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Reportage
03 aprile 2021 - Sito - Iraq - Il giornale.it
L’appello dei monaci scalzi al Papa: “Santità ci accolga”
(Qaraqosh) Saio marrone, barba lunga, bandiera con il cedro del Libano alle spalle assieme all’effige del Santo Maroun e scalzi nei viottoli spigolosi di Qaraqosh, il cuore cristiano della piana di Ninive. Il piccolo gruppo di monaci eremiti con la croce rossa sul petto è una sorpresa in mezzo alla folla che attende fra poche ore la prima e storica visita del Papa. Fratello Raphael quando capisce che siamo giornalisti italiani ci rivolge una preghiera: “Questa è una lettera per il Santo Padre. Deve arrivare a lui. Forse voi riuscite a consegnarla. Aiutateci”. L’Ordine dei fratelli della croce  e delle sorelle di Gesù crocefisso di Mechlan, in Libano, scrive a Papa Francesco che “la nostra spiritualità include camminare per le strade a piedi nudi, (…) non usiamo la tecnologia all’interno del monastero, né l’elettricità. (…) Accettiamo donazioni e modeste buone azioni tranne il denaro che non trattiamo affatto (…) coltiviamo le terre per nutrire i poveri  e diamo senza alcun ritorno e non trattiamo né scambi, ne commercio, né compravendite”. Francescani è dire poco per i monaci maroniti, che si ispirano al Patriarca Mar Beshra Boutros El Rahi. “Le chiedo santità di permetterci di venire da lei (anche per dieci minuti) che non meritiamo se non per la sua generosità e compassione” scrive fratello Raphael. E non manca la denuncia rivolta “a molti membri del clero” che boicottano i monaci ed i loro ordini “dimenticati e trascurati”. I maroniti scalzi chiedono l’imprimatur del Papa e citando San Francesco attendono “la risposta di Sua santità alla nostra umile richiesta” di varcare la soglia di San Pietro per incontrare il Pontefice.
[continua]

video
28 novembre 2014 | SKY TG 24 | reportage
Cristiani perseguitati
La storia dimenticata dei profughi cristiani in Iraq.

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21 giugno 2016 | Caffè di Rai 1 | reportage
Profughi dimenticati
Sulle macerie della guerra in Iraq, grazie al Rotary, abbiamo raccontato il dramma dei profughi dimenticati. Siamo stati gli occhi della guerra lungo il fronte dove scappano i rifugiati dall'offensiva su Mosul, la capitale del Califfato. Siamo andati nei campi dove i cristiani in fuga vivono in condizioni miserevoli. Siamo stati sotto le tende dei siriani attirati dai trafficanti per partire verso l’Europa. Abbiamo raccolto le testimonianze dei rifugiati yazidi massacrati dalle bandiere nere. Con le loro donne schiave come Lamja saltata su una mina per fuggire allo Stato islamico. Drammi veri provocati dalla tragedia della guerra.Storie terribili, che non possiamo dimenticare e che abbimo presentato 7 giugno a Cremona.

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22 novembre 2014 | | reportage
Premio Cutuli
Da Erbil collegamento per ricordare Maria Grazia uccisa dai talebani il 19 novembre 2011 a Surobi sulla strada per Kabul

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radio

14 giugno 2014 | Radio24 | intervento
Iraq
L'avanzata del Califfato
Il califfato con Baghdad capitale, Corano e moschetto, mani amputate ai ladri, nemici crocefissi, tasse islamiche, donne chiuse in casa ed Occidente nel mirino con l’obiettivo di governare il mondo in nome di Allah. Questo è lo “Stato islamico dell’Iraq e della Siria” (Isis), che sta conquistando città dopo città rischiando di far esplodere il Medio Oriente.

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06 ottobre 2015 | Zapping Rai Radio 1 | intervento
Iraq
Raid italiani in Iraq?
Raid italiani le ipotesi:Paolo Magri dir.Ispi,Fausto Biloslavo corrispondente Il Giornale.

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31 ottobre 2010 | Nuova Spazio Radio | intervento
Iraq
Wikileaks dice quello che si sa già. Per tutti è un grande scoop
I rapporti Usa che smonterebbero la versione italiana di un episodio della battaglia dei ponti ad An Nassiryah e la morte accidentale di un paracadutista in Iraq sono la classica tempesta in un bicchier d’acqua. Le rivelazioni di Wikileaks sugli italiani della missione Antica Babilonia derivano dagli stessi rapporti scritti dal nostro contingente, che lungo la catena di comando arrivavano fino al quartier generale americano a Baghdad. E altro ancora.

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26 agosto 2010 | Radio Anch'io - Radio Uno | intervento
Iraq
Missione compiuta?
Il ritiro del grosso dei soldati americani lascia un paese ancora instabile, ma la missione è in parte compiuta.

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