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Mondo
06 aprile 2017 - Esteri - Iraq - Panorama
Sos per i cristiani perseguiatti dell’Iraq

Noi cristiani in Iraq rischiamo l’estinzione. Per questo abbiamo bisogno di tornare nei villaggi da poco liberati. Le case però sono state distrutte o saccheggiate dallo Stato islamico. Non dimenticateci». L’appello è di padre Thabet Mekku, ordinato sacerdote come don Paolo, profugo ad Erbil nell’Iraq settentrionale con 132mila cristiani dopo l’avanzata delle bandiere nere dell’Isis nell’estate del 2014. 

Per rimettere in piedi i villaggi della piana di Ninive, a nord di Mosul - e si parla soltanto delle case - occorrono oltre 200 milioni di dollari. Tre chiese cristiane hanno fondato il 30 marzo scorso un Comitato per la ricostruzione. Secondo lo studio della fondazione pontificia «Aiuto alla chiesa che soffre», quasi 12 mila abitazioni sono state danneggiate dall’Isis e dai combattimenti. Ben 669 residenze non esistono più. «Vogliamo lanciare una sorta di piano Marshall, con l’obiettivo di far tornare alla vita i villaggi cristiani della piana di Ninive. Per il rientro degli sfollati ci vogliono non solo case, ma anche acqua, elettricità, cliniche» spiega Alessandro Monteduro, direttore della sezione italiana di «Aiuto alla chiesa che soffre». Secondo un sondaggio, il 57 per cento dei cristiani intervistati ha subito la distruzione o il saccheggio delle proprietà. Il 41 per cento vuole tornare, ma la paura è diffusa. «I cristiani vorrebbero la protezione della comunità internazionale con Caschi blu armati. In alternativa potrebbero sentirsi sicuri con una forza di sicurezza cristiana, che garantisca l’ordine nella piana di Ninive grazie a un’amministrazione e a uno statuto speciale» conferma don Paolo, responsabile della diocesi di Mosul. Le famiglie cristiane che hanno già lasciato l’Iraq sono 25 mila. Nel nord del paese rimangono come sfollate 90 mila persone. I nuclei familiari aiutati dalla Chiesa sono costretti a vivere in stanze di 4 metri per 4. I prezzi dell’affitto arrivano anche a 650 dollari al mese per appartamento (cifra elevatissima per questa zona dell’Iraq).   

Intanto, all’orizzonte si profila una nuova minaccia. Le milizie sciite, vittoriose a Mosul, hanno organizzato posti di blocco all’ingresso dei villaggi cristiani più importanti. Grazie all’appoggio militare e finanziario dell’Iran, vorrebbero occupare gran parte della fertile (nonché strategica) piana di Ninive. «Anche per questo motivo invochiamo una visita, il prima possibile, di papa Francesco» sottolinea padre Paolo. «Qualcosa di enorme che ci aiuterebbe a resistere, per non far morire la cristianità in Medio Oriente». (Fausto Biloslavo)


video
12 febbraio 2008 | Top Secret Rete 4 | reportage
Iraq: il caso Calipari
Fausto Biloslavo e Barbara Schiavulli parlano di Nicola Calipari il numero due del Sismi ucciso ad un posto di blocco americano in Iraq, mentre portava in salvo Giuliana Sgrena, la giornalista del Manifesto sequestrata a Baghdad nel 2005. Con Claudio Brachino si parla anche della missione italiana ad An Nassiryah e dell'impegno militare in Afghanistan.

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18 novembre 2015 | Virus Raid due | reportage
Speciale terrorismo
LE IMMAGINI DELLA BATTAGLIA DI SINJAR NEL NORD DELL'IRAQ VICINO AL CONFINE SIRIANO, CHE HA SPACCATO IN DUE IL CALIFFATO. COLLEGAMENTO SULL'INTERVENTO DI TERRA: "SPAZZARE VIA IL CALIFFATO NON E' IMPOSSIBILE, MA NON ABBIAMO GLI ATTRIBUTI E LA VOLONTA' POLITICA DI UNIRE LE FORZE"

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22 novembre 2014 | | reportage
Premio Cutuli
Da Erbil collegamento per ricordare Maria Grazia uccisa dai talebani il 19 novembre 2011 a Surobi sulla strada per Kabul

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radio

26 agosto 2010 | Radio Anch'io - Radio Uno | intervento
Iraq
Missione compiuta?
Il ritiro del grosso dei soldati americani lascia un paese ancora instabile, ma la missione è in parte compiuta.

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14 giugno 2014 | Radio24 | intervento
Iraq
L'avanzata del Califfato
Il califfato con Baghdad capitale, Corano e moschetto, mani amputate ai ladri, nemici crocefissi, tasse islamiche, donne chiuse in casa ed Occidente nel mirino con l’obiettivo di governare il mondo in nome di Allah. Questo è lo “Stato islamico dell’Iraq e della Siria” (Isis), che sta conquistando città dopo città rischiando di far esplodere il Medio Oriente.

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06 ottobre 2015 | Zapping Rai Radio 1 | intervento
Iraq
Raid italiani in Iraq?
Raid italiani le ipotesi:Paolo Magri dir.Ispi,Fausto Biloslavo corrispondente Il Giornale.

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31 ottobre 2010 | Nuova Spazio Radio | intervento
Iraq
Wikileaks dice quello che si sa già. Per tutti è un grande scoop
I rapporti Usa che smonterebbero la versione italiana di un episodio della battaglia dei ponti ad An Nassiryah e la morte accidentale di un paracadutista in Iraq sono la classica tempesta in un bicchier d’acqua. Le rivelazioni di Wikileaks sugli italiani della missione Antica Babilonia derivano dagli stessi rapporti scritti dal nostro contingente, che lungo la catena di comando arrivavano fino al quartier generale americano a Baghdad. E altro ancora.

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