image
Articolo
11 ottobre 2019 - Attualità - Siria - Il Giornale
La grana dei 12mila prigionieri dell’Isis Nei campi anche le 3 jihadiste italiane
Fausto Biloslavo
Dodicimila combattenti dell\'Isis prigionieri dei curdi, compresi 4mila volontari stranieri della guerra santa e qualche centinaio proveniente dall\'Europa. Oltre a 70-100mila mogli e figli del Califfato ammassati in pochi campi sorvegliati, che stanno per esplodere. Che fine farà questa massa di adepti dello Stato Islamico con l\'invasione turca nel nord est della Siria?
Secondo Anwar Muslem, ex sindaco di Kobane, la città martire curda sul confine con la Turchia, ci sarebbero «anche degli italiani». Probabilmente maghrebini che sono partiti dal nostro paese per arruolarsi nel Califfato. Samir Bougana, il primo terrorista dell\'Isis con passaporto italiano catturato dai curdi, è stato trasferito con un\'operazione speciale dell\'antiterrorismo a Brescia la scorsa estate. In carcere sarebbe pronto a collaborare, ma adesso il problema è la «bomba a orologeria» dei prigionieri nel nord est della Siria, come l\'ha definita Gilles de Kerchove, coordinatore antiterrorismo dell\'Unione europea. E nei campi sovraffollati delle famiglie del Califfato ci sono almeno tre italiane condannate o accusate di terrorismo internazionale con i loro figli. Tutte vorrebbero tornare in Italia.
Nei primi raid l\'aviazione turca ha colpito anche un carcere dove i turchi tengono sotto chiave i terroristi dell\'Isis, che potrebbero scappare grazie al caos. I giannizzeri locali di Ankara stanno avanzando attorno a Tal Abyad, una città strategica sul confine dove era detenuto il terrorista italiano Bougana assieme a decine di combattenti europei dell\'Isis.
Alexanda Kotey ed El Shafee Elsheikh, due tagliatori inglesi della famigerata banda dei Beatles, che sgozzava gli ostaggi occidentali davanti alle telecamere, sono stati consegnati dai curdi alle truppe americane. Altre migliaia di jihadisti dell\'Isis attendono solo di fuggire, grazie all\'attacco turco, per riprendere la lotta con le cellule clandestine dello Stato islamico o tornare in patria. In conferenza stampa a Montecitorio, Dalbr Jomma Issa, comandante delle Forze democratiche curdo-siriane ha lanciato l\'allarme sui prigionieri: «Sono a rischio rilascio».
E nei campi sorvegliati di Al Hol, vicino al confine turco ed Heyn Hissa, ci sono almeno tre jihadiste italiane. Meriem Rehaily, 23 anni, partita da Padova, di origini marocchine, è stata condannata a 4 anni di carcere dal tribunale di Venezia. Assieme ai due figli piccoli si trova nel campo di Al Hol, ma si dice pentita e pronta a consegnarsi alle autorità italiane. Stesso discorso per Sonia Khediri della provincia di Treviso partita per la Siria ancora minorenne. Nel campo di Heyn Issa vive con tre bambini e aveva ammesso: «Ho amato Daesh (lo Stato islamico nda) pensando di fare la scelta giusta ed invece ho perso la mia vita». Il comando delle Forze democratiche siriane, poco distante, è stato bombardato dagli F 16 turchi. Nei campi sorvegliati i minorenni sognano di tornare a fare i leoncini del Califfo e le mogli irriducibili dell\'Isis organizzano rivolte. Pochi giorni fa i curdi hanno dovuto sparare su alcune donne, che si erano procurate armi rudimentali.
Ad Al Hol, è spuntata anche Alice Brignoli, 42enne partita dalla provincia di Lecco con il marito per insediarsi a Raqqa, defunta capitale dell\'Isis. Mancano all\'appello Maria Giulia Sergio, la jihadista italiana convertita all\'islam, che sembra sparita nel nulla. E sui 130 combattenti stranieri di casa nostra sono decine gli immigrati partiti dall\'Italia per arruolarsi nel Califfato, che potrebbero essere ancora vivi.
[continua]

video
12 settembre 2013 | Tg5 | reportage
Maaalula: i tank governativi che martellano i ribelli
Il nostro inviato in Siria, Fausto Biloslavo, torna nel mezzo dei combattimenti fra le cannonate dei carri armati

play
08 settembre 2013 | Tg5 | reportage
La battaglia di Maalula perla cristiana
Fausto Biloslavo, appena arrivato in Siria si trova al centro degli scontri tra governanti e ribelli. Il video terribile ed il racconto della battaglia

play
09 settembre 2013 | Tg5 | reportage
La battaglia di Maalula perla cristiana
Fausto Biloslavo, appena arrivato in Siria si trova al centro degli scontri tra governanti e ribelli. Il video terribile ed il racconto della battaglia

play
[altri video]
radio

02 dicembre 2015 | Radio uno Tra poco in edicola | intervento
Siria
Tensione fra Turchia e Russia
In collegamento con Gianandrea Gaiani, direttore di Analisi Difesa. In studio conduce Stefano Mensurati.

play

23 gennaio 2014 | Radio Città Futura | intervento
Siria
La guerra continua


play

02 luglio 2015 | Radio24 | intervento
Siria
La famiglia jihadista
"Cosa gradita per i fedeli!!! Dio è grande! Due dei mujaheddin hanno assassinato i fumettisti, quelli che hanno offeso il Profeta dell'Islam, in Francia. Preghiamo Dio di salvarli”. E’ uno dei messaggi intercettati sulla strage di Charlie Hebdo scritto da Maria Giulia Sergio arruolata in Siria nel Califfato. Da ieri, la prima Lady Jihad italiana, è ricercata per il reato di associazione con finalità di terrorismo internazionale. La procura di Milano ha richiesto dieci mandati di cattura per sgominare una cellula “familiare” dello Stato islamico sotto indagine da ottobre, come ha scritto ieri il Giornale, quando Maria Giulia è arrivata in Siria. Il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli ha spiegato, che si tratta della “prima indagine sullo Stato Islamico in Italia, tra le prime in Europa”.

play

[altri collegamenti radio]