrittive alla libertà di Sua Eccellenza l’ambasciatore”. Alla fine si invita pure a garantire la “personale sicurezza” di Mancini e tutti i nostri diplomatici in India.

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03 luglio 2013 | Uno Mattina | reportage
E se i marò fossero innocenti?
E se i marò non avessero mai sparato sul peschereccio St. Anthony, dove la morte di due pescatori indiani ha fatto esplodere una crisi senza precedenti fra Italia e India? Se fossero totalmente innocenti? Lo sostiene Toni Capuozzo in una nuova ricostruzione degli eventi sul fatidico 15 febbraio 2012.

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radio

21 gennaio 2014 | Radio24 Melog cronache meridiane | intervento
India
I marò rischiano la pena di morte?


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15 gennaio 2014 | Zapping | intervento
India
I marò e la solita Italietta
I marò forse eviteranno la spada di Damocle della legge che prevede la pena di morte, ma in questo caso po­trebbero rischiare di tornare fra le grinfie del Kerala per venir giudicati. Lo scrive l’agenzia indiana Press Trust, mentre l’Italia ha chiesto alla Corte suprema di rimandare a casa i marò «in attesa del processo». Nel frattempo a Milano si festegge­rà con un galà la 65 ª Giornata naziona­le della Repubblica dell'India. Ed il 26 gennaio, il consolato di Delhi e l’or­chestra sinfonica Giuseppe Verdi hanno organizzato un concerto «de­dicato all’India in occasione della Fe­sta nazionale »all’auditorio della Fon­dazione Cariplo. Pecunia non olet, ma in pratica suoneremo per gli india­ni c­he da due anni trattengono Massi­miliano Latorre e Salvatore Girone.

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18 febbraio 2014 | Radio Radio | intervento
India
Unità e Giornale d'accordo sui marò


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