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15 maggio 2024 - Esteri - Mondo - Panorama
L’internazionale della protesta
Organizzazioni palestinesi che ricevono soldi dal Qatar, gruppi di agitatori di professione, associazioni di ex terroristi e il cartello internazionale Bds per isolare Israele trasformandolo in un pariah come il Sud Africa dell’apartheid. Un groviglio di strutture che tira le fila delle proteste nelle università occidentali, dagli Usa all’Australia passando per l’Europa.
“Dopo il 7 ottobre (attacco stragista di Hamas nda), abbiamo riconosciuto immediatamente la necessità di una crescente resistenza alla violenza dell’imperialismo - si legge in un manuale da “guerriglia” che circola nei campus americani - Ispirati dal successo della campagna Palestine Action UK, abbiamo lanciato Palestine Action US”. I soldi non mancano e arriverebbero dal Qatar, ma dietro potrebbe esserci anche l’Iran e la Russia. “Quello che stiamo vedendo negli Stati Uniti e in Gran Bretagna non sono manifestazioni per la pace, bensì richiami alla guerra contro Israele, gli ebrei e l’Occidente - spiega Giovanni Giacalone, analista di Itstime, progetto dell’università Cattolica di Milano su sicurezza e terrorismo. “Gran parte dei manifestanti (6 su 10 fra quelli arrestati in Usa nda) sono estranei all’ambiente universitario, alcuni già noti come estremisti- osserva l’esperto - E poi sta emergendo la questione dei fondi dal Qatar. Credo che ci troviamo davanti a sommosse organizzate ad hoc da fuori”. Su un manuale distribuito nei campus in rivolta dagli attivisti di Palestine action lo slogan è “intensificare” le azioni di forza e portare “la guerra in casa”.
Un’altra organizzazione che cavalca le occupazioni è la National Students for Justice in Palestine, gruppo radicato nei campus che riceve 3 milioni di dollari l’anno da Ong legate ad Hamas. Gli “agitatori esterni” sono ex Pantere nere, affiliati ai  “Veterani contro il genocidio” a Gaza e gli specialisti del Forum popolare, che prima organizzavano eventi di propaganda per il regime cubano e venezuelano.
La rete si estende all’estero, a cominciare dal Canada, con il gruppo Samidoun composto da esiliati del Fronte popolare di liberazione per la Palestina. Nel nostro paese i più duri sono i Giovani palestinesi guidati da Karim Farsakh. E sta aizzando la “resistenza” anche il Palyouth Europe, Movimento giovanile in Europa presieduto da Majdolin Shehadeh.
Le proteste universitarie sono arrivate fino in Australia grazie alle parole d’ordine contro Israele di un movimento internazionale sorto nel 2005, il Bds, “boicottaggio, disinvestimento, sanzioni”.
Fausto Biloslavo

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18 ottobre 2019 | Sna | reportage
100 anni degli agenti di assicurazione
Il palco del Centenario Sna ha accolto anche Fausto Biloslavo, oggi certamente il più famoso e tenace reporter di guerra. Attraverso fotografie e filmati tratti dai suoi reportage nelle zone dei conflitti, Biloslavo ha raccontato la sua vicenda professionale, vissuta fra pericoli e situazioni al limite del disumano, testimonianfo anche l’orrore patito dalle popolazioni colpite dalla guerra. Affrontando il tema del coraggio, ha parlato del suo, che nonostante la quotidiana esposizione della sua vita a rischi estremi gli permette di non rinunciare a testimoniare la guerra e le sue tragiche e crudeli conseguenze. Ma il coraggio è anche di chi la guerra la subisce, diventando strumento per l’affermazione violenta delle ragioni di parte, ma non vuole rinunciare alla vita, alla speranza. E lottare per sopravvivere richiede grande coraggio. Sebbene possa sembrare un parallelo azzardato, lo stesso Biloslavo, spiega che il coraggio è sostenuto dalla passione, elemento necessario in ogni attività, in quella del reporter di guerra come in quella dell’agente di assicurazione. Il coraggio serve per cominciare da zero, ma anche per rialzarsi quando si è colpiti dalle difficoltà o per adattarsi ai cambiamenti, è il messaggio di Biloslavo alla platea del Centenario.

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16 giugno 2016 | Tgcom24 | reportage
Gli occhi della guerra, l’arte imperitura del reportage
Presentazione Gli occhi della guerra e del documentario "Profughi dimenticati" dal nord dell'iraq

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12 ottobre 2017 | Tele Capodistria | reportage
Gli occhi della guerra
"Gli occhi della guerra" sarà questo il tema della prossima puntata di Shaker, in onda venerdì 13 ottobre alle ore 20. Nostro ospite FAUSTO BILOSLAVO, giornalista di guerra che, in oltre 35 anni, ha vissuto e raccontato in prima persona la situazione su tutti i fronti più caldi: Libano, Afghanistan, Iran, Iraq, ex Jugoslavia... e ultimamente Ucraina, Libia, Siria... Cosa vuol dire fare il reporter di guerra? Com'è cambiato questo "mestiere"? Perchè è ancora così importante? Come mai tanti giovani vogliono farlo? Quali consigli dargli? Tante le domande cui cercheremo di dare risposta. If you LIKE it, please SHARE it!!!

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17 dicembre 2018 | Tracce Radio Rai FVG | intervento
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Guerra guerra guerra
35 anni di reportage in prima linea

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25 agosto 2010 | Radio 24 | intervento
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Professione: Reporter di guerra
"NESSUN LUOGO E' LONTANO" è il nuovo programma di approfondimento di esteri di Radio 24. Giampaolo Musumeci parla della professione reporter. Come si racconta la guerra? Esiste un modo giusto? Come si fa il giornalista di guerra e come è cambiato il mestiere? Le testimonianze di chi lo ha fatto per anni e chi lo fa tuttora.

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14 gennaio 2019 | Peter Pan Radio Rai FVG | intervento
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In 35 anni di reportage i drammi dei bambini, le vittime innocenti dei conflitti

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06 luglio 2015 | Radio Capodistria | intervento
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Non solo Califfato
Una panoramica della situazione internazionale e il ricordo di Franco Paticchio, grande Direttore ed Editore dimenticato

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20 ottobre 2009 | Radio Uno | intervento
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Rassegna stampa - Ultime da Babele
Cmmento ai giornali fra il mito del posto fisso ed i problemi del Medio Oriente.

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