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14 maggio 2017 - Attualità - Mondo - Il Giornale
Italia colpita dagli hacker Ora la sanità rischia il caos
I l cyber attacco mondiale che ha colpito 99 paesi potrebbe minacciare anche l\'Italia, in particolare le strutture sanitarie. Si è espanso a macchia d\'olio in mezzo mondo dopo aver infettato i computer di 48 ospedali, servizi di ambulanze e centri di igiene mentali inglesi. E da lunedì si teme il caos nelle strutture sanitarie lombarde. A tal punto che è stato lanciato l\'allarme dalla società regionale Lombardia informatica. «É fortemente da consigliare a tutte le Aziende socio-sanitarie territoriali e Agenzie di tutela della salute - recita l\'avviso - nonché alle postazioni di lavoro dei medici di medicina generale e dei pediatri di base, l\'installazione della patch MS17-010 rilasciata da Microsoft». Ovvero l\'aggiornamento che sconfigge Wannacry il virus informatico (ransomware), che ha colpito a livello globale e che si diffonde attraverso un allegato infetto della posta elettronica.
«Stimo che i computer attaccati nelle prime 24 ore possano essere 150mila» spiega a il Giornale, Andrea Zapparoli Manzoni, uno degli autori del rapporto annuale Clusit sulla sicurezza informatica. Già lo scorso anno si era registrata un\'impennata del cyber crime. Nel 2016 gli attacchi alla sanità sono aumentati del 102%. I gravi crimini informatici a livello globale sono stati 1050. Europol ha definito l\'offensiva cibernetica «di dimensioni senza precedenti». L\'obiettivo è ottenere un riscatto in bitcoin (l\'equivalente di 500 euro) per sistema bloccato. «Attenzione che attacchi alle banche hanno fatto danni maggiori - spiega l\'esperto del Clusit - Solo la banda Carbanak ha sottratto un miliardo di dollari in due anni e qualcosa». E nel 2016 un ospedale di Los Angeles ha pagato 17mila dollari di riscatto per tornare alla normalità.
In Inghilterra oltre alla strutture sanitarie è stata colpita la Nissan. In Francia la Renault ha dovuto bloccare una fabbrica. In Germania l\'attacco si è concentrato sulla compagnia ferroviaria Deutsche Bahn. In Spagna e Portogallo sono rimaste bloccate due società telefoniche. Negli Stati Uniti sembra che solo il corriere Fedex abbia avuto problemi. In Russia un migliaio di computer del ministero dell\'Interno sono stati infettati. Anche il più grande istituto bancario, la Sberbank, ha subito l\'offensiva cyber criminale, ma l\'avrebbe fermata. Le autorità indiane hanno ammesso che sono stati colpiti «il 25% dei computer della polizia». Gran parte dell\'Asia, Cina compresa ha subito l\'attacco. In Italia sono stati infettati i computer dell\'università Bicocca di Milano, ma l\'attacco sarebbe stato «circoscritto». Raptor, l\'antivirus, che può sconfiggere la bomba informatica si basa su tecnologia italiana. Negli ultimi due anni sono stati infettati nel nostro paese per ottenere un riscatto, pena la perdita dei dati, almeno il 30% di imprese. Lo scorso anno uno dei dieci attacchi più significativi al mondo è stato compiuto contro la Farnesina probabilmente ispirato dalla Russia, secondo il rapporto Clusit sulla sicurezza informatica.
A livello globale sono in aumento gli attacchi contro la grande distribuzione (+70%), il settore bancario e finanziario (+ 64%) e le infrastrutture critiche (+15%). La «guerra delle informazioni» è pure esplosa (+117%) ed il banale Phishing, le truffe via internet, si sono impennate del 1166%. Zappatori non ha mezzi termini: «Siamo ad una situazione d\'allarme rosso».
[continua]

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12 ottobre 2017 | Tele Capodistria | reportage
Gli occhi della guerra
"Gli occhi della guerra" sarà questo il tema della prossima puntata di Shaker, in onda venerdì 13 ottobre alle ore 20. Nostro ospite FAUSTO BILOSLAVO, giornalista di guerra che, in oltre 35 anni, ha vissuto e raccontato in prima persona la situazione su tutti i fronti più caldi: Libano, Afghanistan, Iran, Iraq, ex Jugoslavia... e ultimamente Ucraina, Libia, Siria... Cosa vuol dire fare il reporter di guerra? Com'è cambiato questo "mestiere"? Perchè è ancora così importante? Come mai tanti giovani vogliono farlo? Quali consigli dargli? Tante le domande cui cercheremo di dare risposta. If you LIKE it, please SHARE it!!!

