|
Articolo
28 luglio 2010 - Prima - Afghanistan - Il Giornale |
|
La vera guerra dell'America è contro un sito web |
Talebani sempre più forti, servizi segreti pachistani collusi con i terroristi, l’Iran che addestra e paga gli insorti. Questo è il quadro della disastrosa guerra in Afghanistan, che emerge dalla più clamorosa fuga di notizie riservate americane dai tempi della guerra del Vietnam. Il contenuto scottante di 92mila rapporti segreti recuperati da Wikileaks, il sito specializzato in scoop politicomilitari, e poi finito ieri in prima pagina su New York Times , Guardian e sul settimanale tedesco Der Spiegel . Le carte del Pentagono, da gennaio 2004 a dicembre 2009, hanno confermato quello che già si temeva: gli Stati Uniti hanno speso 300 miliardi di dollari per la guerra in Afghanistan, ma «i talebani sono più forti adesso che nel 2001», denuncia il New York Times . Secondo i rapporti segreti gli insorti sono in possesso di missili a ricerca di calore, che usano contro i velivoli della Nato. Armi del genere sono servite ai mujaheddin, negli anni 80, per sconfiggere i sovietici. I famosi droni, i velivoli pilotati dal Nevada per colpire Al Qaida, non sono così efficaci come si immagina, secondo i rapporti del Pentagono. In molti casi si scontrano in volo o precipitano costringendo le truppe Nato ad ardite operazioni di recupero. Una di queste è avvenuta il 22 marzo 2008 nella valle di Uzbeen, 70 chilometri a Sudest d Kabul. Gli alpini paracadutisti di Bolzano hanno combattuto una dura battaglia attorno ai resti di un drone Predator Warrior. Dai documenti si scopre che i corpi speciali americani hanno messo in piedi la Task force 373 per «catturare o uccidere» una settantina di capi talebani. Non sempre è filato tutto liscio. In alcune missioni sono morti diversi civili, come è capitato venerdì nella provincia di Helmand. I morti innocenti sarebbero 52. Dalle carte emerge con chiarezza il doppio gioco del Pakistan. Islamabad incassa un miliardo di dollari l’anno da Washington per la guerra al terrorismo, ma l’Isi, la potente intelligence militare, è collusa con i talebani. Nel luglio 2008, il numero due della Cia, Stephen R. Kapes, ha affrontato i pachistani, prove alla mano, denunciando il coinvolgimento di loro agenti nell’attacco suicida contro l’ambasciata indiana a Kabul. Un mese dopo, un colonnello dell’intelligence di Islamabad si sarebbe incontrato con un capo talebano per complottare l’assassinio del presidente Hamid Karzai. I documenti sono pieni di informazioni su attacchi organizzati dall’area tribale pachistana verso l’Afghanistan. I pachistani chiudevano un occhio, o addirittura partecipavano alla pianificazione. L’ex capo dell’Isi, Hamid Gul, si è incontrato con miliziani di Al Qaida e ha mantenuto rapporti con la rete Haqqani e gli uomini di Gulbuddin Hekmatyar che combattono contro la Nato. Alcune informazioni segrete sembrano uscire da un film di James Bond. I terroristi volevano utilizzare un Corano con la copertina in oro, che nascondeva una bomba, per assassinare funzionari del governo di-Kabul o avvelenare bevande alcoliche destinate ai soldati americani in Afghanistan. Anche l’Iran è tirato in causa. In un documento del 2009,l’intelligence americana scriveva che oltre 100 afghani e stranieri erano arrivati in Afghanistan dall’Iran per condurre attentati suicidi. Nel 2005 gli agenti di Teheran avrebbero offerto 1.740 dollari per ogni soldato afghano ucciso e 3.480 per un funzionario governativo. Lo stesso anno, Hekmatyar, signore della guerra afghano, avrebbe incassato 212mila dollari e i suoi uomini erano addestrati a Birjand sul territorio iraniano. |
|
|
video
|
|
01 dicembre 2009 | Rai3 - Cominciamo Bene | reportage
Il dramma dei baby clandestini
Ogni anno sono circa settemila i minori stranieri non accompagnati che arrivano in Italia alla ricerca dell'Eldorado occidentale. Arrivano dal Nord Africa, dai paesi dell'Est, ma pure dall'Afghanistan dove un viaggio da incubo più che di speranza
|
|
|
|
27 novembre 2001 | TG5 - Canale 5 | reportage
Kunduz sta cadendo
Kunduz sta cadendo "Inshalla"
|
|
|
|
10 ottobre 2010 | Domenica Cinque | reportage
In guerra si muore: 4 penne nere cadute in battaglia
Furiosa battaglia in Afghanistan: i talebani tendono un'imboscata ad un convoglio italiano nella famigerata valle del Gulistan. L'obiettivo è spingere i blindati verso una o più trappole esplosive piazzate dagli insorti. Un «Lince» salta in aria uccidendo sul colpo quattro penne nere e ferendo un quinto alpino. I soccorsi riescono a mettere in salvo l'unico sopravvissuto, sotto il fuoco degli insorti. La trappola esplosiva ha ucciso Gianmarco Manca, Francesco Vannozzi, Sebastiano Ville e Marco Pedone, tutti del 7˚ reggimento alpini della brigata Julia, di stanza a Belluno.
