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Intervista
09 agosto 2021 - Sito - Afghanistan - Il giornale.it
“Così si rischia un 8 settembre afghano”
Giorgio Battisti, generale degli alpini non più in servizio, ma che è stato impegnato in missione in Afghanistan lancia l’allarme sull’avanzata talebana. E sul destino delle dozzine di collaboratori dei nostri soldati che hanno chiesto aiuto, ma sono rimasti indietro.
Generale l’Afghanistan sta rischiando di cadere nelle mani dei talebani?
“La conquista di ben cinque capoluoghi di provincia (su un totale di 34) nell’arco temporale di pochi giorni, di cui tre nella sola giornata di domenica 8 agosto, lascia intendere che queste azioni fanno parte di un coordinato piano strategico, diretto con visione unitaria (e forse con il supporto esterno) da uno staff di professionisti militari, e non sono un insieme di azioni decise dai comandanti locali”.
Vuol dire che hanno un piano preciso?
“Inizialmente, sono stati occupati i valichi confinari per isolare il Paese, successivamente, sono stati interrotti i collegamenti sulle principali vie di comunicazione e, infine, sono stati posti gradualmente sotto assedio i più importanti centri urbani che poco alla volta rischiano di cadere nelle mani dei talebani”.
L’11 settembre, che era la data iniziale di fine ritiro degli americani, potrebbero entrare a Kabul?
“Occupare Kabul è un’ipotesi remota, ma se ci fosse un’otto settembre afghano con un’implosione interna delle forze di sicurezza governative a causa di una dirigenza politica allo sbando, allora è verosimile che i talebani possano entrare nella capitale, con le bandiere al vento, come è capitato a Saigon nel 1975”.
Ed i nostri ex collaboratori afghani sono in pericolo….
“Tale rapida, seppur prevedibile, espansione del controllo del territorio da parte degli “studenti coranici” rende ancora più impellente l’esigenza di “esfiltrare” speditamente i nostri collaboratori afghani e relative famiglie che rischiano di non potersi più muovere dalle località oramai occupate dai talebani per recarsi nei punti di raccolta per la successiva evacuazione verso l’Italia ed essere cosi individuati ed ammazzati in quanto considerati traditori”.
Come mai l’evacuazione va a rilento?
“È una corsa contro il tempo che deve indurre a semplificare al massimo le operazioni di verifica dei profili di sicurezza di questo personale, che dovrebbe essere già ben noto visto che hanno operato per anni in nostro supporto. Qualche approfondimento potrà essere al limite effettuato in seguito in Italia.
Del resto, non mi risulta – ma potrei sbagliarmi – che analoghe verifiche siano compiute preventivamente per gli immigrati irregolari che arrivano quotidianamente a centinaia nei nostri porti mediterranei”.
Gli aeroporti riescono di chiudere sotto il tiro dei talebani bloccando l’evacuazione?
“Occorre procedere rapidamente con l’invio di voli dedicati prima che gli aeroporti non siamo più agibili perché sotto il fuoco talebano, come già avvenuto con quelli di Kandahar e di Herat. Forse non è ancora chiaro che non si tratta di riportare in Patria turisti bloccati all’estero!”.




[continua]

video
13 giugno 2010 | Memoria audiovisivi | reportage
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I giornalisti aggregati alle unità combattenti nei teatri più difficili, come l'Afghanistan. Un video sul giornalismo embedded realizzato da Antonello Tiracchia. E il racconto della mia storia: l'avventura dell'Albatross, la morte in prima linea di Almerigo ed i reportage di guerra.

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Un’operazione dei corpi speciali italiani finita in un violento combattimento con i talebani, che hanno ferito tre militari, uno in maniera grave. A terra sono rimasti due Ranger, gli alpini paracadutisti del battaglione Monte Cervino di Bolzano ed un incursore dell’aereonautica. Non si è trattato del solito agguato con una trappola esplosiva, ma di un combattimento vero e proprio nei pressi di Bala Murghab, il fronte nord del contingente italiano.

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Afghanistan
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Sono almeno 20 le persone rimaste uccise nell'attentato suicida messo a segno stamane in una moschea di Kandahar, a sud dell'Afghanistan. Un'esplosione che ha provocato decine e decine di feriti e che sarebbe stata opera di un kamikaze non afghano secondo quanto dichiarato portavoce del ministero degli Interni, Latfullah Mashal. Una pratica che in Afghanistan non era ancora stata adottata e che, quindi, mette in forte allarme. Ne parliamo in diretta da Kabul con il responsabile dell'Ospedale di Emergency Marco Garatti e con Fausto Biloslavo inviato de Il Giornale.

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12 novembre 2001 | Radio 24 Gr | reportage
Afghanistan
Il crollo dei talebani - Con una colonna di mujaheddin verso Kabul
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16 aprile 2010 | Radio 24 | intervento
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20 maggio 2005 | Radio 24 | reportage
Afghanistan
Timor Shah il tagliagole che ha rapito Clementina
Partiamo con la cronaca dall'Afghanistan per capire dall'inviato a kabul de Il Giornale, Fausto Biloslavo, se ci sono nuovi sviluppi in merito al sequestro della cooperante italiana Clementina Cantoni. Non sono ancora chiare, infatti, le richieste dei rapitori e sia il Governo afghano sia quello italiano hanno invitato al riserbo più assoluto.

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