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19 marzo 2013 - Esteri - India - Il Giornale
Ecco l’arma dell’Italia contro l’India

Fausto Biloslavo 
La Corte suprema indiana non riconosce l'immunità di­plomatica dell'ambasciatore italiano Daniele Mancini ed estende l'obbligo di non lascia­re il Paese, fino al 2 aprile, per il nostro rappresentante. L'Unione Europea ci «scarica» sostenendo che la vicenda de­ve essere chiarita fra India e Italia. Il Giornale , però, ha sco­perto­grazie a precise segnala­zioni che esiste un'arma effica­ce
 di «ritorsione»: il blocco dell'accordo commerciale fra l'Unione Europea e l'India. Guarda caso a caldeggiarlo era stata la baronessa inglese Catherine Ashton, quando ri­copriva il ruolo di Commissa­rio Ue per il commercio este­ro. Oggi rappresenta la politi­ca estera europea e non si è mai strappata le vesti per i ma­rò.
Ieri si è svolta l'udienza pres­so la Corte suprema presiedu­ta dal suo massimo rappresen­tante, il giudice Altamas Ka­bir. Nel mirino c'è l'ambascia­tore italiano, che ha firmato l'affidavit per il permesso elet­torale concesso dalla stessa Corte del rientro in Italia di Massimiliano Latorre e Salva­tore Girone. I fucilieri di Mari­na accusati di aver ucciso due
 pescatori in servizio antipira­teria dovevano rientrare ve­nerdì prossimo, ma il governo italiano ha deciso di tenerli in patria chiedendo un arbitrato internazionale sulla giurisdi­zione.
Il presidente Kabir ha gelato la difesa sostenendo che «ab­biamo perso fiducia nel signor Mancini«. Non solo: «L'amba­sciatore non ha immunità» perché, secondo il giudice, si è sottoposto all'autorità della
 Corte firmando l'affidavit che garantiva il rientro a Delhi dei marò.
Il 15 marzo con la nota verba­le 100/685, in possesso del
 Giornale , l'ambasciata italia­na ricordava al «ministero de­gli Esteri indiano gli obblighi alla protezione dei diplomati­ci derivanti dalla Convenzio­ne di Vienna». Nella nota si chiede al governo di Delhi di «riassicurare che nessuna au­torità indiana possa applicare misure restrittive alla libertà di Sua Eccellenza l'ambascia­tore ». Alla fine si invita pure a garantire la «personale sicu­rezza » di Mancini e di tutti i no­stri diplomatici in India.
Il portavoce della baronessa Ashton, in un comunicato in­viato all'Ansa,
 ha soste­nuto che la Ue «non fa parte della disputa legale» tra Ita­lia e India e«per­ciò non può pren­dere posizione nel merito degli ar­gomenti legali ri­guardanti il caso». Poi invita «tutti», com­presa l'Italia, come se avessimo trattenuto noi l'ambasciatore india­no, «ad applicare la Con­venzione di Vienna», oltre «a trovare una soluzione reci­procamente soddisfacente e coerente con il diritto interna­zionale e il diritto del mare».
In realtà l'Italia e Bruxelles hanno in mano un'arma formi­dabile che in un anno di crisi dei marò non è mai stata tirata fuori. Entro il 2013 si conclude­rà il negoziato per l'accordo commerciale fra l'Unione Eu­ropea e l'India. Gli scambi bila­terali sono arrivati a 80 miliar­di di euro nel 2011 e per l'India significherebbe accedere in maniera vantaggiosa al primo mercato mondiale di importa­zione. L'accordo dovrà venir votato dal Consiglio europeo e poi ratificato Parlamento di Bruxelles. L'Italia non ha pote­re di veto, ma nella prassi un suo secco no lo bloccherebbe.
L'europarlamentare Cristia­na Muscardini l'ha già propo­sto mesi fa e la scorsa settima­na,
 ma «il governo italiano non si è mai mosso».
Gli addetti ai lavori sono convinti che «sarebbe un modo per farsi rispettare dalla diplomazia euro­pea guidata dalla baro­nessa Ashton, che molti diplomatici hanno ribattezzato 'As(h)tonishing' per la sua sorprendente po­chezza
 ».


