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24 luglio 2011 - Esteri - Terrorismo - Il Giornale
Ecco perché ogni strage ci sembra l'11 settembre
Il tarlo dell’11 settembre ci è entrato nella testa. Un tumore maligno che riappare a ogni nuovo e devastante attentato co­me quello di Oslo. Per automati­smo puntiamo subito il dito con­tro la follia stragista di Al Qaida, senza neppure pensare che al posto del fondamentalista isla­mico votato alla guerra santa ci si possa imbattere in quello cri­stiano pronto ugualmente a tut­to.
Anders Behring Breivik,l’uni­co attentatore norvegese per ora catturato, che su Facebook accusava i giovani musulmani britannici di essere in gran par­te emuli di Al Qaida, ha copiato perfettamente chi odiava. Oslo sembrava Kabul, dopo l’esplo­sione dell’autobomba nel cen­tro della capitale. La distruzio­ne era la stessa solitamente pro­v­ocata dai terroristi rimasti orfa­ni di Osama bin Laden. Anche l’esplosivo, ricavato dal fertiliz­zante, è quello utilizzato negli at­tentati in nome del jihad in Euro­pa, da Madrid a Londra. Non so­lo: l’attacco era multiplo con il colpo di scena del cecchino. Bre­ivik ha sparato su un isolotto, ad­dirittura a dei ragazzini, con ci­nica ferocia e fredda organizza­zione, a cominciare dalla divisa da poliziotto che indossava. Lo stesso avevano fatto i talebani al­l’hotel Intercontinental di Ka­bul, a fine giugno in Afghani­stan.
A far riemergere il tarlo del­l’ 11 settembre ci ha pensato pu­re un avvoltoio del terrore in re­te, che ha rivendicato l’attacco di Oslo a nome del terrorismo in­ternazionale. Poi la rivendica­zione è sparita, ma era scritta ad arte per collegare i veri pericoli jihadisti nei paesi scandinavi. Non è un’invenzione la cellula del terrore islamico scoperta un anno fa a Oslo, che pure aveva comprato fertilizzante e voleva mettere a segno un attacco deva­stante. Per non parlare delle mi­nacce reali ai paesi scandinavi grazie alle vignette satiriche su Maometto e ai 400 soldati norve­gesi in missione in Afghanistan. Neanche l’arresto di un cec­chino biondo ha spazzato via del tutto i sospetti sullo zampi­no di Al Qaida. I nuovi e più peri­colosi emissari del terrore jiha­dista sono i convertiti o i giovani europei, anche norvegesi, adde­strati nelle aree tribali pachista­ne. Qualcuno di loro è stato arre­stato al ritorno a casa, altri sono morti combattendo in Afghani­stan.
Pure il presidente americano, Barack Obama, è stato influen­zato dal tarlo dell’11 settembre e nelle prime dichiarazioni sem­brava p­ropendere per la pista in­ternazionale. Il premier norve­gese, subito dopo l’attacco nel centro di Oslo, è stato trasferito in un luogo sicuro, i soldati si so­no schierati nelle strade e le au­to­rità hanno abolito temporane­amente Schengen per controlla­re
da tutti i paesi europei dopo l’11 settembre. Un automati­s­mo dettato dal fatto che l’intelli­gence occidentale, compresa quella di Oslo, negli ultimi dieci anni combatte soprattutto il ter­rorismo di matrice jihadista, che ha seminato morte e distru­zione in mezzo mondo, compre­sa l’Europa.
La psicosi del nemico islami­co è fortissima, in parte motiva­ta e in qualche maniera messa nel conto.I sopravvissuti dell’a­t­tentato di Oslo hanno subito par­lato di 11 settembre. Quando si è cominciato a capire che si trat­tava di un nemico più subdolo, di una serpe in seno è stato un se­condo shock. I terroristi non so­no più diversi da noi per origine, pelle, cultura e religione, ma co­me noi nati e cresciuti nello stes­so paese, con le stesse tradizio­ni. Gli Stati Uniti ne sanno qual­cosa con la strage di Oklahoma city del 1995. Breivik, che mesco­lava i videogame di guerra ai film sulla battaglia delle Termo­pili, deve aver pensato veramen­te di essere una specie di Rambo anti stato. Qualcuno, fondamen­talista come lui, l’avrà aiutato a imitare i terroristi islamici che tanto odiava con un 11 settem­bre alla rovescia, in miniatura e fai da te, ma altrettanto sconvol­gente.
www.faustobiloslavo.eu
[continua]

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04 maggio 2010 | Spazio Radio | intervento
Terrorismo
Tutti i nemici dell'America
Rivoluzionari islamici nati su internet, terroristi della guerra santa fai da te, con qualche vacanza del terrore alle spalle in Pakistan, Yemen, Somalia o estremisti di destra sono i principali sospettati del fallito attentato a New York.

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