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30 gennaio 2016 - Attualità - Siria - Il Giornale
Siria, il negoziato parte male. I ribelli puntano a boicottarlo
Gli incontri di pace di Ginevra sulla Siria stanno nascendo già morti. La delegazione del governo di Damasco è arrivata ieri con rappresentanti di secondo piano, ma i ribelli no. L'opposizione armata annuncia il boicottaggio, poi punta i piedi e pone precondizioni. Alla fine, dopo quattro giorni di turbolenti discussioni in Arabia Saudita, ospiti dei loro padrini del Golfo, i ribelli decidono di inviare una minisquadra esplorativa a Ginevra per decidere il da farsi. Forse arriveranno in Svizzera stamattina. Non poteva partire peggio il negoziato voluto dall'Onu, che dovrebbe durare almeno sei mesi.Ieri alle 16 l'inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria, Staffan De Mistura, quello del caso marò, ha incontrato la delegazione di Damasco aprendo i balletti diplomatici. Anche se i ribelli cambiassero idea i colloqui saranno rigorosamente separati. Governativi in una stanza e opposizione armata nell'altra con De Mistura che fa la spola. I rappresentanti del regime di Bashar al Assad sono guidati solo dall'ambasciatore all'Onu Bashar al-Jaafari. Un'altra fronte siriana ha sostenuto che fosse pronto a scendere in campo anche il viceministro degli Esteri Faisal Miqdad, ma per ora non il suo capo, Walid Muallem, dato per certo alla vigilia.I colloqui di pace sono già stati rinviati da lunedì a causa della riottosa opposizione siriana. Una miriade di gruppi si è riunita a Ryad, da dove sono state dettate delle precondizioni per venire a Ginevra. I ribelli vogliono la consegna di aiuti umanitari nelle città assediate dai governativi, lo stop dei bombardamenti e la liberazione di donne e bambini nelle galere di Damasco. «Non saremo a Ginevra. Non vogliamo entrare nella stanza dei negoziati se le nostre richieste non saranno soddisfatte», ha dichiarato Riad Hijab, capo negoziatore sunnita dei ribelli. Ex primo ministro siriano nel 2012, per un paio di mesi, è poi fuggito all'estero. Alla fine i ribelli invieranno a Ginevra una delegazione «esplorativa» per accertare se le precondizioni verranno esaudite, ma senza potere negoziale.I russi, che con gli Usa, appoggiano la missione impossibile dell'Onu, hanno alzato barricate contro due gruppi che verrebbero rappresentati a Ginevra. Si tratta delle formazioni armate Jaish al Islam e Ahrar al Sham, di matrice fortemente jihadista, che Mosca considera terroristi. A sua volta la Turchia, che rema contro, ma ufficialmente è sponsor dei colloqui, ha posto il veto alla presenza di movimenti curdi come l'Unione democratica (Pyd) caldeggiata da Mosca, ma vicina al Pkk, bestia nera di Ankara. «Se gli esponenti dei ribelli moderati si recassero in Siria senza un cessate il fuoco con la Russia sarebbe un tradimento nei confronti di coloro che rimarrebbero a combattere», ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che punta a indebolire l'offensiva aerea di Mosca. Non a caso ieri si sono sentiti al telefono il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov e il segretario di Stato americano, John Kerry, per cercare di salvare un negoziato che rischia di nascere morto. Nel frattempo l'Olanda ha annunciato che inizierà a bombardare «lo Stato islamico nell'Est della Siria». Il Califfato, assieme alla costola siriana di Al Qaida, sono tagliati fuori dai negoziati di Ginevra. L'Osservatorio siriano dei diritti umani ha reso noto che in un anno e mezzo 2114 civili, tra cui 78 bambini e 116 donne, sono stati giustiziati dai tagliagole delle bandiere nere.

video
12 settembre 2013 | Tg5 | reportage
Diario di guerra ia Damasco
Tadamon la prima linea a 500 metri dai vicoli dove i bambini giocano a pallone.

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09 settembre 2013 | Tg5 | reportage
La battaglia di Maalula perla cristiana
Fausto Biloslavo, appena arrivato in Siria si trova al centro degli scontri tra governanti e ribelli. Il video terribile ed il racconto della battaglia

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10 settembre 2013 | Tg5 | reportage
L'inferno di Jobar alle porte di Damasco
Alle porte della capitale siriana il nostro inviato racconta il sobborgo ridotto a un cumulo di macerie, nella zona dove sono state usate le armi chimiche.

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[altri video]
radio

23 gennaio 2014 | Radio Città Futura | intervento
Siria
La guerra continua


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02 dicembre 2015 | Radio uno Tra poco in edicola | intervento
Siria
Tensione fra Turchia e Russia
In collegamento con Gianandrea Gaiani, direttore di Analisi Difesa. In studio conduce Stefano Mensurati.

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02 luglio 2015 | Radio24 | intervento
Siria
La famiglia jihadista
"Cosa gradita per i fedeli!!! Dio è grande! Due dei mujaheddin hanno assassinato i fumettisti, quelli che hanno offeso il Profeta dell'Islam, in Francia. Preghiamo Dio di salvarli”. E’ uno dei messaggi intercettati sulla strage di Charlie Hebdo scritto da Maria Giulia Sergio arruolata in Siria nel Califfato. Da ieri, la prima Lady Jihad italiana, è ricercata per il reato di associazione con finalità di terrorismo internazionale. La procura di Milano ha richiesto dieci mandati di cattura per sgominare una cellula “familiare” dello Stato islamico sotto indagine da ottobre, come ha scritto ieri il Giornale, quando Maria Giulia è arrivata in Siria. Il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli ha spiegato, che si tratta della “prima indagine sullo Stato Islamico in Italia, tra le prime in Europa”.

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