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16 febbraio 2016 - Attualità - Siria - Il Giornale
Strage in Siria: raid su ospedali e scuole
Ospedali colpiti e ridotti in macerie con accuse all'aviazione russa mentre l'artiglieria turca martella i ribelli curdi anti Assad, ma odiati da Ankara. Caccia sauditi in arrivo e la cancelliera Merkel che propone una no fly zone sulla Siria. Sembra quasi un'escalation militare studiata a tavolino, che se non verrà fermata in tempo rischia di scatenare una terza guerra mondiale in miniatura. Secondo l'Onu ieri nel nord della Siria sarebbero stati colpiti cinque ospedali e scuole che hanno provocato una cinquantina di morti compresi bambini, una donna incinta e pazienti ricoverati. «Sembra un attacco deliberato» è la pesante accusa lanciata da Massimiliano Rebaudengo, capo missione di «Medici senza frontiere» in Siria.L'ospedale Maaret al-Noomane, a sud di Aleppo, nella zona di Idlib operava grazie al vitale appoggio in termini di finanziamenti, medicine e apparecchiature dell'organizzazione umanitaria internazionale già colpita dai raid americani in Afghanistan. «La distruzione di questo ospedale lascia una popolazione di circa 40mila persone senza accesso ai servizi sanitari in una zona in pieno conflitto», ha sottolineato Rebaudengo. Il centro sanitario è stato ridotto in macerie da due attacchi, uno dietro l'altro. Le prime immagini dimostrano che si è trattato dell'esplosione di grossi ordigni. Msf fa capire che sono stati raid aerei, ma chi accusa «verosimilmente i russi» è l'Osservatorio siriano basato a Londra. Però i lavori sporchi solitamente li fa l'aviazione di Damasco.Il secondo ospedale distrutto è quello di Azaz. Secondo il primo ministro turco, Ahmet Davutoglu, sarebbe stato lanciato un missile di crociera russo. L'area, però, è martellata da tre giorni dall'artiglieria turca, che vuole fermare ad ogni costo l'avanzata dei ribelli curdi anti Assad sulla città controllata dal fronte al Nusra, costola di Al Qaida e dai guerriglieri dell'Esercito siriano libero vicini all'Occidente. «Si tratta di mera propaganda» ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova. Secondo cui «non ci sono informazioni specifiche né prove» ma solo «accuse». Nella «guerra» parallela dell'informazione l'ambasciatore siriano a Mosca, Riad Haddad, è riuscito perfino a sostenere che l'ospedale di Msf è «stato colpito dall'aviazione Usa».Ieri, mentre Assad definiva «difficile» l'attuazione del cessate il fuoco concordato, Angela Merkel ha proposto una «no fly zone», che favorisce i turchi e i ribelli siriani. «Nella situazione attuale sarebbe utile avere un'area nella quale nessuna delle parti in guerra possa condurre attacchi in volo» ha sostenuto la cancelliera. I primi caccia F 16 sauditi stanno arrivando nella base turca Nato di Incirlik. Riad e Ankara sono pronti a sfidare la supremazia aerea russa, che permette ai governativi siriani di avanzare. Per ora è stato smentito l'invio di truppe di terra turche, ma da tre giorni l'artiglieria di Ankara sta martellando le Unità di protezione popolare (Ypg). La milizia curda, inizialmente appoggiata dagli Usa con aviolanci di armi e munizioni, ha conquistato la base aerea di Menagh a 13 chilometri dal confine turco e punta sulle città di Tal Rifaat e Azaz. Il premier turco, Ahmet Davutoglu, ha dichiarato che le forze armate renderanno la base siriana conquistata dai curdi «inutilizzabile». Ankara, alleata della Nato, fermerà l'avanzata su Azaz dei ribelli curdi «strumento nelle mani della Russia», secondo Davutoglu, con la «reazione più dura possibile». Se i turchi invadessero la Siria con fanteria e mezzi corazzati, i caccia russi sono pronti a bombardarli scatenando un conflitto senza precedenti, che coinvolgerebbe sauditi e iraniani. Qualcosa di simile a una guerra mondiale in miniatura, che rischia di attrarre nel baratro anche i caccia americani impegnati a bombardare le bandiere nere.

