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06 agosto 2017 - Il Fatto - Libia - Il Giornale
“Avviso le Ong in chat” Padre Zerai ora rischia l’accusa di complicità
P adre Mussie Zerai, l\'«angelo» dei migranti non solo eritrei e amico della presidente della Camera, Laura Boldrini, ammette che informa le Ong su una chat parallela ai soccorsi ufficiali dei barconi da recuperare di fronte alla Libia. «Certo che invio messaggi alle Ong - ha dichiarato al quotidiano Avvenire - di norma avviso Medici senza frontiere, WhatchTheMed, Sea Watch». Il punto è se il sacerdote supera la linea rossa del favoreggiamento dell\'immigrazione clandestina oppure no. Gli addetti della sicurezza intercettati a bordo di una delle navi delle Ong hanno chiaramente denunciato «la stranezza del fatto che noi ci recavamo sul posto e trovavamo il gommone» grazie alle informazioni sulla chat delle Ong. Padre Zerai sembra essere un centralino dei migranti, ma se segnali i gommoni fin dalla partenza, senza pericolo di vita imminente per la gente a bordo e magari ti vengono consegnati dai trafficanti, è complicità. Le stesse accuse rivolte dalla procura di Trapani alla Ong tedesca Jugend Rettet proprietaria della nave Juventa, sequestrata per questo motivo dalla magistratura. Non solo: la Marina ha subito pressioni e ricatti da parte di padre Zerai, che in pratica intimava di andare a recuperare i migranti altrimenti avrebbe denunciato un\'ipotetica omissione di soccorso. E il regime eritreo accusa da tempo il sacerdote di far parte di una «cricca» di attivisti dei diritti umani in Europa, che in realtà favorisce l\'immigrazione clandestina e ha interessi politici. Il regime di Isaias Afewerki è sicuramente molto simile a una dittatura, ma non sembra un caso che dopo anni a Roma padre Zerai sia stato trasferito dal Vaticano in Svizzera nella lontana Friburgo.
Nelle dichiarazioni ad Avvenire il sacerdote centralino dei migranti ammette di informare Msf, che si rifiuta di firmare il codice di condotta del Viminale e sarebbe sotto la lente degli investigatori di una delle tre inchieste aperte sulle Ong. Poi parla del portale WhatchTheMed, che ha contribuito a fondare con la sua agenzia di informazione Habeshia. Un sistema di allarme telefonico in rete, pro «invasione», che punta a far recuperare qualsiasi barcone nel Mediterraneo senza alcuna distinzione fra profughi e clandestini. Non a caso WhatchTheMed sostiene che «sono necessarie vie sicure e legali per viaggiare verso l\'Europa. Abbiamo bisogno di aprire linee di traghetti per tutti» i migranti. Padre Zerai cita anche Sea Watch come destinataria delle sue informazioni sui barconi da recuperare su una chat parallela ai soccorsi ufficiali. L\'Ong tedesca non si è neppure presentata al Viminale per discutere del codice di condotta e Lion Kircheis, dall\'ufficio di Berlino, ha spiegato che nelle polemiche sui migranti «puoi solo contrastare il radicalismo dell\'estrema destra con il radicalismo umanitario». È normale che un sacerdote abbia questi contatti e segnali i barconi alle Ong in una situazione così delicata?
Il regime eritreo gli ha tolto la cittadinanza convinto che faccia parte di una rete di attivisti dei diritti umani in Europa, che favoriscono l\'immigrazione clandestina e vogliono cambiare la situazione politica ad Asmara. Nel 2012 un rapporto dell\'Assemblea parlamentare del Consiglio d\'Europa ha citato padre Zerai descrivendo l\'ennesimo caso ambiguo di segnalazione per recuperare dei migranti in mare. L\'anno dopo la presidente della Camera, Laura Boldrini, lo ha ricevuto come un eroe buonista dell\'immigrazione.
www.gliocchidellaguerra.it
[continua]

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