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14 ottobre 2015 - Attualità - Siria - Il Giornale
Putin: “Gli usa hanno il cervello in pappa”
Gli americani stanno pompando armi in Siria per i ribelli «moderati» in risposta ai bombardamenti russi. L'Esercito siriano libero e gruppi simili hanno ricevuto negli ultimi giorni i missili anticarro Tow. Cinquanta tonnellate di armi leggere e munizioni sono state aviolanciate domenica a una nuova alleanza di ribelli curdi, cristiani e sunniti non estremisti, che vogliono liberare Raqqa la capitale siriana del Califfato.
In risposta il presidente russo Vladimir Putin ha stigmatizzato il rifiuto Usa di collaborare sugli obiettivi da colpire. «Ma come è possibile lavorare insieme? Cosa dobbiamo fare? Mi pare che alcuni dei nostri partner abbiano la pappa in testa» ha aggiunto il nuovo Zar riferendosi agli americani.
I numeri che trapelano sono esagerati, ma è stato annunciato che una forza di 50mila ribelli, in gran parte composta da curdi, assieme a cristiani assiri e a una minoranza di arabi sunniti, si è costituita per combattere lo Stato islamico nel nord della Siria. La nuova formazione, che si oppone al regime di Damasco, si chiama «Esercito siriano democratico» (Jasad). Si presenta come una coalizione che lotta «contro l'estremismo, per la democrazia e il laicismo». Gli Usa hanno abbandonato di recente il programma del Pentagono di 580 milioni di dollari per addestrare i ribelli «buoni», che è clamorosamente fallito per mancanza di uomini. Washington ha deciso di appoggiare le forze curde e cristiane rifornendole domenica con gli aviolanci dagli aerei C 17 di armi e munizioni.
Non solo: gli americani stanno riprendendo l'invio di missili contro carro a spalla Tow ai gruppi più «moderati», che si erano fermati dopo il 2013.
Il New York Times cita Ahmad al Saud, un comandante della Divisione 130, che era stata in parte addestrata dagli americani. Negli ultimi giorni ha ricevuto attraverso la Turchia sette Tow, che hanno centrato il bersaglio distruggendo altrettanti blindati e mezzi corazzati governativi. Adesso i ribelli chiedono pure i missili terra aria a spalla per abbattere i velivoli compresi quelli russi, che fra lunedì e martedì hanno lanciato 88 raid contro 86 obiettivi.
Ieri Putin ha rivelato che Mosca ha chiesto agli Usa «di indicarci gli obiettivi che considerano al 100% terroristi. La loro risposta è stata non siamo pronti. Allora abbiamo fatto un'altra richiesta: potreste dirci dove non dobbiamo bombardare? Nessuna risposta». Secondo il presidente russo gli americani «hanno il cervello in pappa». Sulle forniture di armi a stelle e strisce ai ribelli «buoni», il capo del Cremlino si è chiesto: «Non finirà come l'addestramento del personale militare, che poi tutto arriva nella mani dell'Isis?».
La Russia ha proposto «un incontro ad alto livello politico e militare a Mosca» sulla crisi siriana. E di inviare a Washington una delegazione di alto livello guidata dal premier Dmitri Medvedev per trovare un accordo su una strategia comune contro il Califfato. L'Fsb, i servizi segreti di Mosca, hanno individuato 4000 sospetti finanziatori del terrorismo islamico in 77 regioni russe e 6 paesi stranieri. Ieri nella capitale russa si sono incontrati il ministro degli Esteri, Serghiei Lavrov e l'inviato dell'Onu Staffan de Mistura per discutere «di tutti gli aspetti della situazione in Siria cominciando da quelli connessi alla soluzione politica».
Il nostro ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, ha ammesso che bisogna «utilizzare anche la presenza russa non in negativo ma per l'influenza che ha su Assad» il presidente «ereditario» siriano.

video
18 febbraio 2016 | Terra! | reportage
La guerra dei russi in Siria
Chi l’avrebbe mai pensato di ritrovarmi faccia a faccia con i russi in Siria. Negli anni ottanta, durante l’invasione sovietica dell’Afghanistan, il faccia a faccia con l’Armata rossa mi costò sette mesi di galera a Kabul. Gli inviati Fausto Biloslavo, Sandra Magliani, Lorena Bari e Anna Migotto documentano la guerra in Siria, l’immigrazione, i profughi, i morti ed i bombardamenti L’immigrazione, la guerra in Siria, i morti, i profughi che premono alle frontiere della Turchia cercando un varco per l’Europa, i bombardamenti.

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12 settembre 2013 | Tg5 | reportage
Diario di guerra ia Damasco
Tadamon la prima linea a 500 metri dai vicoli dove i bambini giocano a pallone.

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09 settembre 2013 | Tg5 | reportage
La battaglia di Maalula perla cristiana
Fausto Biloslavo, appena arrivato in Siria si trova al centro degli scontri tra governanti e ribelli. Il video terribile ed il racconto della battaglia

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radio

02 luglio 2015 | Radio24 | intervento
Siria
La famiglia jihadista
"Cosa gradita per i fedeli!!! Dio è grande! Due dei mujaheddin hanno assassinato i fumettisti, quelli che hanno offeso il Profeta dell'Islam, in Francia. Preghiamo Dio di salvarli”. E’ uno dei messaggi intercettati sulla strage di Charlie Hebdo scritto da Maria Giulia Sergio arruolata in Siria nel Califfato. Da ieri, la prima Lady Jihad italiana, è ricercata per il reato di associazione con finalità di terrorismo internazionale. La procura di Milano ha richiesto dieci mandati di cattura per sgominare una cellula “familiare” dello Stato islamico sotto indagine da ottobre, come ha scritto ieri il Giornale, quando Maria Giulia è arrivata in Siria. Il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli ha spiegato, che si tratta della “prima indagine sullo Stato Islamico in Italia, tra le prime in Europa”.

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02 dicembre 2015 | Radio uno Tra poco in edicola | intervento
Siria
Tensione fra Turchia e Russia
In collegamento con Gianandrea Gaiani, direttore di Analisi Difesa. In studio conduce Stefano Mensurati.

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