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25 gennaio 2016 | Tg5 | reportage
In Siria con i russi
La guerra dei russi in Siria dura da 4 mesi. I piloti di Mosca hanno già compiuto 5700 missioni bombardando diecimila obiettivi. In queste immagini si vedono le bombe da 500 o 1000 chili sganciate sui bersagli che colpiscono l’obiettivo. Un carro armato della bandiere nere cerca di dileguarsi, ma viene centrato in pieno e prende fuoco. In Siria sono impegnati circa 4mila militari russi. La base aerea a 30 chilometri dalla città siriana di Latakia è sorvolata dagli elicotteri per evitare sorprese. Le bombe vengono agganciate sotto le ali a ritmo continuo. I piloti non parlano con i giornalisti, ma si fanno filmare con la visiera del casco abbassato per evitare rappresaglie dei terroristi. Il generale Igor Konashenkov parla chiaro: “Abbiamo strappato i denti ai terroristi infliggendo pesanti perdite - sostiene - Adesso dobbiamo compiere il prossimo passo: spezzare le reni alla bestia”. Per la guerra in Siria i russi hanno mobilitato una dozzina di navi come il cacciatorpediniere “Vice ammiraglio Kulakov”. Una dimostrazione di forza in appoggio all’offensiva aerea, che serve a scoraggiare potenziali interferenze occidentali. La nave da guerra garantisce la sicurezza del porto di Tartus, base di appoggio fin dai tempi dell’Urss. I soldati russi ci scortano nell’entroterra dilaniato dai combattimenti. Negli ultimi tre anni la cittadina era una roccaforte del Fronte al Nusra, la costola siriana di Al Qaida. Le bombe russe hanno permesso ai governativi, che stavano perdendo, di riguadagnare terreno. Sul fronte siriano i militari di Mosca usano il blindato italiano Lince. Lo stesso dei nostri soldati in missione in Afghanistan.

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14 febbraio 2019 | Porta a Porta | reportage
Parla il miliziano italiano che ha combattuto nell'Isis


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18 febbraio 2016 | Terra! | reportage
La guerra dei russi in Siria
Chi l’avrebbe mai pensato di ritrovarmi faccia a faccia con i russi in Siria. Negli anni ottanta, durante l’invasione sovietica dell’Afghanistan, il faccia a faccia con l’Armata rossa mi costò sette mesi di galera a Kabul. Gli inviati Fausto Biloslavo, Sandra Magliani, Lorena Bari e Anna Migotto documentano la guerra in Siria, l’immigrazione, i profughi, i morti ed i bombardamenti L’immigrazione, la guerra in Siria, i morti, i profughi che premono alle frontiere della Turchia cercando un varco per l’Europa, i bombardamenti.

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radio

23 gennaio 2014 | Radio Città Futura | intervento
Siria
La guerra continua


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02 luglio 2015 | Radio24 | intervento
Siria
La famiglia jihadista
"Cosa gradita per i fedeli!!! Dio è grande! Due dei mujaheddin hanno assassinato i fumettisti, quelli che hanno offeso il Profeta dell'Islam, in Francia. Preghiamo Dio di salvarli”. E’ uno dei messaggi intercettati sulla strage di Charlie Hebdo scritto da Maria Giulia Sergio arruolata in Siria nel Califfato. Da ieri, la prima Lady Jihad italiana, è ricercata per il reato di associazione con finalità di terrorismo internazionale. La procura di Milano ha richiesto dieci mandati di cattura per sgominare una cellula “familiare” dello Stato islamico sotto indagine da ottobre, come ha scritto ieri il Giornale, quando Maria Giulia è arrivata in Siria. Il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli ha spiegato, che si tratta della “prima indagine sullo Stato Islamico in Italia, tra le prime in Europa”.

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02 dicembre 2015 | Radio uno Tra poco in edicola | intervento
Siria
Tensione fra Turchia e Russia
In collegamento con Gianandrea Gaiani, direttore di Analisi Difesa. In studio conduce Stefano Mensurati.

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