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la bussola
25 ottobre 2018 - Esteri - Mondo - Panorama
Tunisia, Kuwait e scisma chiesa ortodossa

La Tunisia punta a garantire l’uguaglianza fra uomo e donna in tema di eredità sfidando il Corano e il partito islamico 

Al Nahda. Potrebbe far da apripista per il mondo arabo? 

Se l’intento è quello di portare, gradualmente, maggiore equità presso popolazioni patriarcali, il tentativo tunisino è in linea con questa tendenza. 

La società civile tunisina, specialmente le organizzazioni femminili, non hanno corrispettivi equivalenti in altri paesi arabi. Anche questo ha contribuito al passaggio, dopo la primavera araba che proprio in Tunisia ha preso l’avvio, 

a un sistema di alternanza al posto di un regresso verso il caos o regimi totalitari. 

Nelle città c’è più consapevolezza e partecipazione, mentre negli ambienti rurali prevale una visione tradizionalista che viene abilmente sfruttata da coloro 

che approfittano dell’arretratezza e dell’indigenza di molti trasformandola in una forma di opposizione al cambiamento. Altri Paesi arabi, pur ricchi di petrodollari, sono meno evoluti culturalmente. Per esempio il Kuwait sta censurando oltre 4 mila libri, fra cui il fumetto Disney sulla sirenetta Ariel e Cent’anni di solitudine 

di Garcia Marquez. Una volta si diceva: «L’Egitto scrive, il Libano stampa, l’Iraq legge». Ora non è più così. Nei Paesi del Golfo molti argomenti restano tabù. 

 

 

La Chiesa ortodossa ucraina ottiene l’autonomia da Costantinopoli: per Mosca è scisma 

Il patriarca ortodosso di Costantinopoli, Bartolomeo, ha riconosciuto l’autogoverno della Chiesa ucraina, scatenando le ire di Mosca. La Chiesa ortodossa russa (foto: il metropolita Hilarion a Bari) ha reagito con uno scisma. Panorama chiede spiegazioni 

ad Aldo Ferrari, docente dell’Università 

Ca’ Foscari di Venezia ed esperto di Russia. 

Perchè si è arrivati allo scisma? 

La rottura fa parte dello scontro fra Ucraina e Russia, iniziato nel 2013-2014. Va inoltre sottolineato il fatto che il presidente ucraino Petro Poroshenko dovrà affrontare le elezioni a marzo. Sotto la sua presidenza, l’Ucraina ha subito un tracollo economico 

e ha anche perso la Crimea. E l’autocefalia, ovvero l’autogoverno della Chiesa ucraina, verrà sbandierato in campagna elettorale come un successo per ottenere consensi. 

La chiesa ortodossa russa adombra 

lo zampino degli americani. È vero? 

L’allontanamento di Kiev da Mosca è un obiettivo strategico di Washington fin dal 2004. Gli Stati Uniti hanno sottolineato la positività del passo compiuto dal patriarca di Costantinopoli con rapidità sospetta. 

Si tratta di una sconfitta per Putin?   

Sì. Ma lo è anche per la Chiesa ortodossa russa, che vedrà allontanarsi un numero elevato di parrocchie con comunità religiose molto vive. Putin è abile, ma dovrà ingoiare un boccone amaro. (Fausto Biloslavo


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12 ottobre 2017 | Tele Capodistria | reportage
Gli occhi della guerra
"Gli occhi della guerra" sarà questo il tema della prossima puntata di Shaker, in onda venerdì 13 ottobre alle ore 20. Nostro ospite FAUSTO BILOSLAVO, giornalista di guerra che, in oltre 35 anni, ha vissuto e raccontato in prima persona la situazione su tutti i fronti più caldi: Libano, Afghanistan, Iran, Iraq, ex Jugoslavia... e ultimamente Ucraina, Libia, Siria... Cosa vuol dire fare il reporter di guerra? Com'è cambiato questo "mestiere"? Perchè è ancora così importante? Come mai tanti giovani vogliono farlo? Quali consigli dargli? Tante le domande cui cercheremo di dare risposta. If you LIKE it, please SHARE it!!!

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18 ottobre 2019 | Sna | reportage
100 anni degli agenti di assicurazione
Il palco del Centenario Sna ha accolto anche Fausto Biloslavo, oggi certamente il più famoso e tenace reporter di guerra. Attraverso fotografie e filmati tratti dai suoi reportage nelle zone dei conflitti, Biloslavo ha raccontato la sua vicenda professionale, vissuta fra pericoli e situazioni al limite del disumano, testimonianfo anche l’orrore patito dalle popolazioni colpite dalla guerra. Affrontando il tema del coraggio, ha parlato del suo, che nonostante la quotidiana esposizione della sua vita a rischi estremi gli permette di non rinunciare a testimoniare la guerra e le sue tragiche e crudeli conseguenze. Ma il coraggio è anche di chi la guerra la subisce, diventando strumento per l’affermazione violenta delle ragioni di parte, ma non vuole rinunciare alla vita, alla speranza. E lottare per sopravvivere richiede grande coraggio. Sebbene possa sembrare un parallelo azzardato, lo stesso Biloslavo, spiega che il coraggio è sostenuto dalla passione, elemento necessario in ogni attività, in quella del reporter di guerra come in quella dell’agente di assicurazione. Il coraggio serve per cominciare da zero, ma anche per rialzarsi quando si è colpiti dalle difficoltà o per adattarsi ai cambiamenti, è il messaggio di Biloslavo alla platea del Centenario.

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16 giugno 2016 | Tgcom24 | reportage
Gli occhi della guerra, l’arte imperitura del reportage
Presentazione Gli occhi della guerra e del documentario "Profughi dimenticati" dal nord dell'iraq

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17 dicembre 2018 | Tracce Radio Rai FVG | intervento
Mondo
Guerra guerra guerra
35 anni di reportage in prima linea

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