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02 ottobre 2013 - Esteri - Siria - Il Giornale
La bandiera nera di Al Qaida sulle chiese profanate Ecco la Siria dei ribelli
Prima hanno tirato giù la cro­ce sopra la chiesa per issare la bandiera nera di Al Qaida. Poi hanno divelto la campana e lan­ciato in strada un crocifisso per calpestarlo. Alla fine la chiesa cattolica armena dei Martiri è stata vandalizzata e quella dell' Annunciazione data alle fiam­me. Il tutto ripreso in un video da­gli uomini masch­erati dello Sta­to islamico dell'Irak e del Levan­te, che combattono in Siria. L'en­nesimo sfregio alla cristianità ha avuto luogo il 26 settembre a Raqqa, la città del nord caduta nelle mani dei ribelli.
Una televisione di Dubai ha mandato in onda il video per de­nunciare l'attacco alle due chie­se, che trovate sul sito del Giorna­le . Sul tetto a punta di quella ar­mena, gli estremisti armati e ma­scherati piantano­la bandiera ne­ra di Al Qaida con i versi del Cora­no scritti
 in bianco. Un gruppet­to ar­meggia attorno alla campa­na per metterla fuori uso. In sot­tofondo, come per le esecuzio­ni, non mancano gli immancabi­li inni degli eredi di Osama Bin Laden. La profanazione è ac­compagnata dal solito grido di vittoria «Allah o akbar» (Dio è grande). Poi un miliziano lancia in stra­da, dal tetto della chiesa, un cro­cifisso, che viene calpestato da un altro volontario della guerra santa vestito di nero. Attorno ci sono dei bambini ed il personag­gio mascherato, proveniente dall'Arabia Saudita, spiega che il crocifisso è il simbolo dei «Naza­reni, una setta cristiana che ap­poggia il regime di Bashar al As­sad ». Un vero e proprio lavaggio del cervello denunciato dallo stesso conduttore del canale te­levisivo di Dubai. Gli estremisti giunti dall'Irak hanno messo in piedi delle scuo­le­coraniche per diffondere il ver­bo wahabita della penisola ara­bica. Non a caso la città di Raqqa è stata occupata dai ribelli lo scorso marzo grazie allo sceicco Mohammad Faycal al Houeidi, leader della locale tribù degli Avadilat. Ex membro del parla­mento di Damasco, ha stretti le­gami con l'Arabia Saudita e vole­va che Raqqa fosse «la prima cit­tà indipendente della rivoluzio­ne siriana ». Gli ultrà islamici dopo aver is­sato la bandiera nera di Al Qaida hanno vandalizzato gli interni e l'asilo accanto alla chiesa arme­na dei Martiri. A Raqqa, nelle stesse ore, veniva appiccato il fuoco a un altro luogo di culto cri­stiano, la chiesa melkita cattoli­ca della Nostra signora dell'An­nunciazione. Croci, statue, ico­ne e dipinti all'interno sono an­dati distrutti. Una fotografia pub­blicata sul sito dei cristiani siria­ni mostra la facciata della chiesa annerita dalle fiamme.
Proprio nella zona di Raqqa è stato rapito il 5 agosto il gesuita italiano Paolo Dall'Oglio. I suoi
 carcerieri sarebbe­ro i miliziani dello Stato Islamico in Irak e nel Levante, gli stessi che hanno profanato le chie­se.
Qualche giorno dopo, uno sparuto gruppetto di corag­giosi attivisti dei di­ritti civili è sceso in strada per protesta­re­contro la profana­zione. Il problema è che le unità dell' Esercito siriano li­bero, la fazione filo occidentale dei ri­belli, si è ripetuta­mente scontrata, ar­mi in pugno, a Raq­qa ed al­tre zone del­la Siria con gli estre­misti
 venuti dall' Irak e del fronte Jabhat Al Nusra.
All'agenzia vaticana Fides un veterano dell'Esercito libero ha ammesso che «per noi diventa impossibile proteggere i più fra­gili, come le minoranze religio­se. Abbiamo visto uccisioni bar­bariche ». L'obiettivo è terroriz­zare i cristiani (due milioni) co­stringendoli ad andarsene (già 200mila profughi) e frantumare la Siria su base confessionale.
 
www.faustobiloslavo.eu
 

video
10 settembre 2013 | Tg5 | reportage
L'inferno di Jobar alle porte di Damasco
Alle porte della capitale siriana il nostro inviato racconta il sobborgo ridotto a un cumulo di macerie, nella zona dove sono state usate le armi chimiche.

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12 settembre 2013 | Tg5 | reportage
Maaalula: i tank governativi che martellano i ribelli
Il nostro inviato in Siria, Fausto Biloslavo, torna nel mezzo dei combattimenti fra le cannonate dei carri armati

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19 marzo 2019 | Rai 1 Storie italiane | reportage
Ricordo di Lorenzo volontario con i curdi ucciso dall'Isis


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02 luglio 2015 | Radio24 | intervento
Siria
La famiglia jihadista
"Cosa gradita per i fedeli!!! Dio è grande! Due dei mujaheddin hanno assassinato i fumettisti, quelli che hanno offeso il Profeta dell'Islam, in Francia. Preghiamo Dio di salvarli”. E’ uno dei messaggi intercettati sulla strage di Charlie Hebdo scritto da Maria Giulia Sergio arruolata in Siria nel Califfato. Da ieri, la prima Lady Jihad italiana, è ricercata per il reato di associazione con finalità di terrorismo internazionale. La procura di Milano ha richiesto dieci mandati di cattura per sgominare una cellula “familiare” dello Stato islamico sotto indagine da ottobre, come ha scritto ieri il Giornale, quando Maria Giulia è arrivata in Siria. Il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli ha spiegato, che si tratta della “prima indagine sullo Stato Islamico in Italia, tra le prime in Europa”.

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02 dicembre 2015 | Radio uno Tra poco in edicola | intervento
Siria
Tensione fra Turchia e Russia
In collegamento con Gianandrea Gaiani, direttore di Analisi Difesa. In studio conduce Stefano Mensurati.

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23 gennaio 2014 | Radio Città Futura | intervento
Siria
La guerra continua


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