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Reportage
08 febbraio 2019 - Controstorie - Siria - Il Giornale
“Siamo soldati non terroristi”
«Lungo questa stradina sterrata, quasi ogni notte le cellule clandestine dell\'Isis si avvicinano e piazzano delle trappole esplosive» racconta Lorenzo, fiorentino di 32 anni della brigata internazionale dei curdi nel nord est della Siria. Uno dei sei italiani che combattono con le Unità di protezione del popolo (Ypg). Nome di battaglia, Heval Tekosher, il «lottatore», kalashnikov a tracolla, anarchico, combatte da un anno e mezzo contro turchi e bandiere nere.
Altri cinque volontari rientrati in Italia sono finiti nel mirino della Digos. Cosa ne pensi? 
«Le misure di sorveglianza speciale per i compagni italiani Paolo, Jack, Eddy, Davide e Jacopo sono profondamente ingiuste. Chi ha imparato a usare le armi contro l\'Isis è stato considerato socialmente pericoloso».
Nessuno è venuto in Siria per poi combattere anche in Italia?
«Alcuni di questi compagni non avevano mai imbracciato le armi. In Italia sono legati al movimento No Tav, ma questo non li trasforma in terroristi».
Come è stata la guerra, quasi vinta, contro lo Stato islamico?
«Dura. Un paio di volte sono quasi riusciti ad accerchiarci. Quando iniziano a morirti i tuoi compagni accanto, soprattutto per le mine e cecchini, non lo dimentichi. Adesso molti miliziani stranieri si arrendono, ma spesso si sono fatti saltare in aria quando non avevano vie di scampo».
Vi state preparando allo scontro con i turchi?
«Ad Afrin ho visto i caccia e i droni turchi fare terra bruciata. Non è importante essere di destra o di sinistra per capire che la Turchia continua ad appoggiare le frange estremiste ed è una minaccia per l\'intero Medio Oriente».
FBil
[continua]

video
09 settembre 2013 | Tg5 | reportage
La battaglia di Maalula perla cristiana
Fausto Biloslavo, appena arrivato in Siria si trova al centro degli scontri tra governanti e ribelli. Il video terribile ed il racconto della battaglia

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19 marzo 2019 | Rai 1 Storie italiane | reportage
Ricordo di Lorenzo volontario con i curdi ucciso dall'Isis


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12 settembre 2013 | Tg5 | reportage
Diario di guerra ia Damasco
Tadamon la prima linea a 500 metri dai vicoli dove i bambini giocano a pallone.

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[altri video]
radio

02 dicembre 2015 | Radio uno Tra poco in edicola | intervento
Siria
Tensione fra Turchia e Russia
In collegamento con Gianandrea Gaiani, direttore di Analisi Difesa. In studio conduce Stefano Mensurati.

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23 gennaio 2014 | Radio Città Futura | intervento
Siria
La guerra continua


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02 luglio 2015 | Radio24 | intervento
Siria
La famiglia jihadista
"Cosa gradita per i fedeli!!! Dio è grande! Due dei mujaheddin hanno assassinato i fumettisti, quelli che hanno offeso il Profeta dell'Islam, in Francia. Preghiamo Dio di salvarli”. E’ uno dei messaggi intercettati sulla strage di Charlie Hebdo scritto da Maria Giulia Sergio arruolata in Siria nel Califfato. Da ieri, la prima Lady Jihad italiana, è ricercata per il reato di associazione con finalità di terrorismo internazionale. La procura di Milano ha richiesto dieci mandati di cattura per sgominare una cellula “familiare” dello Stato islamico sotto indagine da ottobre, come ha scritto ieri il Giornale, quando Maria Giulia è arrivata in Siria. Il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli ha spiegato, che si tratta della “prima indagine sullo Stato Islamico in Italia, tra le prime in Europa”.

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