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30 gennaio 2018 - Attualità - Mondo - Il Giornale
Con l’app Strava i jogger svelano le basi segrete Cia
Fausto Biloslavo
Soldato dimmi dove corri e scoprirò la tua base militare, magari segreta, in posti esotici come Afghanistan, Siria e Somalia. Sembra uno scherzo, ma un\\\'innocente app che monitorizza la forma fisica usata da 27 milioni di utenti in tutto il mondo, compresi i militari in servizio all\\\'estero, si è rivelata una pericolosa arma di intelligence. Chi ama fare jogging scarica spesso l\\\'applicazione di Strava Labs, una società californiana che traccia i percorsi. Per farlo basta avere un cellulare oppure i braccialetti che registrano i chilometri ed i battiti del cuore come Fitbit. Il tutto funziona grazie al banale segnale Gps. Fino a quando i tracciati luminosi si perdono nelle grandi città o nell\\\'entroterra grazie a milioni di innocenti runner nessun problema. Il discorso cambia se ad utilizzare la stessa app sono i militari impegnati nelle missioni all\\\'estero, che talvolta operano in basi ben camuffate e segrete. Lo ha scoperto uno studente australiano di 20 anni, Nathan Ruser, che nonostante la giovane età è un analista per un istituto che si occupa di conflitti. \\\"Se i soldati usano l\\\'app come fanno le persone comuni, attivandola quando si allenano, può essere particolarmente pericoloso\\\" ha twittato lo studente. \\\"Mi sono chiesto: si vedono anche i soldati americani?\\\". La risposta è arrivata dopo un rapido zoom sulla Siria: \\\"Si è accesa come un albero di Natale.
Strava Labs ha creato una mappa mondiale con 1,3 miliardi di localizzazioni Gps, di chi ama andare a correre. Nelle operazioni militari all\\\'estero mantenersi in forma è utile sia per la missione, che per rilassarsi quando non sei in servizio. E questo vale non solo per i soldati americani, ma pure per gli italiani impegnati nelle aree più remote. Il problema è che ogni giro di corsa lascia una traccia luminosa grazie alla app californiana e disegna la zona esatta dove si trova la base ed il suo perimetro. Nel nord est della Siria gli avamposti americani al fianco dei curdi sono segreti e off limits. L\\\'app Strava ti permette di individuarli con il computer su una mappa digitale. Un sistema che potrebbe venire facilmente usato dai terroristi per pianificare un attacco.
Grazie ai militari che fanno jogging è stato scoperto un centro segreto della Cia a Mogadiscio. I percorsi dei corridori in divisa rendono ancora più chiaro il perimetro delle basi Usa in Iraq, che servono per combatter lo Stato islamico come Taji, a nord di Bagdad, Qayyarah a sud di Mosul e Al-Asad nella provincia di Anbar. Stesso copione per l\\\'Afghanistan dove i soldati italiani hanno fatto jogging per anni attorno alla nostra base di Herat.
Più facile individuare le basi meno conosciute nelle aree remote dove non c\\\'è illuminazione. Un rettangolo di luci vicino al confine fra Iraq e Siria segnala il perimetro di un avamposto dei corpi speciali Usa. I militari tengono accesso l\\\'applicazione che segnala il loro tracciato perchè permette di restare in contatto con altri soldati o patiti della corsa che fanno parte della comunità virtuale sfidandosi su tempi e distanze. Nick Waters, un ex ufficiale britannico, ammette che tracciati del genere sono fonte di notizie di intelligence. La società californiana è corsa ai ripari spiegando che è possibile disattivare il tracciato percorso in nome della privacy e a questo punto della sicurezza. La stessa portavoce del Pentagono, Audricia Harris, ha ammesso che «recenti rivelazioni hanno enfatizzato la necessità per il personale militare di fare attenzione alle informazioni che condivide».
[continua]

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12 ottobre 2017 | Tele Capodistria | reportage
Gli occhi della guerra
"Gli occhi della guerra" sarà questo il tema della prossima puntata di Shaker, in onda venerdì 13 ottobre alle ore 20. Nostro ospite FAUSTO BILOSLAVO, giornalista di guerra che, in oltre 35 anni, ha vissuto e raccontato in prima persona la situazione su tutti i fronti più caldi: Libano, Afghanistan, Iran, Iraq, ex Jugoslavia... e ultimamente Ucraina, Libia, Siria... Cosa vuol dire fare il reporter di guerra? Com'è cambiato questo "mestiere"? Perchè è ancora così importante? Come mai tanti giovani vogliono farlo? Quali consigli dargli? Tante le domande cui cercheremo di dare risposta. If you LIKE it, please SHARE it!!!

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18 ottobre 2019 | Sna | reportage
100 anni degli agenti di assicurazione
Il palco del Centenario Sna ha accolto anche Fausto Biloslavo, oggi certamente il più famoso e tenace reporter di guerra. Attraverso fotografie e filmati tratti dai suoi reportage nelle zone dei conflitti, Biloslavo ha raccontato la sua vicenda professionale, vissuta fra pericoli e situazioni al limite del disumano, testimonianfo anche l’orrore patito dalle popolazioni colpite dalla guerra. Affrontando il tema del coraggio, ha parlato del suo, che nonostante la quotidiana esposizione della sua vita a rischi estremi gli permette di non rinunciare a testimoniare la guerra e le sue tragiche e crudeli conseguenze. Ma il coraggio è anche di chi la guerra la subisce, diventando strumento per l’affermazione violenta delle ragioni di parte, ma non vuole rinunciare alla vita, alla speranza. E lottare per sopravvivere richiede grande coraggio. Sebbene possa sembrare un parallelo azzardato, lo stesso Biloslavo, spiega che il coraggio è sostenuto dalla passione, elemento necessario in ogni attività, in quella del reporter di guerra come in quella dell’agente di assicurazione. Il coraggio serve per cominciare da zero, ma anche per rialzarsi quando si è colpiti dalle difficoltà o per adattarsi ai cambiamenti, è il messaggio di Biloslavo alla platea del Centenario.

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16 giugno 2016 | Tgcom24 | reportage
Gli occhi della guerra, l’arte imperitura del reportage
Presentazione Gli occhi della guerra e del documentario "Profughi dimenticati" dal nord dell'iraq

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17 dicembre 2018 | Tracce Radio Rai FVG | intervento
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Guerra guerra guerra
35 anni di reportage in prima linea

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