Libertà, libertà invocano i migranti africani bloccati nell’inferno libico
Nei centri di detenzione del ministero dell’Interno sarebbero richiusi in 7mila,ma in tutta la Libia le persone in attesa che i barconi ricomincino a partire verso l’Italia sono fra il mezzo milione e gli 800mila
Una delle più grandi prigioni di migranti, a sud di Tripoli, costruita dagli italiani ai tempi del colonello di Gheddafi ci apre le porte
Il comandante del campo mostra dove sono bloccati i disgraziati in mano ai trafficanti ed i punti di partenza sulla costa
Le deposizioni di chi è stato fermato rivelano che i bengalesi arrivano in aereo per 6mila euro passando da Dubai, il Sudan e atterrando a Tripoli con finti permessi di lavoro
Questo giovane sopravissuto racconta la storia drammatica di quando il motore del gommone si è fermato
I migranti sono detenuti in una ventina di centri libici di detenzione
Tutti vogliono tornare a casa e mostrano i fogliettini di registrazione per il rimpatrio, ma ci vogliono mesi o talvolta un anno e più
L’agenzia dell’Onu per i rimpatri non ha abbastanza fondi e la procedura è molto lenta
Con pochi vestiti, in un lezzo di carne umana sotto chiave, i migranti economici provenienti dall’Africa occidentale sopravvivono in questa baracche dormendo per terra
E non ci sono solo musulmani
manca tutto dall’assistenza medica a pasti decenti
Le guardie cercano di fare il possibile e si rendono conto delle condizioni inumane, ma i fondi sono minimi. Il comandante si scaglia contro l’Europa che promette aiuti, ma secondo il colonnello in questo centro non arriva un euro
Le partenze per l’Italia sono drasticamente diminuite grazie ad un accordo con le milizie che garantivano protezione ai trafficanti in città costiere come Sabrata
Molti dei migranti che ci provano ancora vengono intercettati in mare e portati nel centro di detenzione di Tripoli
Hassan Bedy del Ghana ripete una storia già sentita: “Ci hanno garantito (gli scafisti) che gli italiani sarebbero venuti a soccorrerci. Ed io li ho visti”
Le donne come la giovane Gwasa sono partite perché le hanno detto che in Italia i migranti “hanno privilegi rifugio e cibo”
L’illusione cozza con i luridi cameroni e gabbie che l’aspettano nell’inferno libico
articoli
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17 ottobre 1996 | Il Foglio | reportage "Diplomazia segreta per riportare in Afghanistan re Zahir
13 gennaio 2006 | Il Foglio | reportage "I sunniti tentano di correggere i risultati del voto a colpi di mortaio, ma riconoscono il nuovo Iraq
04 febbraio 2006 | Il Giornale | reportage "Un piano di rivolta studiato per mesi
10 febbraio 2006 | Il Giornale | reportage "Vignette, proteste decise in un summit arabo
13 gennaio 2006 | Il Giornale | reportage "In Irak ora guerra fra terroristi