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11 febbraio 2021 - Interni - Foibe - Il Giornale
I negazionisti insistono “Macchè foibe erano pozzi”
Nel giorno del Ricordo non mancano i negazionisti, come l\\\'Associazione nazionale partigiani di Brescia che rilancia: «Basovizza non è tecnicamente una foiba, ma un pozzo minerario abbandonato. Non ci sono prove documentarie certe che vi siano avvenute esecuzioni o vi siano state sepolte vittime delle epurazioni». Il passaggio è tratto dal libro di Eric Gobetti sulle foibe, che si definisce storico e ama farsi fotografare vestito da titino con il pugno chiuso. Il presidente dell\\\'Anpi di Valenza, In Piemonte, Giovanni Bosco, come l\\\'ultimo di Mohicani, si è scagliato contro l\\\'intitolazione a di un parco a Norma Cossetto, martire istriana proposta da Fratelli d\\\'Italia. In tutto il Paese vengono dedicate vie alla vittima delle bande di Tito e oggi si voterà al consiglio comunale di Verona per concederle la cittadinanza onoraria. Anche a Parma si registrano proteste per il patrocinio del Comune ad un webinar con Gobetti che ieri ha attaccato il giorno del Ricordo stigmatizzando, secondo lui, «l\\\'oblio sui crimini fascisti e nazisti (che) denota mancanza di pietà verso le vittime slave, ed è moralmente inaccettabile». Peccato che lo «storico» dimentichi il quarto di milione di prigionieri di guerra slavi e civili massacrato da Tito a guerra finita perché «nemici del popolo». Nel frattempo la Lega con l\\\'europarlamentare Susanna Ceccardi ha presentato«una proposta di risoluzione affinché anche l\\\'Europa riconosca e celebri il 10 Febbraio come Giorno del Ricordo».
FBil
[continua]