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The week
09 febbraio 2017 - Esteri - Mondo - Panorama
Da Londra agli usa le donne ai vertici dell’intelligence

CHE COSA E’ SUCCESSO

Il mitico «Q», responsabile dei gadget ultratecnologici forniti a 007 nei film di James Bond, è sempre stato un uomo. Ma ora il capo dell’MI6 (foto), il servizio segreto esterno, sir Alex Younger, ha rivelato che, per la prima volta, Q è una donna. Il nome è segreto, ma la presenza femminile nell’intelligence britannica ha importanti precedenti. Eppure nessuno immaginava che una signora potesse arrivare a guidare il cruciale campo della tecnologia al servizio dello spionaggio. L’MI5, gemello interno dell’intelligence britannica, ha già avuto due direttori donna: Stella Rimington, poi autrice di bestseller, ed Eliza Manningham Buller. Entrambe avevano ricoperto delicati incarichi nel controspionaggio e in Irlanda del Nord. L’ultima a scalare i vertici spionistici è Gina Haspel, 60 anni, nominata il primo febbraio vicedirettore della Cia (nonostante un ruolo cruciale nel waterboarding e nella consegna dei terroristi catturati dagli Usa ai Paesi di origine).

CHE COSA HANNO SCRITTO  

«Se qualcuna di voi vuole arruolarsi, il vero Q è una donna» è la frase pronunciata dal capo dei servizi britannici, sir Younger, in occasione di un premio per donne esperte di tecnologia informatica. Il Guardian, che ha riportato la frase, aggiunge: «Younger ha spiegato che il successo nelle condizioni ad alta tensione in cui operiamo dipende dalle differenti personalità a disposizione: dalle più ampie competenze tecnologiche alla maggiore presenza di donne». Il New York Times stigmatizza invece la nomina del nuovo vicedirettore Cia: «Gina Haspel ha supervisionato la tortura di due sospetti terroristi e preso parte alla distruzione dei video che documentavano brutali interrogatori in una prigione segreta in Thailandia». 


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18 ottobre 2019 | Sna | reportage
100 anni degli agenti di assicurazione
Il palco del Centenario Sna ha accolto anche Fausto Biloslavo, oggi certamente il più famoso e tenace reporter di guerra. Attraverso fotografie e filmati tratti dai suoi reportage nelle zone dei conflitti, Biloslavo ha raccontato la sua vicenda professionale, vissuta fra pericoli e situazioni al limite del disumano, testimonianfo anche l’orrore patito dalle popolazioni colpite dalla guerra. Affrontando il tema del coraggio, ha parlato del suo, che nonostante la quotidiana esposizione della sua vita a rischi estremi gli permette di non rinunciare a testimoniare la guerra e le sue tragiche e crudeli conseguenze. Ma il coraggio è anche di chi la guerra la subisce, diventando strumento per l’affermazione violenta delle ragioni di parte, ma non vuole rinunciare alla vita, alla speranza. E lottare per sopravvivere richiede grande coraggio. Sebbene possa sembrare un parallelo azzardato, lo stesso Biloslavo, spiega che il coraggio è sostenuto dalla passione, elemento necessario in ogni attività, in quella del reporter di guerra come in quella dell’agente di assicurazione. Il coraggio serve per cominciare da zero, ma anche per rialzarsi quando si è colpiti dalle difficoltà o per adattarsi ai cambiamenti, è il messaggio di Biloslavo alla platea del Centenario.

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16 giugno 2016 | Tgcom24 | reportage
Gli occhi della guerra, l’arte imperitura del reportage
Presentazione Gli occhi della guerra e del documentario "Profughi dimenticati" dal nord dell'iraq

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12 ottobre 2017 | Tele Capodistria | reportage
Gli occhi della guerra
"Gli occhi della guerra" sarà questo il tema della prossima puntata di Shaker, in onda venerdì 13 ottobre alle ore 20. Nostro ospite FAUSTO BILOSLAVO, giornalista di guerra che, in oltre 35 anni, ha vissuto e raccontato in prima persona la situazione su tutti i fronti più caldi: Libano, Afghanistan, Iran, Iraq, ex Jugoslavia... e ultimamente Ucraina, Libia, Siria... Cosa vuol dire fare il reporter di guerra? Com'è cambiato questo "mestiere"? Perchè è ancora così importante? Come mai tanti giovani vogliono farlo? Quali consigli dargli? Tante le domande cui cercheremo di dare risposta. If you LIKE it, please SHARE it!!!

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radio

25 agosto 2010 | Radio 24 | intervento
Mondo
Professione: Reporter di guerra
"NESSUN LUOGO E' LONTANO" è il nuovo programma di approfondimento di esteri di Radio 24. Giampaolo Musumeci parla della professione reporter. Come si racconta la guerra? Esiste un modo giusto? Come si fa il giornalista di guerra e come è cambiato il mestiere? Le testimonianze di chi lo ha fatto per anni e chi lo fa tuttora.

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06 luglio 2015 | Radio Capodistria | intervento
Mondo
Non solo Califfato
Una panoramica della situazione internazionale e il ricordo di Franco Paticchio, grande Direttore ed Editore dimenticato

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14 gennaio 2019 | Peter Pan Radio Rai FVG | intervento
Mondo
I bambini e la guerra
In 35 anni di reportage i drammi dei bambini, le vittime innocenti dei conflitti

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20 ottobre 2009 | Radio Uno | intervento
Mondo
Rassegna stampa - Ultime da Babele
Cmmento ai giornali fra il mito del posto fisso ed i problemi del Medio Oriente.

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17 dicembre 2018 | Tracce Radio Rai FVG | intervento
Mondo
Guerra guerra guerra
35 anni di reportage in prima linea

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