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Reportage
24 gennaio 2016 - Sito - Siria - ilgiornale.it
Così le bombe russe battono i terroristi

“Davai, davai” intimano i soldati russi per farci muovere ed indossare giubbotto antiproiettile ed elmetto. I giornalisti devono infilarsi in un camion blindato per raggiungere Salma, cittadina nell’entroterra di Latakia che per tre anni era occupata dal Fronte al Nusra, la costola siriana di Al Qaida.

Dai piccoli oblò con i vetri antiproiettile si intravedono case abbandonate e mezze distrutte dai combattimenti.

I video dei raid di Mosca con le bombe sganciate dalle ali dei caccia, che colpiscono gli obiettivi sono impressionanti. Al momento dell’impatto sui bersagli si alzano alte colonne di fumo e fiamme. Un carro armato cerca una via di fuga, ma viene centrato in pieno e prende fuoco. In cinque giorni i russi sostengono di aver compiuto 83 missioni e colpito decine di obiettivi. Grazie all’appoggio aereo Salma è stata riconquistata dai governativi.

La città è spettrale e ci fanno muovere solo per 500 metri sulla strada principale, dove i Falchi del deserto cercano di rimettere in sesto un blindato. Gli uomini del colonnello Mohammed Jaber, ex milionario, hanno cacciato Al Qaida il 10 gennaio, dopo aspri combattimenti. 

La battaglia non ha risparmiato neppure la moschea con il minareto ridotto ad un groviera dai proiettili. Case e macchine sono state fatte a pezzi durante gli scontri.

I fanti di marina russi che ci scortano garantiscono una granitica sicurezza ed in pratica non possiamo andare da nessuna parte. Alla fine dobbiamo tornare indietro in fretta e furia.

Negli ultimi giorni i ribelli anti Assad hanno ripreso il controllo di alcuni villaggi nell’entroterra di Latakia ad ovest di Salma. L’area è la roccaforte alawuita di Bashar al Assad, il presidente ereditario siriano. I russi l’hanno scelta come caposaldo per le operazioni aeree con la base di Hmeymim e per quelle navali dal porto di Tartus.

La riconquista di Salma è costata cara. “La battaglia è stata terribile - racconta un sopravissuto - E ancora oggi la situazione è drammatica. Mancano i viveri e l’acqua”.

[continua]

video
18 febbraio 2016 | Terra! | reportage
La guerra dei russi in Siria
Chi l’avrebbe mai pensato di ritrovarmi faccia a faccia con i russi in Siria. Negli anni ottanta, durante l’invasione sovietica dell’Afghanistan, il faccia a faccia con l’Armata rossa mi costò sette mesi di galera a Kabul. Gli inviati Fausto Biloslavo, Sandra Magliani, Lorena Bari e Anna Migotto documentano la guerra in Siria, l’immigrazione, i profughi, i morti ed i bombardamenti L’immigrazione, la guerra in Siria, i morti, i profughi che premono alle frontiere della Turchia cercando un varco per l’Europa, i bombardamenti.

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12 settembre 2013 | Tg5 | reportage
Diario di guerra ia Damasco
Tadamon la prima linea a 500 metri dai vicoli dove i bambini giocano a pallone.

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09 settembre 2013 | Tg5 | reportage
La battaglia di Maalula perla cristiana
Fausto Biloslavo, appena arrivato in Siria si trova al centro degli scontri tra governanti e ribelli. Il video terribile ed il racconto della battaglia

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[altri video]
radio

02 dicembre 2015 | Radio uno Tra poco in edicola | intervento
Siria
Tensione fra Turchia e Russia
In collegamento con Gianandrea Gaiani, direttore di Analisi Difesa. In studio conduce Stefano Mensurati.

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23 gennaio 2014 | Radio Città Futura | intervento
Siria
La guerra continua


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02 luglio 2015 | Radio24 | intervento
Siria
La famiglia jihadista
"Cosa gradita per i fedeli!!! Dio è grande! Due dei mujaheddin hanno assassinato i fumettisti, quelli che hanno offeso il Profeta dell'Islam, in Francia. Preghiamo Dio di salvarli”. E’ uno dei messaggi intercettati sulla strage di Charlie Hebdo scritto da Maria Giulia Sergio arruolata in Siria nel Califfato. Da ieri, la prima Lady Jihad italiana, è ricercata per il reato di associazione con finalità di terrorismo internazionale. La procura di Milano ha richiesto dieci mandati di cattura per sgominare una cellula “familiare” dello Stato islamico sotto indagine da ottobre, come ha scritto ieri il Giornale, quando Maria Giulia è arrivata in Siria. Il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli ha spiegato, che si tratta della “prima indagine sullo Stato Islamico in Italia, tra le prime in Europa”.

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[altri collegamenti radio]