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Articolo
23 febbraio 2017 - Il Fatto - Iraq - Il Giornale |
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Jihadista risarcito con un milione di euro Lui compra casa e poi si fa saltare in aria |
Fausto Biloslavo L\'ultimo kamikaze britannico delle bandiere nere nella battaglia di Mosul ha incassato 1 milione di sterline (1.178.000 euro) dal governo inglese come risarcimento per gli «ingiusti» interrogatori che sosteneva di aver subito nella prigione di Guantanamo. Non solo: il governo di Tony Blair si è mobilitato per farlo scarcerare dagli americani. Una volta rimesso in libertà Abu-Zakariya al-Britani, al secolo Ronald Fiddler, si è comprato una casetta di 250mila euro a Manchester. E poi è partito per la Siria arruolandosi nel Califfato. Lunedì scorso il convertito inglese, che secondo il governo di Londra «non rappresentava una minaccia per la sicurezza», si è fatto saltare in aria al volante di un\'autobomba per cercare di fermare l\'avanzata delle truppe irachene a Mosul. Fiddler è nato nel 1966 a Manchester da una famiglia originaria della Giamaica. A 20 anni si converte all\'Islam dopo aver letto la biografia di Malcom X. All\'inizio non sembra un radicale, ma va a studiare arabo per quattro anni all\'università di Khartoum, la capitale sudanese. Nel 2001 intraprende un «viaggio religioso» in Pakistan e sostiene di essere stato catturato dai talebani al confine afghano. Le truppe americane lo trovano in un carcere di Kandahar quando liberano la città. La storia di Jamal al Harith, il suo nome islamico, non regge e viene imprigionato prima a Kabul e poi trasferito a Guantanamo. Nel carcere dei terroristi è interrogato anche da 007 inglesi. Dietro le sbarre Al Harith sostiene di aver subito «trattamenti crudeli, degradanti ed inumani». L\'aspetto paradossale è che in Inghilterra parte della stampa, che oggi denuncia l\'incredibile vicenda e i soliti furbi dei diritti umani si mobilitano per sostenere la sua liberazione con altri detenuti inglesi. Il ministro laburista dell\'Interno di allora, David Blunkett, caldeggia il caso e si impegna a riportarlo a casa. Nel 2004 Al Harith torna in patria con altri detenuti, tutti liberi. Il ministro canta vittoria sostenendo che «nessuno di loro è un pericolo per la sicurezza del popolo britannico». La parte più paradossale di questa storiaccia è che gli ex detenuti minacciano di trascinare in tribunale il governo inglese per gli interrogatori degli agenti di Londra a Guantanamo. Il risultato è che nel 2010 l\'esecutivo conservatore di David Cameron sborsa 25 milioni di sterline ai poveri jihadisti maltrattati. L\'aspirante kamikaze ottiene oltre 1 milione di euro e compra una bella casa con un quinto della somma. Peccato che nel 2014 parta per la Siria attratto dalle bandiere nere, probabilmente con il resto del gruzzolo. La moglie, pure lei inglese e musulmana, prima lo segue e poi si pente. Prova a convincerlo a tornare a casa, ma la finta vittima risarcita dall\'Inghilterra è decisa a combattere fino in fondo per lo Stato islamico. Il 20 febbraio si immola da kamikaze vicino a Mosul. Le bandiere nere mostrano il filmato. Il fratello da Manchester lo riconosce. Gli estremisti emettono un comunicato elogiativo «del martirio del fratello Abu Zakariya al-Britani (nome di battaglia nda) possa Allah accettarlo». Per loro «si è fatto saltare in aria ad un quartier generale dell\'esercito dei peccatori (le milizie sciite nda) nel villaggio di Tal Kisum a sud ovest di Mosul». Londra ha pagato il futuro kamikaze inglese con i soldi dei contribuenti. |
[continua] |
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28 novembre 2014 | SKY TG 24 | reportage
Cristiani perseguitati
La storia dimenticata dei profughi cristiani in Iraq.
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18 novembre 2015 | Virus Raid due | reportage
Speciale terrorismo
LE IMMAGINI DELLA BATTAGLIA DI SINJAR NEL NORD DELL'IRAQ VICINO AL CONFINE SIRIANO, CHE HA SPACCATO IN DUE IL CALIFFATO. COLLEGAMENTO SULL'INTERVENTO DI TERRA: "SPAZZARE VIA IL CALIFFATO NON E' IMPOSSIBILE, MA NON ABBIAMO GLI ATTRIBUTI E LA VOLONTA' POLITICA DI UNIRE LE FORZE"
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28 settembre 2015 | Terra! | reportage
Il fronte del parto
In onda su Rete 4 la puntata "Avanti c'è posto" del settimanale tv di Toni Capuozzo sull'immigrazione e le sue cause. Uno dei servizi è il mio reportage di dieci minuti sul fronte nel nord dell'Iraq fra battaglie contro le bandiere nere, tendopoli dove i profughi vogliono partire per l'Europa, paracadutisti della Folgore che addestrano i curdi ed i monuments men italiani, che proteggono il patrimonio archeologico dell'umanità.
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31 ottobre 2010 | Nuova Spazio Radio | intervento |
Iraq
Wikileaks dice quello che si sa già. Per tutti è un grande scoop
I rapporti Usa che smonterebbero la versione italiana di un episodio della battaglia dei ponti ad An Nassiryah e la morte accidentale di un paracadutista in Iraq sono la classica tempesta in un bicchier d’acqua. Le rivelazioni di Wikileaks sugli italiani della missione Antica Babilonia derivano dagli stessi rapporti scritti dal nostro contingente, che lungo la catena di comando arrivavano fino al quartier generale americano a Baghdad. E altro ancora.
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26 agosto 2010 | Radio Anch'io - Radio Uno | intervento |
Iraq
Missione compiuta?
Il ritiro del grosso dei soldati americani lascia un paese ancora instabile, ma la missione è in parte compiuta.
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14 giugno 2014 | Radio24 | intervento |
Iraq
L'avanzata del Califfato
Il califfato con Baghdad capitale, Corano e moschetto, mani amputate ai ladri, nemici crocefissi, tasse islamiche, donne chiuse in casa ed Occidente nel mirino con l’obiettivo di governare il mondo in nome di Allah. Questo è lo “Stato islamico dell’Iraq e della Siria” (Isis), che sta conquistando città dopo città rischiando di far esplodere il Medio Oriente.
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06 ottobre 2015 | Zapping Rai Radio 1 | intervento |
Iraq
Raid italiani in Iraq?
Raid italiani le ipotesi:Paolo Magri dir.Ispi,Fausto Biloslavo corrispondente Il Giornale.
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