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Reportage
21 gennaio 2016 - Sito - Siria - ilgiornale.it
L’offensiva aerea russa in Siria: 5700 missioni

HMEYMIM (Siria) - I caccia bombardieri russi scaldano i motori all’inizio della pista e poi si lanciano a manetta nella corsa per il decollo con un rombo assordante. Un’impennata verso il cielo nuvoloso e spariscono verso  una postazione del Califfo, dove scaricano bombe da 500 e pure mille chili adatte a penetrare i bunker e gli arsenali sotterranei. Negli ultimi 4 mesi dell’offensiva aerea russa in Siria sono state lanciate 5700 sortite con caccia vecchi e nuovi, che in alcuni casi portano ancora la stella rossa sulla fusoliera. 

Una boccata d’ossigeno per l’esercito governativo, che stava cadendo a pezzi. Adesso, secondo il lungo elenco letto ai giornalisti dal generale siriano, Alì Mayhob, le forze di Bashar al Assad stanno riconquistando terreno. Non basterà per ribaltare le sorti della sanguinosa guerra civile, che dura da cinque anni, ma il nugolo di attacchi russi dal cielo potrebbe servire a trovare una soluzione negoziale fra ribelli “moderati” e regime di Damasco. 

Nella base di Hmeymim a soli 30 chilometri dal mar Mediterraneo, la macchina bellica, che sta mettendo in difficoltà le bandiere nere sembra non fermarsi mai, giorno e notte. “Il nostro obiettivo è distruggere le infrastrutture del terrore. Prima di tutto l’Isis e il fronte al Nusra (legato ad Al Qaida nda)” dichiara con alle spalle la pista di volo ed il rombo dei caccia il generale Igor Konashenkov. Il portavoce della Difesa russa giura che le procedure di identificazione degli obiettivi e gli ordini ai piloti sono tesi ad evitare il più possibile vittime fra i civili. I ribelli anti Assad hanno più volte denunciato stragi sotto i bombardamenti russi, ma spesso le informazioni erano sbagliate o le stesse immagini di ospedali centrati e bambini uccisi sono risultate manipolate.

Il personale dell’aeronautica militare russa carica bombe e razzi sotto la pancia o le ali dei caccia russi a ritmo incessante. I piloti, che non possono parlare con i giornalisti si fanno filmare mentre ispezionano l’aereo prima di infilarsi nella cabina. La visiera scura del casco è abbassata per non farsi riconoscere ed evitare eventuali rappresaglie.

[continua]

video
12 settembre 2013 | Tg5 | reportage
Diario di guerra ia Damasco
Tadamon la prima linea a 500 metri dai vicoli dove i bambini giocano a pallone.

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23 gennaio 2014 | Televisione Svizzera Italiana | reportage
I cristiani combattono
I cristiani in Siria vivono fra due fuochi e iniziano a difendersi, armi in pugno. 

Queste sono le giovani reclute del Sutoro, una milizia cristiana nel nord del paese travolto dalla guerra civile. Le immagini sono state girate dagli stessi miliziani.

I cristiani siriaci combattono al fianco dei curdi contro gli estremisti islamici di Al Qaida.

Il nome Sutoro deriva da un’antica preghiera in aramaico, la lingua di Gesù Cristo.

Dall’Europa non partono per la Siria solo volontari della guerra santa islamica.

Ma pure giovani cristiani per proteggere le loro comunità minacciate di estinzione. 
Come raccontano i rappresentanti della diaspora cristiana nel vecchio continente.

Da Locarno è partito per la Siria Johann Cosar, un ex sergente dell’esercito elvetico. 
Ufficialmente per documentare le sofferenze dei cristiani, ma in realtà ha dato una mano ad addestrare la milizia del Sutoro.
Dei volontari cristiani in Siria, giunti dall'Europa, parla il rappresentante del Centro culturale mesopotamico di Locarno

Sait il padre di Johan Cosar, il giovane di Locarno partito per la Siria, è un cittadino svizzero ed esponente di spicco del Partito che ha fondato la milizia cristiana. 

I servizi segreti di Damasco lo hanno arrestato lo scorso agosto.

La famiglia non parla con la stampa ma a Berna il Dipartimento federale degli Esteri è informato del caso.

Il governo siriano sostiene che Sait Cosar sia morto per infarto. 

Duecentomila cristiani sono già fuggiti dalla guerra civile. 
I loro rappresentanti, assieme ai curdi, avevano chiesto all’Onu di partecipare a Ginevra 2, senza ottenere risposta.
Nel futuro della Siria, per i cristiani, è in gioco la sopravvivenza.

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08 settembre 2013 | Tg5 | reportage
La battaglia di Maalula perla cristiana
Fausto Biloslavo, appena arrivato in Siria si trova al centro degli scontri tra governanti e ribelli. Il video terribile ed il racconto della battaglia

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[altri video]
radio

02 luglio 2015 | Radio24 | intervento
Siria
La famiglia jihadista
"Cosa gradita per i fedeli!!! Dio è grande! Due dei mujaheddin hanno assassinato i fumettisti, quelli che hanno offeso il Profeta dell'Islam, in Francia. Preghiamo Dio di salvarli”. E’ uno dei messaggi intercettati sulla strage di Charlie Hebdo scritto da Maria Giulia Sergio arruolata in Siria nel Califfato. Da ieri, la prima Lady Jihad italiana, è ricercata per il reato di associazione con finalità di terrorismo internazionale. La procura di Milano ha richiesto dieci mandati di cattura per sgominare una cellula “familiare” dello Stato islamico sotto indagine da ottobre, come ha scritto ieri il Giornale, quando Maria Giulia è arrivata in Siria. Il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli ha spiegato, che si tratta della “prima indagine sullo Stato Islamico in Italia, tra le prime in Europa”.

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23 gennaio 2014 | Radio Città Futura | intervento
Siria
La guerra continua


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02 dicembre 2015 | Radio uno Tra poco in edicola | intervento
Siria
Tensione fra Turchia e Russia
In collegamento con Gianandrea Gaiani, direttore di Analisi Difesa. In studio conduce Stefano Mensurati.

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[altri collegamenti radio]