|
|
|
|
radio
|
16 luglio 2010 | R101 | intervento |
Afghanistan
Combattimento dei corpi speciali a Bala Murghab
Un’operazione dei corpi speciali italiani finita in un violento combattimento con i talebani, che hanno ferito tre militari, uno in maniera grave. A terra sono rimasti due Ranger, gli alpini paracadutisti del battaglione Monte Cervino di Bolzano ed un incursore dell’aereonautica.
Non si è trattato del solito agguato con una trappola esplosiva, ma di un combattimento vero e proprio nei pressi di Bala Murghab, il fronte nord del contingente italiano.
|
|
16 aprile 2010 | SBS Australia | intervento |
Afghanistan
I tre di Emergency trasefriti nella capitale afghana
Trasferiti a Kabul i tre medici di Emergency. Sembrava che la soluzione fosse ancora lontana.
|
|
13 aprile 2010 | Radio Città Futura | intervento |
Afghanistan
La sorte dei tre italiani di Emergency in manette
Gli uomini dei servizi afghani puntano il dito contro il chirurgo Marco Garatti e Matteo D’Aira, il capo infermiere, mentre il giovane Matteo Pagani non sarebbe coinvolto e potrebbe venir ben presto scagionato.
|
|
25 novembre 2010 | Nuova Spazio Radio | intervento |
Afghanistan
Il talebano impostore ai segretissimi colloqui di pace
“Tu Vuo' Fa' O' Talebano” era il divertente tormentone musicale che prendeva in giro Osama bin Laden nel 2001, ma questa volta in Afghanistan la farsa ha superato l’immaginazione. Un impostore si è presentato al segretissimo tavolo della pace con il governo afghano spacciandosi per il numero due di mullah Omar, il leader guercio dei talebani. Nella sceneggiata tragicomica ci è cascata anche la Nato, che ha prelevato con i suoi aerei il truffatore in Pakistan scortandolo in Afghanistan.
|
|
18 maggio 2010 | SBS Australia | intervento |
Afghanistan
Trappola esplosiva uccide due alpini
L’Afghanistan è la nostra trincea, dove 3300 soldati italiani combattono i talebani e portano aiuti e sviluppo alla popolazione. Dal 2001 abbiamo perso 22 uomini per cercare di garantire sicurezza al paese. Gli ultimi due caduti sono il sergente Massimiliano Ramadù ed il caporal maggiore Luigi Pascazio. La mattina del 17 maggio sono saltati in aria su una trappola esplosiva lungo la “strada maledetta”. Una pista in mezzo alle montagne di sabbia che porta da Herat, il capoluogo dell’Afghanistan occidentale, a Bala Murghab, dove i soldati italiani tengono con le unghie e con i denti una base avanzata. I caduti fanno parte del 32° reggimento genio guastatori della brigata Taurinense. Due loro commilitoni, il primo caporal maggiore Gianfranco Scirè ed il caporale Cristina Buonacucina sono rimasti feriti dall’esplosione che ha sconquassato il blindato Lince su cui viaggiavano. L’alpina è la seconda donna soldato ferita in Afghanistan.
|
|
|
|
|