image
Articolo
02 febbraio 2012 - Cronache - Italia - Il Giornale
Gadget Concordia all'asta in rete Tutti vogliono il feticcio macabro
Un gettone del casinò di bor­do, le carte magnetiche delle cabi­ne, il menù della cena di gala della sera del disastro, ma pure souve­nir del varo, cartoline, foto e ma­gliette di nave Concordia sono fi­niti in vendita su internet. Come per il Titanic la «memorabilia» del­la nave naufragata al Giglio è un macabro rituale per farsi qualche soldo. Sul sito di annunci ebay so­no app­arse dopo il 13 gennaio cen­tinaia di offerte. Nel frattempo dal relitto semi affondato i sommoz­zatori e­straevano i corpi di 17 per­sone e altre 16 sono ancora disper­se.
Le offerte in rete che offendeva­no di più sono state rimosse dagli amministratori di ebay.
Un americano del Massachuset­ts voleva vendere per un prezzo di partenza di 900 dollari un gettone di 1 euro del casinò della nave. Per dimostrarne l’autenticità l’aveva fotografato accanto alla scheda magnetica della sua cabina. Pri­ma che l’offerta, valida fino al 6 feb­braio, fosse rimossa l’asta era arri­vata a 1.800 dollari. Secondo il
Ti­mes di Londra su ebay erano in vendita anche il menù dell’ultima cena di gala della nave,un bicchie­re da cocktail e magliette dell’equi­paggio.
Ma sul sito di annunci più famo­so al mondo ci sono ancora 469 vo­ci «Costa Concordia» esplose do­po il naufragio del 13 gennaio. Di­versi sono i modellini in «perfet­te » oppure «ottime condizioni», come si legge nell’annuncio.Il pri­mo della lista viene venduto a un prezzo iniziale di 162,50 dollari. Uno dei souvenir più ricercati è un medaglione argentato del 2 set­tembre 2005, in ricordo del varo della nave passeggeri a Genova. Un varo sfortunato perché la botti­glia di champagne non si ruppe contro lo scafo al primo tentativo. Il prezzo di partenza era di 465 dol­lari e i­eri pomeriggio l’asta era arri­vata a 1.950. Ci sono anche le carte magnetiche per le cabine o per gli accessi alle attrazioni del defunto hotel galleggiante in vendita per soli cinque dollari. Su ebay si tro­va­pure una scheda telefonica pre­pagata dell’equipaggio di 10 dolla­ri.
Uno degli annunci più ingegno­si nello­sfruttare il disastro è la ven-ditaonline di cappellidamarina­io spacciati per quelli dell’equi­paggio, suggeriti per il Carnevale. Due cappelli a 3,47 euro ognuno sono già stati venduti, ma ce ne so­no altri 10 a disposizione.
A Viareggio, domenica pome­riggio, sfilerà un carro carnevale­sco sull’Europa in balia della crisi raffigurata dal Titanic. La nave passeggeri naufragata nel 1912 portando in fondo al mare 1.517 passeggeri. A bordo del carro di Carnevale ci sarà il cantautore Gianluca Dominici, che si vestirà da Francesco Schettino con tanto di uniforme e gradi di capitano. Per il maxipupazzo in cartapesta non c’è stato il tempo.
Su ebay non mancano cartoli­ne, foto, libri della sfortunata na­ve e le magliette con la scritta in in­glese «Io sono un sopravvissuto di Costa Concordia». Gli ammini­­stratori del sito hanno cancellato diversi annunci spiegando «che ebay non permette di sfruttare le sofferenze e tragedie umane» per vendere souvenir. Un macabro burlone australiano aveva offerto in rete il relitto della nave specifi­cando che non è così malridotta anche se «l’acqua ha un po’ dan­neggiato gli interni». In ogni caso, secondo l’annuncio di cattivo gu­sto, bisognerà cambiare i tappeti. Per il relitto in «vendita, dal prez­zo di­partenza simbolico di 1 dolla­ro l’asta era arrivata a 1.088,88 dol­lari,
grazie a ingenui o pagliacci che hanno partecipato al triste scherzo on line. Poi ebay ha rimos­so l’annuncio.
www.faustobiloslavo.eu
[continua]

video
29 dicembre 2010 | | reportage
Gli occhi della guerra a Trieste
Dopo aver portato la mostra su 25 anni di reportage di guerra in tutta Italia, finalmente il 29 dicembre è stata inaugurata a Trieste, presso la sala espositiva della Parrocchia di Santa Maria Maggiore, via del Collegio 6. Gli occhi della guerra sono dedicati ad Almerigo Grilz e a tutti i giornalisti caduti sul fronte dell'informazione. La mostra rimarrà aperta al pubblico dal 10 al 20 gennaio. L'evento è stato organizzato dal Circolo universitario Hobbit con la sponsorizzazione della Regione.

