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Scenari Mondo
16 settembre 2015 - Esteri - Iraq - Panorama
Da Saddam ad Al Baghdadi
ERBIL -Lo Stato islamico si basa su una piramide del terrore, con a capo il Califfo Abu Bakr al Baghdadi (sopra), creata
o integrata dagli uomini di Saddam Hussein (sotto a sinistra, con Al Douri). Lo rivela a Panorama una fonte di intelligence internazionale. Ecco i nomi dei capi legati al vecchio regime.
IZZAT IBRAHIM AL DOURI
Al Douri, la «mente» politica del Califfato, ha lanciato le basi del futuro Stato islamico fin dalla disfatta di Saddam Hussein nel 2003. Lo strumento è stato l’Ordine dei guerrieri di Naqshbandi, organizzazione clandestina di ex militari
del partito Baath. Il generale Al Douri, 73 anni, era vicepresidente iracheno e braccio destro di Saddam.
«Re di fiori» del mazzo di carte dei super ricercati dall’esercito americano, non è mai stato catturato, nonostante una taglia di 10 milioni di dollari. Il 17 aprile
le milizie sciite hanno annunciato di averlo ucciso, ma la prova del Dna non sarebbe stata confermata.
AYMAN SABAWI IBRAHIM
Secondo fonti di intelligence alleate, la leadership politica di Daesh (altro nome dello Stato islamico), è in mano ad Ayman Sabawi Ibrahim, 44 anni, nipote di Saddam. Suo padre, Sabawi Ibrahim Hassan, era fratellastro del dittatore iracheno. Le forze di sicurezza lo hanno arrestato nel 2005 a Tikrit, città natale di Saddam. Il 13 agosto è morto in carcere. Anche il figlio era stato condannato all’ergastolo con l’accusa di appoggiare l’insorgenza jihadista. Il 9 dicembre 2006 è fuggito dalla prigione di Mosul con l’aiuto di un ufficiale di polizia.
OMAR AL-TIKRITI
La leadership politica, spesso in frizione con quella religiosa del Califfato, è condivisa da un altro nipote di Saddam, Omar al-Tikriti, 45 anni. Ex dirigente del Mukhabarat, i servizi segreti iracheni del passato regime, vive nello Yemen dove gestisce le finanze dello Stato islamico all’estero, e recluta soldati arabi per il Califfato. Dal 2005 il dipartimento del Tesoro Usa ha congelato i suoi beni, che derivavano dai fondi del regime fatti sparire alla caduta di Baghdad. Il procuratore generale iracheno, Chathanfar Hmod Al-Jasim, aveva presentato una richiesta all’Interpol di estradizione di al-Tikriti con l’accusa di terrorismo.
LA TROIKA DEI TRE EMIRI DI MOSUL
A Mosul, «capitale» irachena del Califfato, comanda una troika legata al braccio politico degli ex baathisti dell’Is, che dopo la caduta di Saddam hanno organizzato la lotta anti-americana. Hassan Saeed al Juburi, emiro dell’area sud di Mosul, mantiene i rapporti con lo Yemen e il nuovo serbatoio jihadista nella penisola del Sinai. L’area ovest di Mosul è controllata dall’emiro Mahsan Hurd Ali Jamal, che comanda anche nella provincia di Anbar e a Ramadi, dove si sta incagliando l’offensiva sciita. Ahmed Thire, leader nella piana di Ninive, è un ex ufficiale dell’intelligence di Saddam. Assieme ai due emiri della troika controlla le forze del Califfo formate da combattenti stranieri e sunniti iracheni. La sicurezza interna del Califfato è garantita dall’Hesba, la polizia religiosa composta da estremisti provenienti da Arabia Saudita e Qatar.
Fausto Biloslavo

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21 giugno 2016 | Caffè di Rai 1 | reportage
Profughi dimenticati
Sulle macerie della guerra in Iraq, grazie al Rotary, abbiamo raccontato il dramma dei profughi dimenticati. Siamo stati gli occhi della guerra lungo il fronte dove scappano i rifugiati dall'offensiva su Mosul, la capitale del Califfato. Siamo andati nei campi dove i cristiani in fuga vivono in condizioni miserevoli. Siamo stati sotto le tende dei siriani attirati dai trafficanti per partire verso l’Europa. Abbiamo raccolto le testimonianze dei rifugiati yazidi massacrati dalle bandiere nere. Con le loro donne schiave come Lamja saltata su una mina per fuggire allo Stato islamico. Drammi veri provocati dalla tragedia della guerra.Storie terribili, che non possiamo dimenticare e che abbimo presentato 7 giugno a Cremona.

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28 novembre 2014 | SKY TG 24 | reportage
Cristiani perseguitati
La storia dimenticata dei profughi cristiani in Iraq.

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28 settembre 2015 | Terra! | reportage
Il fronte del parto
In onda su Rete 4 la puntata "Avanti c'è posto" del settimanale tv di Toni Capuozzo sull'immigrazione e le sue cause. Uno dei servizi è il mio reportage di dieci minuti sul fronte nel nord dell'Iraq fra battaglie contro le bandiere nere, tendopoli dove i profughi vogliono partire per l'Europa, paracadutisti della Folgore che addestrano i curdi ed i monuments men italiani, che proteggono il patrimonio archeologico dell'umanità.

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06 ottobre 2015 | Zapping Rai Radio 1 | intervento
Iraq
Raid italiani in Iraq?
Raid italiani le ipotesi:Paolo Magri dir.Ispi,Fausto Biloslavo corrispondente Il Giornale.

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