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Scenari Mondo
22 aprile 2015 - Esteri - Iraq - Panorama
Il generale “terrorista” può diventare l’uomo forte iraniano
CHE COSA E’ SUCCESSO
Un generale iraniano è diventato il tacito alleato degli Usa in Iraq. Classe 1955, Qasem Soleimani era tenente dei Guardiani della rivoluzione durante la guerra Iran-Iraq. Poi l’ufficiale dei Pasdaran è diventato comandante della divisione Al Quds, specializzata in operazioni all’estero.
Dall’estate scorsa è il baluardo in Iraq contro l’avanzata dell’Isis. Ancor prima l’aveva combattuto in Siria, puntellando con Hezbollah il regime di Bashar al Assad. Washington l’aveva messo nella lista dei terroristi internazionali ed era pure finito sotto la mannaia delle sanzioni europee e svizzere. Problemi finiti sotto il tappeto dopo i successi contro il Califfato: a novembre
ha guidato 10 mila miliziani sciiti nella prima vittoria contro l’Isis
a Jurf al Sahkar, rompendo la tenaglia su Baghdad.
Il 4 aprile, dopo un mese di aspra battaglia, il suo piano per riconquistare Tikrit (il caposaldo prima di Mosul, «capitale» del Califfo in Iraq) ha avuto successo grazie all’appoggio aereo degli Stati Uniti.
CHE COSA HANNO SCRITTO
«Negli ultimi anni il ruolo in politica estera del generale Soleimani è diventato pubblico» sottolinea la Bbc. L’alto ufficiale «non è solo la faccia orgogliosa dell’Iran nelle crisi internazionali, ma un eroe in patria al quale sono dedicati documentari e canzoni». In prospettiva, «il modello sarebbe quello egiziano con i militari che prendono il controllo. Il generale potrebbe diventare l’Al Sisi dell’Iran». Anche se gli americani lo chiamano «il comandante nell’ombra» o «il cavaliere nero», Washington lo vede come la guida dell’assalto ai militanti dell’Isis, spiega il Washington Post. «Positivo» il coinvolgimento a Tikrit, secondo il commento del capo di stato maggiore Usa Martin Dempse riportato da Long War Journal.

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