play
10 giugno 2008 | TG3 regionale | reportage
Gli occhi della guerra.... a Bolzano /1
Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, non dimentica i vecchi amici scomparsi. Il 10 giugno ha visitato a Bolzano la mostra fotografica “Gli occhi della guerra” dedicata ad Almerigo Grilz. La mostra è stata organizzata dal 4° Reggimento alpini paracadutisti. Gli ho illustrato le immagini forti raccolte in 25 anni di reportage assieme ad Almerigo e Gian Micalessin. La Russa ha ricordato quando "sono andato a prendere Fausto e Almerigo al ritorno da uno dei primi reportage con la mia vecchia 500 in stazione a Milano. Poco dopo li hanno ricoverati tutti e due per qualche malattia". Era il 1983, il primo reportage in Afghanistan e avevamo beccato l'epatite mangiando la misera sbobba dei mujaheddin, che combattevano contro le truppe sovietiche.

play
03 febbraio 2012 | UnoMattina | reportage
Il naufragio di nave Concordia e l'allarme del tracciato satellitare


play
[altri video]
radio

24 maggio 2010 | Radio Padania Libera | intervento
Italia
Proselitismo islamico dietro le sbarre
“Penso che sia giusto se alcuni musulmani combattono la guerra santa contro gli americani in paesi che non sono la loro terra”. Dopo un lungo girarci attorno Kamel Adid sorprende un po’ tutti, quando sputa il rospo. La domanda riguardava i mujaheddin, i musulmani pronti a morire per Allah, contro l’invasore infedele. Tre soldati della guerra santa, arrivati un paio di mesi fa da Guantanamo, sono rinchiusi poco più in là, nel reparto di massima sicurezza del carcere di Opera, alle porte di Milano.
Adid è un giovane marocchino di 31 anni con barbetta islamica d’ordinanza e tunica color noce. Nel carcere modello di Opera fa l’imam dei 44 musulmani detenuti, che frequentano una grande sala adibita a moschea. Un predicatore fai da te, che di solito parla un linguaggio moderato e ti guarda con occhioni apparentemente timidi.
Deve scontare ancora due mesi di pena per un reato legato alla droga e da pochi giorni è stato trasferito in un altro istituto. “Quelli che si fanno saltare in aria subiscono il lavaggio del cervello – si affretta a spiegare l’autonominato imam – Noi abbiamo riscoperto la fede in carcere. Pregare ci da conforto, ci aiuta ad avere speranza”.

