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Reportage
22 gennaio 2016 - Sito - Siria - ilgiornale.it
Al fronte con i russi. Così combattono l’Isis

Hmeymim (Siria) - Mai avrei pensato di trovarmi faccia a faccia con i russi in Siria per una guerra contro il Califfo. Quando il Cremlino comandava ancora sul vasto impero dell’Unione sovietica e aveva invaso l’Afghanistan il faccia a faccia con i militari di Mosca si era risolto in sette mesi di galera a Kabul. Dopo un lungo reportage con i mujaheddin, che combattevano l’Armata rossa fra le montagne dell’Hindu Kush ero stato catturato dai governativi in un angolo sperduto del paese al crocevia dell’Asia. I paracadutisti sovietici vennero a prendermi con tanto di elicotteri d’assalto di copertura in un’azione da film. Lo stesso genere di elicotteri che sorveglia la base aerea di Hmeymim, da dove partono le martellate di bombe sulla testa dei seguaci del Califfo in Siria.

Dalla guerra in Afghanistan degli anni ottanta ad oggi ne è passata di acqua sotto i ponti della storia dal crollo del muro del Berlino alla travagliata dissoluzione dell’impero sovietico fino alla rinascita della Russia. I soldati di Mosca sono impegnati in un nuovo conflitto, ma questa volta lo combattono contro la minaccia delle bandiere nere, che ha insanguinato non solo il Medio Oriente, ma pure l’Europa. 

I militari, che su alcuni dei loro caccia portano ancora la stella rossa, hanno fatto dei passi da gigante nei rapporti con la stampa portando i giornalisti di mezzo mondo in prima linea nella loro base in Siria. Anche se ogni tanto riaffiora il tic sovietico della segretezza e della proibizione a fare questo o quello, come parlare con i soldati. 

In Siria con i russi è il reportage più affascinante per chi, appena catturato in Afghanistan, quasi trent’anni fa, era stato interrogato dal Kgb con tanto di finta fucilazione. Per questo spero che lo sia pure per i lettori e sostenitori degli occhi della guerra attraverso il primo video di una serie sulla guerra che Mosca combatte anche per noi.

Fausto Biloslavo

[continua]

video
23 gennaio 2014 | Televisione Svizzera Italiana | reportage
I cristiani combattono
I cristiani in Siria vivono fra due fuochi e iniziano a difendersi, armi in pugno. 

Queste sono le giovani reclute del Sutoro, una milizia cristiana nel nord del paese travolto dalla guerra civile. Le immagini sono state girate dagli stessi miliziani.

I cristiani siriaci combattono al fianco dei curdi contro gli estremisti islamici di Al Qaida.

Il nome Sutoro deriva da un’antica preghiera in aramaico, la lingua di Gesù Cristo.

Dall’Europa non partono per la Siria solo volontari della guerra santa islamica.

Ma pure giovani cristiani per proteggere le loro comunità minacciate di estinzione. 
Come raccontano i rappresentanti della diaspora cristiana nel vecchio continente.

Da Locarno è partito per la Siria Johann Cosar, un ex sergente dell’esercito elvetico. 
Ufficialmente per documentare le sofferenze dei cristiani, ma in realtà ha dato una mano ad addestrare la milizia del Sutoro.
Dei volontari cristiani in Siria, giunti dall'Europa, parla il rappresentante del Centro culturale mesopotamico di Locarno

Sait il padre di Johan Cosar, il giovane di Locarno partito per la Siria, è un cittadino svizzero ed esponente di spicco del Partito che ha fondato la milizia cristiana. 

I servizi segreti di Damasco lo hanno arrestato lo scorso agosto.

La famiglia non parla con la stampa ma a Berna il Dipartimento federale degli Esteri è informato del caso.

Il governo siriano sostiene che Sait Cosar sia morto per infarto. 

Duecentomila cristiani sono già fuggiti dalla guerra civile. 
I loro rappresentanti, assieme ai curdi, avevano chiesto all’Onu di partecipare a Ginevra 2, senza ottenere risposta.
Nel futuro della Siria, per i cristiani, è in gioco la sopravvivenza.

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09 settembre 2013 | Tg5 | reportage
La battaglia di Maalula perla cristiana
Fausto Biloslavo, appena arrivato in Siria si trova al centro degli scontri tra governanti e ribelli. Il video terribile ed il racconto della battaglia

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14 febbraio 2019 | Porta a Porta | reportage
Parla il miliziano italiano che ha combattuto nell'Isis


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[altri video]
radio

02 luglio 2015 | Radio24 | intervento
Siria
La famiglia jihadista
"Cosa gradita per i fedeli!!! Dio è grande! Due dei mujaheddin hanno assassinato i fumettisti, quelli che hanno offeso il Profeta dell'Islam, in Francia. Preghiamo Dio di salvarli”. E’ uno dei messaggi intercettati sulla strage di Charlie Hebdo scritto da Maria Giulia Sergio arruolata in Siria nel Califfato. Da ieri, la prima Lady Jihad italiana, è ricercata per il reato di associazione con finalità di terrorismo internazionale. La procura di Milano ha richiesto dieci mandati di cattura per sgominare una cellula “familiare” dello Stato islamico sotto indagine da ottobre, come ha scritto ieri il Giornale, quando Maria Giulia è arrivata in Siria. Il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli ha spiegato, che si tratta della “prima indagine sullo Stato Islamico in Italia, tra le prime in Europa”.

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02 dicembre 2015 | Radio uno Tra poco in edicola | intervento
Siria
Tensione fra Turchia e Russia
In collegamento con Gianandrea Gaiani, direttore di Analisi Difesa. In studio conduce Stefano Mensurati.

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23 gennaio 2014 | Radio Città Futura | intervento
Siria
La guerra continua


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