La Tunisia punta a garantire l’uguaglianza fra uomo e donna in tema di eredità sfidando il Corano e il partito islamico
Al Nahda. Potrebbe far da apripista per il mondo arabo?
Se l’intento è quello di portare, gradualmente, maggiore equità presso popolazioni patriarcali, il tentativo tunisino è in linea con questa tendenza.
La società civile tunisina, specialmente le organizzazioni femminili, non hanno corrispettivi equivalenti in altri paesi arabi. Anche questo ha contribuito al passaggio, dopo la primavera araba che proprio in Tunisia ha preso l’avvio,
a un sistema di alternanza al posto di un regresso verso il caos o regimi totalitari.
Nelle città c’è più consapevolezza e partecipazione, mentre negli ambienti rurali prevale una visione tradizionalista che viene abilmente sfruttata da coloro
che approfittano dell’arretratezza e dell’indigenza di molti trasformandola in una forma di opposizione al cambiamento. Altri Paesi arabi, pur ricchi di petrodollari, sono meno evoluti culturalmente. Per esempio il Kuwait sta censurando oltre 4 mila libri, fra cui il fumetto Disney sulla sirenetta Ariel e Cent’anni di solitudine
di Garcia Marquez. Una volta si diceva: «L’Egitto scrive, il Libano stampa, l’Iraq legge». Ora non è più così. Nei Paesi del Golfo molti argomenti restano tabù.
La Chiesa ortodossa ucraina ottiene l’autonomia da Costantinopoli: per Mosca è scisma
Il patriarca ortodosso di Costantinopoli, Bartolomeo, ha riconosciuto l’autogoverno della Chiesa ucraina, scatenando le ire di Mosca. La Chiesa ortodossa russa (foto: il metropolita Hilarion a Bari) ha reagito con uno scisma. Panorama chiede spiegazioni
ad Aldo Ferrari, docente dell’Università
Ca’ Foscari di Venezia ed esperto di Russia.
Perchè si è arrivati allo scisma?
La rottura fa parte dello scontro fra Ucraina e Russia, iniziato nel 2013-2014. Va inoltre sottolineato il fatto che il presidente ucraino Petro Poroshenko dovrà affrontare le elezioni a marzo. Sotto la sua presidenza, l’Ucraina ha subito un tracollo economico
e ha anche perso la Crimea. E l’autocefalia, ovvero l’autogoverno della Chiesa ucraina, verrà sbandierato in campagna elettorale come un successo per ottenere consensi.
La chiesa ortodossa russa adombra
lo zampino degli americani. È vero?
L’allontanamento di Kiev da Mosca è un obiettivo strategico di Washington fin dal 2004. Gli Stati Uniti hanno sottolineato la positività del passo compiuto dal patriarca di Costantinopoli con rapidità sospetta.
Si tratta di una sconfitta per Putin?
Sì. Ma lo è anche per la Chiesa ortodossa russa, che vedrà allontanarsi un numero elevato di parrocchie con comunità religiose molto vive. Putin è abile, ma dovrà ingoiare un boccone amaro. (Fausto Biloslavo)