play

27 gennaio 2020 | Radio 1 Italia sotto inchiesta | intervento
Italia
Esercito e siti ebraici
Fausto Biloslavo I nostri soldati rispettano la giornata della Memoria dell’Olocausto non solo il 27 gennaio, ma tutto l’anno. L’esercito, con l’operazione Strade sicure, schiera 24 ore al giorno ben 700 uomini in difesa di 58 siti ebraici sul territorio nazionale. Tutti obiettivi sensibili per possibile attentati oppure oltraggi anti semiti. “Per ora non è mai accaduto nulla anche grazie alla presenza dei militari, che serve da deterrenza e non solo. Il senso di sicurezza ha evitato episodi di odio e minacce ripetute come in Francia, che rischiano di provocare un esodo della comunità ebraica” spiega una fonte militare de il Giornale. I soldati, che si sono fatti le ossa all’estero, sorvegliano, quasi sempre con presidi fissi, 32 sinagoghe o tempi ebraici, 9 scuole, 4 musei e altri 13 siti distribuiti in tutta Italia, ma soprattutto al nord e al centro. La città con il più alto numero di obiettivi sensibili, il 41%, è Milano. Non a caso il comandante del raggruppamento di Strade sicure, come in altre città, è ufficialmente invitato alle celebrazioni del 27 gennaio, giorno della Memoria. Lo scorso anno, in occasione dell’anniversario della nascita dello Stato di Israele, il rappresentante della comunità ebraica di Livorno, Vittorio Mosseri, ha consegnato una targa al comandante dei paracadustisti. “Alla brigata Folgore con stima e gratitudine per il servizio di sicurezza prestato nell’ambito dell’operazione Strade sicure contribuendo con attenzione e professionalità al sereno svolgimento delle attività della nostro comunità” il testo inciso sulla targa. In questi tempi di spauracchi anti semiti l’esercito difende i siti ebraici in Italia con un numero di uomini praticamente equivalente a quello dispiegato in Afghanistan nel fortino di Herat. Grazie ad un’esperienza acquisita all’estero nella protezione delle minoranze religiose, come l’antico monastero serbo ortodosso di Decani in Kosovo. “In ogni città dove è presente la comunità ebraica esiste un responsabile della sicurezza, un professionista che collabora con le forze dell’ordine ed i militari per coordinare al meglio la vigilanza” spiega la fonte del Giornale. Una specie di “assessore” alla sicurezza, che organizza anche il sistema di sorveglianza elettronica con telecamere e sistemi anti intrusione di avanguardia su ogni sito. Non solo: se in zona appare un simbolo o una scritta anti semita, soprattuto in arabo, viene subito segnalata, fotografata, analizzata e tradotta. “I livelli di allerta talvolta si innalzano in base alla situazione internazionale” osserva la fonte militare. L’ultimo allarme ha riguardato i venti di guerra fra Iran e Stati Uniti in seguito all’eliminazione del generale Qassem Soleimani. Roma è la seconda città per siti ebraici presidiati dai militari compresi asili, scuole e oratori. Le sinagoghe sono sorvegliate pure a Napoli, Verona, Trieste e quando necessario vengono disposte le barriere di cemento per evitare attacchi con mezzi minati o utilizzati come arieti. A Venezia i soldati garantiscono la sicurezza dello storico ghetto. A Livorno e in altre città sono controllati anche i cimiteri ebraici. Una residenza per anziani legata alla comunità è pure nella lista dei siti protetti a Milano. Ed i militari di Strade sicure nel capoluogo lombardo non perdono d’occhio il memoriale della Shoah, lo sterminio degli ebrei voluto da Hitler.

play

25 maggio 2010 | Spazio Radio - Radio 1 | intervento
Italia
L'Islam nelle carceri italiane
In Italia su oltre 23mila detenuti stranieri, 9840 risultano musulmani, secondo i dati ufficiali. Almeno seimila, però, non si sono dichiarati. Il rapporto di 364 pagine, “La radicalizzazione jihadista nelle istituzioni penitenziarie europee”, realizzato dall’esperto di Islam nella carceri, Sergio Bianchi, ne indica 13mila.
In Italia ci sono circa 80 islamici dietro le sbarre per reati connessi al terrorismo. Dal 2009 li hanno concentrati in quattro istituti di pena: ad Asti, Macomer, Benevento e Rossano. Nel carcere di Opera, invece, sono arrivati Adel Ben Mabrouk, Nasri Riadh e Moez Abdel Qader Fezzani, ex prigionieri di Guantanamo. Chi li controlla ogni giorno racconta che parlano in italiano. La guerra santa in Afghanistan l’hanno abbracciata dopo aver vissuto come extracomunicatori nel nostro paese. Non si possono incontrare fra loro e vivono in celle singole. Pregano regolarmente con molta devozione e hanno mantenuto i barboni islamici.

play

06 settembre 2018 | Radio immaginaria | intervento
Italia
Teen Parade
Gli adolescenti mi intervistano sulla passione per i reportage di guerra

play

03 gennaio 2011 | Radio Capodistria - Storie di bipedi | intervento
Italia
Gli occhi della guerra
Le orbite rossastre di un bambino soldato, lo sguardo terrorizzato di un prigioniero che attende il plotone di esecuzione, l’ultimo rigagnolo di vita nelle pupille di un ferito sono gli occhi della guerra incrociati in tanti reportage di prima linea. Dopo l’esposizione in una dozzina di città la mostra fotografica “Gli occhi della guerra” è stata inaugurata a Trieste. Una collezione di immagini forti scattate in 25 anni di reportage da Fausto Biloslavo, Gian Micalessin e Almerigo Grilz, ucciso il 19 maggio 1987 in Mozambico, mentre filmava uno scontro a fuoco. La mostra, che rimarrà aperta al pubblico fino al 20 gennaio, è organizzata dall’associazione Hobbit e finanziata dalla regione Friuli-Venezia Giulia. L’esposizione è dedicata a Grilz e a tutti i giornalisti caduti in prima linea. Il prossimo marzo verrà ospitata a Bruxelles presso il parlamento europeo.Della storia dell'Albatross press agency,della mostra e del libro fotografico Gli occhi della guerra ne parlo a Radio Capodistria con Andro Merkù.

play

[altri collegamenti radio]




fotografie







[altre foto]