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07 agosto 2011 - Esteri - Afghanistan - Il Giornale
Abbattuto l'elicottero dei Rambo Usa
l razzo deve aver centrato l’eli­cottero quando si stava abbassan­do per sbarcare i corpi speciali o cercava di schizzare via per evitare lo sbarramento di fuoco dei taleba­ni. Il Chinook da trasporto truppe, lo stesso usato dal contingente ita­liano, è precipitato come un ele­fante ferito. Per i 31 soldati ameri­cani a bordo e 7 commando afgha­ni, non c’è stato nulla da fare. Ben 25 dei militari a stelle e strisce era­no Navy Seals, i Rambo della mari­n­a che hanno ucciso Osama bin La­den in Pakistan. Si tratta della per­dita più grave della Nato, in un so­lo colpo, nei dieci anni di guerra in Afghanistan. La strage è avvenuta nella notte fra venerdì e sabato nel­la provincia di Wardak, ad ovest di Kabul, in parte controllata dai tale­bani.
L’intelligence aveva segnalato una riunione di alcuni capi degli insorti nella famigerata valle di Tangi. Le squadre dei Navy Seals
devono aver cercato di atterrare nella zona per piombare di sorpre­sa sugli insorti, che però erano pronti a combattere. «Volevano at­taccare una casa, ma i nostri mujaheddin hanno reagito di­struggendo l’elicottero con un raz­zo Rpg» ha subito rivendicato il portavoce dei talebani, Zabihul­lah Mujahed. Un colpo di fortuna andato a segno perché il Ch 47 do­­veva già trovarsi a bassa quota. Ot­to talebani sono rimasti uccisi nel­la battaglia, secondo il portavoce degli insorti. Gli elicotteri da tra­sporto, soprattutto durante le ope­razioni speciali, volano quasi sem­p­re in coppia e con una scorta di ve­livoli d’assalto, che avranno mar­tellato i talebani. Mujahed, però, non risparmia macabri dettagli: «Gli americani hanno dovuto por­tarsi via i pezzi dei corpi dei loro compagni disseminati dappertut­to ». La Nato si è limitata a confer­mare la perdita senza specificare le cause,ma ammettendo che«nel­l’area c’era attività militare nemi­ca ».La provincia di Wardak,pur es­sendo vicina alla capitale, è pro­gressivamente passata sotto un controllo sempre più esteso degli insorti. Il nocciolo duro dei milizia­ni nell’area è composto dall’Hezb i Islami, il partito fondamentalista in armi di Gulbuddin Hekmatyar. Un signore della guerra, fin dai tempi dell’invasione sovietica, che si è alleato con i talebani. Nel­l’area orientale del paese opera an­che la famigerata rete Haqqani, che ha messo a segno i più spetta­colari e sanguinosi attacchi suici­di nella capitale e cercato di assas­sinare il presidente afghano Ha­mid Karzai. L’est dell’Afghanistan non a caso è presidiato dalle trup­pe Usa, che sui 374 caduti della coa­liz­ione internazionale di quest’an­no ne conta due terzi.
Nell’Afghanistan centro orien­tale
opera anche l’Esercito del­l’ombra, i resti di al Qaida, compo­sto da combattenti arabi, ceceni, uzbeki e pachistani, che spesso fanno da istruttori alle nuove leve talebane. Il 2 agosto, nella provin­cia di Wardak dove è precipitato l’elicottero, veniva catturato con un’operazione dei corpi speciali il comandante Azizullah dell’Hezb i Islami di Hekmatyar. Il giorno pri­ma, vicino a Kabul, era stata sco­perta una specie di mini fabbrica dove venivano perfettamente ri­create uniformi dell’esercito af­ghano, della polizia e della coali­zione internazionale a comincia­re da quelle americane. Spesso i terroristi suicidi indossano queste divise per avvicinarsi agli obiettivi e scatenare l’inferno.
I talebani non hanno sofisticati missili terra aria e si arrangiano con gli Rpg, imprecisi razzi a spalla di fabbricazione russa, che se cen­trano l’obiettivo in volo sono co­munque micidiali. L’anno nero per gli abbattimenti fu il 2005. In giugno un razzo uccise 17 soldati a stelle e strisce, sempre su un Ch 47 Chinook. Il presidente Karzai ha ri­v­elato la notizia ed inviato un mes­saggio di condoglianze alla Casa Bianca. Barack Obama ha reso omaggio «al sacrificio straordina­rio » dei caduti. I Navy Seals sono truppe d’élite entrate ancor più nel mito americano dopo l’uccisio­ne del capo di Al Qaida. L’abbatti­mento del Chinook ha pure una forte valenza simbolica, a sole due settimane dall’inizio della transi­zione fra le truppe Nato e quelle af­ghane. Nel 2014 i soldati di Kabul dovrebbero garantire la sicurezza da soli, ma i talebani, dopo dieci anni di guerra, non demordono.

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