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18 ottobre 2019 | Sna | reportage
100 anni degli agenti di assicurazione
Il palco del Centenario Sna ha accolto anche Fausto Biloslavo, oggi certamente il più famoso e tenace reporter di guerra. Attraverso fotografie e filmati tratti dai suoi reportage nelle zone dei conflitti, Biloslavo ha raccontato la sua vicenda professionale, vissuta fra pericoli e situazioni al limite del disumano, testimonianfo anche l’orrore patito dalle popolazioni colpite dalla guerra. Affrontando il tema del coraggio, ha parlato del suo, che nonostante la quotidiana esposizione della sua vita a rischi estremi gli permette di non rinunciare a testimoniare la guerra e le sue tragiche e crudeli conseguenze. Ma il coraggio è anche di chi la guerra la subisce, diventando strumento per l’affermazione violenta delle ragioni di parte, ma non vuole rinunciare alla vita, alla speranza. E lottare per sopravvivere richiede grande coraggio. Sebbene possa sembrare un parallelo azzardato, lo stesso Biloslavo, spiega che il coraggio è sostenuto dalla passione, elemento necessario in ogni attività, in quella del reporter di guerra come in quella dell’agente di assicurazione. Il coraggio serve per cominciare da zero, ma anche per rialzarsi quando si è colpiti dalle difficoltà o per adattarsi ai cambiamenti, è il messaggio di Biloslavo alla platea del Centenario.

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16 giugno 2016 | Tgcom24 | reportage
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Presentazione Gli occhi della guerra e del documentario "Profughi dimenticati" dal nord dell'iraq

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20 ottobre 2009 | Radio Uno | intervento
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Rassegna stampa - Ultime da Babele
Cmmento ai giornali fra il mito del posto fisso ed i problemi del Medio Oriente.

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14 gennaio 2019 | Peter Pan Radio Rai FVG | intervento
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I bambini e la guerra
In 35 anni di reportage i drammi dei bambini, le vittime innocenti dei conflitti

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25 agosto 2010 | Radio 24 | intervento
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Professione: Reporter di guerra
"NESSUN LUOGO E' LONTANO" è il nuovo programma di approfondimento di esteri di Radio 24. Giampaolo Musumeci parla della professione reporter. Come si racconta la guerra? Esiste un modo giusto? Come si fa il giornalista di guerra e come è cambiato il mestiere? Le testimonianze di chi lo ha fatto per anni e chi lo fa tuttora.

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17 dicembre 2018 | Tracce Radio Rai FVG | intervento
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Guerra guerra guerra
35 anni di reportage in prima linea

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08 dicembre 2010 | Nuova Spazio Radio | intervento
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La fronda di Wikileaks
Oltre alle manette Julian Assange, fondatore di Wikileaks, deve preoccuparsi delle diserzioni della sua ciurma di pirati informatici e sostenitori. Negli ultimi mesi Assange ha perso per strada il suo braccio destro, il tedesco Daniel Domscheit-Berg ed Herbert Snorrason, il giovane hacker che teneva in piedi il sito nel “rifugio” islandese. Domscheit-Berg, ex hacker, è stato il principale portavoce di Assange per tre anni, con il nome falso di Daniel Schmitt. Ispiratore del Chaos computer club, una comunità di pirati informatici, ha cominciato ad entrare in rotta di collisione con il capo per le rivelazioni dei rapporti militari sulla guerra in Afghanistan. Non solo: Wikilekas sta operando in maniera così segreta da assomigliare sempre più alle intelligence che intende mascherare. In Islanda la perdita più grave è quella della parlamentare Birgitta Jonsdottir, un’entusiasta della prima ora di Wikileaks. La deputata. che andrebbe d’accordo con Beppe Grillo, si batte per far passare una legge che trasformerebbe l’isola nel miglior rifugio per gente come Assange. Anche molte associazioni noprofit hanno preso le distanze, quando ha pubblicato i documenti della guerra in Afghanistan. Il discusso guru informatico non ha voluto emendare i nomi dei collaboratori della Nato, che adesso rischiano la vita. Prima fra tutti, a mollare l’australiano, è stata l’organizzazione di giornalisti, che pende a sinistra, Reporter senza frontiere.

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