LIBRO E MOSTRA Gli occhi
della guerra
Gli occhi della guerra incrociati in tanti reportage in prima linea. Per questo gli occhi della guerra diventano il titolo di un libro fotografico. Un libro per raccontare, con immagini e sguardi fugaci, 25 anni di servizi dai fronti più caldi del mondo.
[continua]


REPORTAGE
Guerra
nel Donbass
terribile
e senza fine
Fronte di Pokrovsk - Il più giovane della squadra scatta verso il pezzo di artiglieria con il grosso proiettile da 105 millimetri fra le braccia e lo infila nella canna. Il capo pezzo urla gli ordini, si gira di scatto con le spalle all’obice, assieme all’altro servente, e fa fuoco. Il cannone vomita una vampata rossa con un tonfo sordo, che ti fa fischiare le orecchie. Subito dopo un secondo colpo lanciato dall’obice italiano dell’Oto Melara, un po’ datato, ma sempre buono, sibila nell’aria verso il bersaglio.
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Rory Peck
Almerigo Grilz non conosceva la paura, ma ricordava sempre che Rory Peck era fin troppo coraggioso. Come molti altri cameramen o giornalisti inglesi era arrivato alla professione dopo un periodo nell’esercito. Rory Peck faceva parte di quella pattuglia di free lance con cui spesso lavoravano i tre dell’Albatross. Con lui ho realizzato uno dei miei ultimi reportage televisivi, a Kabul nel 1992 al crollo del regime comunista scoprendo le fosse comuni delal polizia segreta. Per Rory la guerra era il posto dove le persone rivelano se stesse, dove coraggiosi e codardi, onesti e disonesti mostrano il loro vero volto. E’ morto a Mosca mentre filmava gli scontri durante il tentato golpe del 3 ottobre 1993.

www.rorypecktrust.org



02 maggio 2008
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