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Intervista esclusiva
08 settembre 2022 - Attualità - Mozambico - Il Giornale
“Spari e urla poi l’incendio Ma io perdono i killer”
«Sono ancora impolverato con la cenere fra i capelli dell\'incendio che hanno appiccato non solo alla chiesa. L\'attacco è iniziato verso le 20-20.30 di martedì sera quando ci eravamo ritirati nella nostra stanza. Spari, urla in dialetto locale, le fiamme e suor Maria uccisa sul colpo» racconta al telefono dal Mozambico padre Loris Vignandel, uno dei missionari sopravvissuti. Durante la notte aveva mandato un messaggio drammatico alla sua diocesi di Concordia di Pordenone: «Qui sparano. Ci vediamo in paradiso. Stanno incendiando la casa. Se non vi risento, approfitto per chiedervi scusa delle mie mancanze e per dirvi che vi ho voluto bene. Se il buon Dio me ne darà la grazia, vedrò di proteggervi da là. Ho perdonato chi eventualmente mi ucciderà. Fatelo pure voi. Un abbraccio».
Padre cosa è successo la scorsa notte?
«Ci eravamo appena ritirati, dopo la cena, con don Lorenzo Barro quando abbiamo sentito gli spari e gli assalitori che urlavano. Siamo rimasti chiusi in stanza senza avvicinarci alla porta e alle finestre. E abbiamo pregato. Se fai questa scelta di servizio devi mettere nel conto che può succedere il peggio».
Suor Maria come è stata uccisa?
«Si trovava nell\'altra casa delle suore con una consorella. Quando è iniziato l\'attacco ha lasciato la stanza per dirigersi verso la sua percorrendo un corridoio. È stata colpita ed è morta sul colpo».
Gli assalitori erano jihadisti?
«Dirlo con certezza è impossibile. Non abbiamo sentito le solite urla dei gruppi fondamentalisti, ma hanno bruciato la chiesa e distrutto alcune statue sacre. Però non hanno toccato il crocefisso. Siamo convinti che puntassero anche a rubare i viveri dei magazzini e che volevano fare soldi».
Ci sono state altre vittime e danni?
«Siamo rimasti chiusi nella stanza per tutta la notte. Il giorno dopo i soldati mozambicani mi hanno detto che due civili erano stati decapitati. E hanno bruciato le macchine, l\'ambulatorio, i centri studi per i giovani e alcuni magazzini della parrocchia».
Siete al sicuro?
«Sì. Prima ci ha dato un passaggio in auto la tv mozambicana e poi sono venuti a prenderci due missionari. La salma di suor Maria l\'abbiamo portata via ed è già stata sepolta in parrocchia».
FBil

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26 maggio 2015 | Il caffè di Rai uno | reportage
Almerigo il giornalista caduto e dimenticato
L'ultima pagina del diario di guerra in Mozambico di Almerigo Grilz ucciso il 19 maggio 1987 mentre filmava uno scontro a fuoco fra ribelli e governativi. "La sveglia è chiamata dopo le 5, che è ancora buio. Fa freddo, l'erba è umida e c'è una nebbiolina brinosa tutto attorno. Riteniamo opportuno iniziare la giornata con un sorso di whisky, che fa l'effetto di una fiammata in gola".

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