image
Articolo
28 gennaio 2019 - Il fatto - Libia - Il Giornale
Le regole mondiali inchiodano i Paesi Bassi: dovevano onnligdre la nave ada andare in Tunisia
Fausto Biloslavo
L\'Olanda deve occuparsi dei migranti a bordo della nave Sea Watch 3, secondo le convenzioni internazionali, ma fa spallucce. E il governo olandese usa la tattica furbetta dei due pesi e due misure. 
Al Giornale sono arrivati i documenti che inchiodano l\'Olanda alle sue responsabilità come Stato di bandiera della nave, che sta intenzionalmente creando un caso politico al largo di Siracusa con il suo carico di esseri umani recuperato al largo della Libia. Il Comitato di sicurezza dell\'Organizzazione marittima internazionale creata dall\'Onu e riconosciuta da 172 Stati membri compresi Olanda e Italia, stabilisce una lunga serie di raccomandazioni per il soccorso in mare. «Si chiamano Facilitazioni per il traffico marittimo internazionale», che vanno rispettate dagli Stati» spiega una fonte del Giornale in prima linea sul fronte dei migranti in mare. «Pur trattandosi di raccomandazioni, se qualcuno non vi si attiene, a mio parere compie una violazione della Convenzione sui parametri di ricerca e soccorso in mare (Sar)» sottolinea la fonte. Il documento dell\'Imo sui «Principi relativi alle procedure per lo sbarco delle persone soccorse in mare» del 22 gennaio 2009 parla chiaro. Il capitolo 3 è dedicato alle «Priorità». L\'organismo internazionale stabilisce che i soggetti che devono occuparsi dei naufraghi, ovvero i migranti, con la «massima priorità» sono «il capitano, la compagnia di navigazione (in questo caso l\'ong, ndr) e gli Stati di bandiera». Non solo: dopo il recupero, «gli Stati di bandiera e costieri devono organizzare l\'assistenza ai comandanti delle navi per liberare la nave dalle persone soccorse in mare».
L\'Italia era il paese costiero più lontano dal punto, 30 miglia a nord del porto libico di Zwara dove sono stati soccorsi i 47 migranti. Il 19 gennaio il Paese costiero «sicuro» e più vicino era la Tunisia. L\'Olanda l\'ha fatto presente al capitano di Sea Watch, che però è rimasto davanti alla Libia in cerca di altri migranti. E ancora il 23 gennaio, per la seconda volta, Sea Watch 3 avrebbe potuto, quando le condizioni meteo marine erano peggiorate riparare verso il porto tunisino di Zarzis, ma ha preferito fare rotta verso l\'Italia per creare il caso politico. Curioso che l\'Olanda sia intervenuta fino a quando Sea Watch 3 navigava, ma poi il governo se ne è lavate le mani quando la nave si è avvicinata alla Sicilia. Il ministro dell\'Immigrazione dei Paesi Bassi, Mark Harbers, ha fatto pure il furbetto sostenendo che l\'Italia deve sbarcare i migranti per stabilire chi ha diritto alla protezione internazionale e chi va espulso e che dopo gli olandesi possono farsi carico di qualche rimasto. Una presa in giro dopo che l\'Olanda ha sottoscritto con entusiasmo il piano dell\'Onu sulle migrazioni che apre la porta alla parificazione dei migranti economici, oggi da espellere, a quelli in fuga dalle guerre che hanno diritto all\'asilo.
Il governo olandese è doppiamente furbetto tenendo conto del rapporto di 17 pagine del ministero dei Trasporti dei Paesi Bassi, che si intitola «Indagine esplorativa su Sea Watch 3» del 10 luglio scorso. Gli ispettori garantivano ai maltesi, che avevano bloccato la nave nel porto di La Valletta, che non solo batte bandiera olandese, ma era tutto a posto e poteva riprendere il mare. Per poi fare scoppiare un caso politico davanti alle coste siciliane.
[continua]

video
19 marzo 2011 | Studio Aperto | reportage
Diario dalla Libia in fiamme
Diario dalla Libia in fiamme

play
18 marzo 2011 | TG5 | reportage
Diario dalla Libia in fiamme
Diario dalla Libia in fiamme

play
08 marzo 2011 | TG4 | reportage
Diario dalla Libia in fiamme
Diario dalla Libia in fiamme

play
[altri video]
radio

12 maggio 2011 | Nuova spazio radio | intervento
Libia
Che fine ha fatto Gheddafi?
Il colonnello Gheddafi è morto, ferito oppure in perfetta forma, nonostante le bombe, e salterà fuori con la sua ennesima e prolissa apparizione televisiva? Il dubbio è d’obbligo, dopo i pesanti bombardamenti di Tripoli. Ieri è ricomparaso brevemente in un video girato durante un incontro, all'insaputa dei giornalisti, nell'hotel di Tripoli che ospita la stampa internazionale.

play

22 marzo 2011 | Panorama | intervento
Libia
Diario dalla Libia
Diario dalla Libia

play

29 aprile 2011 | Spazio Radio | intervento
Libia
Piegare Gheddafi e preparare l'intervento terrestre
Gli americani spingono con insistenza per un maggiore coinvolgimento dell’Italia nel conflitto in Libia, non solo per passare il cerino politico agli europei. L’obiettivo finale è piegare il colonnello Gheddafi e far sbarcare una forza di interposizione in Libia, con ampia partecipazione italiana. Un modello stile ex Yugoslavia, dove il contingente occidentale è arrivato dopo l’offensiva aerea.

play

10 marzo 2011 | Panorama | intervento
Libia
Diario dalla Libia
Diario dalla Libia

play

18 marzo 2011 | Radio Capodistria | intervento
Libia
IL vaso di pandora
IL vaso di pandora

play

[altri collegamenti radio]




fotografie







[altre foto]