[continua]

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08 gennaio 2014 | Vita in diretta | reportage
Il caso marò nella palude giudiziaria indiana
Gli indiani vogliono i marò al­la sbarra, forse per torchiarli, an­che se l’antiterrorismo non ha ancora presentato il volumino­so rapporto d’accusa contro Massimiliano Latorre e Salvato­re Girone. Il processo «speciale» ai fucilieri di Marina è partito ieri con un rinvio al 30 gennaio. Il pubblico ministero aggiunto, Siddharth Luthra, a nome della polizia antiterrorismo (Nia), vo­leva obbligare i marò a presen­tarsi in aula. Non solo: gli investi­gatori pretendono che vengano intrapresi «i passi appropriati per garantire la custodia» di La­torre e Girone, secondo il giorna­le The Hindu . Il pm ha poi precisato: «Non sto dicendo che devono essere fi­sicamente presi in custodia», ma passare sotto la completa tu­tela della cort­e speciale del giudi­ce Darmesh Sharma e venire al­la sbarra. Fonti italiane a Delhi gettano acqua sul fuoco, ma gli indiani fanno sapere al Giornale che la Nia «vuole interrogare an­cora i fucilieri di Marina». E non escludono ulteriori sviluppi. I marò non si sono presentati al­l’udienza di ieri e attraverso i lo­ro legali hanno chiesto di venir esentati anche in futuro. L’unico dato certo è che l’anti­te­rrorismo non ha ancora conse­gnato il rapporto d’accusa. Staf­fan De Mistura, inviato speciale del governo, volato a Delhi, haprecisato che l’ulteriore rinvio «non è stato subito ma voluto dai nostri legali per l'esistenza di troppe zone grigie ed ambiguità da parte indiana».De Mistura ri­badisce: «Non possiamo accetta­re di procedere senza un capo di accusa chiaro e la certezza che non venga evocata la legge sulla repressione della pirateria» che prevede la pena di morte. L’ex ministro degli Esteri Giulio Ter­zi ribadisce che il processo a Delhi «è illegittimo. Affidare la sorte dei nostri ragazzi all’India è profondamente sba­gliato sia giuridicamen­te che politicamente». Secondo fonti india­ne la Nia presenterà «l’at­to d’accusa entro la fine del mese» e sarà pesan­te. I fucilieri di Marina, in servizio anti pirateria, sono accusati di aver uc­ciso due pescatori il 15 febbraio del 2012 al di fuori delle acque territoriali indiane. L’aspetto paradossale è l’esempio che ci sta dando Delhi verso la superpotenza america­na «colpevole» dell’arresto per qualche ora della console india­na a New York. Dopo immediate proteste e rappresaglie il gover­no indiano ha intimato ieri la chiusura di tutti gli esercizi com­merciali e la palestra gestita da locali nel compound dell’amba­sciata degli Stati Uniti. Non solo: le macchine con targa diplomati­ca americana potranno venir multate se violano le norme del traffico.

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10 febbraio 2014 | La vita in diretta | reportage
Marò candidati alle europee?
Se destra e sinistra candidassero un fuciliere di Marina a testa per le elezioni di Strasburgo sarebbe un segnale di unità e dignità nazionale.

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20 marzo 2013 | TG5 | reportage
"I nostri marò" l'e book di Giornale.it
La storia di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone i fucilieri di Marina trattenuti in India per un anno con l'accusa di aver ucciso due pescatori scambiati per pirati. "I NOSTRI MARO'" è un e book di Fausto Biloslavo e Riccardo Pelliccetti, che ripercorre la vicenda attraverso documenti esclusivi, testimonianze, foto e video inediti. Un anno di sgarbi diplomatici, interpretazioni arbitrarie del diritto e umiliazioni, ma anche un anno di retroscena e di battaglie per riportarli a casa. Latorre e Girone restano in Italia, ma la storia non è finita. Ora è sotto tiro il nostro ambasciatore in India, Daniele Mancini, per il mancato rientro a Delhi dei marò.

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26 marzo 2013 | Radio Città | intervento
India
Caso marò: Terzi si dimette. Il ministro della Difesa no


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12 marzo 2013 | Radio 24 - Melog | intervento
India
I due Marò
La storia di Massimilianno Latorre e Salvatore Girone i fucilieri di Marina trattenuti in India per un anno con l'accusa di aver ucciso due pescatori scambiati per pirati. Sul Giornale.it è raccontata nell'e book "I NOSTRI MARO'", che ripercorre la vicenda attraverso documenti esclusivi, testimonianze, foto e video inediti. Un anno di sgarbi diplomatici, interpretazioni arbitrarie del diritto e umiliazioni, ma anche un anno di retroscena e di battaglie per riportarli a casa. Latorre e Girone restano in Italia, ma la storia non è finita. Ora è sotto tiro il nostro ambasciatore in india, Daniele Mancini, come rappresaglia per il mancato rientro a Delhi dei marò.

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26 marzo 2013 | Radio24 | intervento
India
I Marò rispediti in India


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