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04 marzo 2019 - Attualità - Algeria - Il Giornale
Algeria, rabbia e scontri Quinta candidatura farsa per il presidente malato
Fausto Biloslavo
Abdelaziz Bouteflika, 82 anni, malato, incapace di governare secondo l\'opposizione e inviso alla popolazione, che vuole un vero cambiamento, ha fatto presentare la sua quinta candidatura alle elezioni presidenziali, arrivata a bordo di cinque furgoni carichi di documenti. E promette una specie di farsa: in caso di vittoria il 18 aprile porterà l\'Algeria alle urne, entro un anno, per scegliere un nuovo capo dello Stato. Secondo la Commissione elettorale, però, non sarebbe sufficiente. I candidati dovevano presentare la documentazione «di persona». Un grosso problema per il presidente algerino costretto su una sedia a rotelle da un ictus e forse ancora ricoverato in una clinica Svizzera. La scadenza era prevista per la mezzanotte di ieri, ma il giallo sembra essersi dissolto con la comunicazione ufficiale della candidatura e delle elezioni anticipate in caso di vittoria. L\'Algeria scossa da manifestazioni di protesta contro il sistema di potere si sta avviando al voto in un clima di tensione e incertezza, che potrebbe fare esplodere il paese. 
Bouteflika si trovava da giorni in una clinica svizzera per controlli medici e non è chiaro se sia effettivamente rientrato in Algeria per candidarsi al quinto mandato. L\'aspetto incredibile è che fra i vari documenti per partecipare al voto bisogna presentare anche un certificato medico sulle condizioni di salute del candidato, che deve essere in grado di svolgere le sue funzioni. Bouteflika non parla in pubblico dal 2012.
Ad Algeri la polizia si è scontrata duramente con gli studenti che cercavano di assediare la sede del Consiglio costituzionale, per evitare che l\'ottuagenario capo dello stato posso presentare la sua ennesima candidatura. Gli agenti hanno usato i cannoni ad acqua, ma le manifestazioni di protesta si sono tenute in tutto il paese. La comunità algerina ha sfilato contro Bouteflika anche a Parigi.
Due giorni fa ad Algeri sono rimaste ferite durante le manifestazioni 180 persone. E c\'è stata una vittima eccellente, Hassan il figlio del primo capo del governo algerino, Benyoucef Benkhedda. Su Facebook il fratello di Hassan, Salim Benkhedda, ha puntato il dito contro «il clan al potere e i suoi scagnozzi».
Poche ore prima della candidatura alle presidenziali è stato reso noto il patrimonio del capo dello stato: due villette, una a Sidi Fredj e l\'altra ad Algeri, un appartamento nella capitale e due automobili. Nel complesso delle proprietà modeste, ma fin dal 1981 Bouteflika, ex diplomatico, ha avuto problemi legali con ammanchi considerevoli dalle casse delle ambasciate algerine. Su un conto in Svizzera aveva depositato 70 milioni di dinari (oltre mezzo milione di euro), che ha restituito in minima parte alla Stato. Il sospetto è che fosse solo la punta di un iceberg.
I candidati dell\'opposizione stanno boicottando il voto rinunciando alla candidatura in segno di protesta. Ieri si è chiamato fuori, Abderrazak Makri, che rappresentava il Movimento della Società per la Pace, principale partito algerino di opposizione. Nelle ultime ore hanno rinunciato altri tre candidati. In corsa è rimasto l\'ex generale Ali Ghediri, ben visto dagli americani, che potrebbe insidiare l\'apparato del regime se l\'opposizione votasse compatta. Per affrontare il peggio, la «piovra» - il sistema di potere soprattutto militare, che gestisce l\'Algeria dalla guerra civile degli anni novanta contro gli islamisti - ha un asso nella manica. L\'ex ministro degli Esteri, Ramtane Lamamra, potrebbe venire nominato nuovo capo del governo. Ieri si è riunito al palazzo presidenziale ad Algeri un vertice di emergenza con il fratello e consigliere del capo dello Stato Said Bouteflika, il capo dei servizi segreti, Bachir Tartag ed il viceministro della Difesa Ahmed Gaid Salah, che controlla le forze armate. Se la situazione precipitasse, l\'esercito sarebbe pronto per venire schierato nelle strade.

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17 gennaio 2013 | TGCOM | reportage
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