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Articolo
22 maggio 2020 - Il Fatto - Libia - Il Giornale |
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| Otto Mig russi in aiuto di Haftar La Turchia minaccia rappresaglie |
Fausto Biloslavo Mig russi al fianco del generale Haftar, che minaccia di scatenare un bombardamento a tappeto conto i turchi in Libia, ma ormai nell\'assedio di Tripoli è con le spalle al muro dopo una serie di cocenti sconfitte. Il governo del sultano Erdogan risponde promettendo una dura rappresaglia, ma forse la notizia dell\'intervento di Mosca è vera solo in parte. In realtà servirebbe da deterrenza per non far passare ai giannizzeri libici di Ankara la «linea rossa» di un\'avanzata verso i pozzi petroliferi della Cirenaica, feudo di Haftar. Il ministro dell\'Interno del governo di accordo nazionale libico (Gna), Fathi Bashagha, ha denunciato l\'arrivo di «otto aerei da guerra Mig 29 e Sukoi 24» in appoggio all\'autoproclamato esercito nazionale libico (Lna) di Haftar. I caccia sarebbero decollati dalla base russa di Hmeimim, vicino a Latakia e atterrati in Cirenaica. La notizia non è confermata e potrebbe essere una provocazione, ma poco prima Saqr al-Jaroushi, il capo delle forze aeree di Haftar, ha minacciato «la più grande campagna aerea della storia». In realtà i bombardamenti su Tripoli assediata da aprile stanno diminuendo dopo l\'ennesima sconfitta degli uomini di Haftar, che lunedì hanno perso la strategica base aerea di Al Watiya. Le forze di Tripoli stanno avanzando verso la roccaforte di Tharouna, l\'ultimo caposaldo di Haftar per mantenere in piedi l\'assedio della capitale. L\'obiettivo è farla crollare dall\'interno con accordi sotto banco. Alle minacce di bombardamenti di Haftar i turchi hanno riposto di considerare le sue truppe «un obiettivo legittimo» se verranno colpiti in Libia. Nelle ultime disfatte i droni di Erdogan e i consiglieri turchi con sistemi di guerra elettronica sono riusciti a mettere fuori uso la contraerea russa Pantsir fornita dagli Emirati arabi all\'esercito di Haftar. «Mig russi sono arrivati in Cirenaica, ma non è detto che siano 8 aerei da guerra e che ci siano caccia bombardieri Sukoi. È una mossa di deterrenza per fare capire che se Haftar venisse espulso dalla Tripolitania nessuno deve sognarsi di spodestarlo dalla Cirenaica» spiega una fonte occidentale del Giornale sul terreno. I piloti non sarebbero certo russi, ma egiziani, siriani o emiratini, alleati di Haftar. Gli unici voli tracciati sono due velivoli della compagnia privata di Damasco Cham Wings a Bengasi, che potrebbero aver trasportato armi e miliziani siriani. Ormai le parti in lotta reclutano nella martoriata Siria combattenti per il fronte libico. Negli ultimi giorni si tratta ai massimi livelli con colloqui telefonici fra il presidente Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan e i rispettivi ministri degli Esteri. Ieri Mosca ha ribadito «l\'importanza di una cessazione immediata delle azioni militari e la ripresa del processo politico». Da Tripoli, però, il portavoce del ministero degli Esteri, Mohamed Qablawi, ha respinto qualsiasi tregua e l\'intenzione di «estendere il controllo della sicurezza su tutto il territorio libico compresa la Cirenaica». |
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12 marzo 2016 | Tgcom24 | reportage
Bugie e reticenze sugli ostaggi ammazzati
Molti politici nostrani hanno fatto ancora una volta una figura meschina. Gli stessi che giocano al tiro al bersaglio con il regime egiziano sul caso Regeni difendono a spada tratta il governo italiano, che qualche peso sulla coscienza dovrebbe averlo per come è andata a finire la storia degli ostaggi. Nel caso di Failla e Piano non risulta che abbiano sollevato il problema dell’avallo del governo Renzi al raid americano a Sabrata, che ha rotto l’equilibrio locale facendo rischiare la pelle a tutti gli ostaggi, anche i due tornati a casa. E soprattutto provocando una reazione a catena sfociata nella morte di Failla e Piano. Non c’è da stupirsi se gli stessi giornaloni, che puntano, non a torto, il dito contro il presidente egiziano Al Sisi, non fanno lo stesso con Renzi chiedendo lumi sul fatto che lui ed il capo dello Stato erano informati del raid Usa, che ha dato inizio al disastro degli ostaggi di Sabrata. E non abbiano alzato un dito almeno per rinviare l’attacco.
Ancora più disarmante la reticenza della politica e del governo sul ruolo jihadista dei tunisini delle bandiere nere vissuti pure da noi, nel rapimento degli ostaggi italiani.
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22 marzo 2011 | TGCOM | reportage
La mia Tripoli
La mia Tripoli
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23 marzo 2011 | TG4 | reportage
Diario dalla Libia in fiamme
Diario dalla Libia in fiamme
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10 marzo 2011 | Panorama | intervento |
Libia
Diario dalla Libia
Diario dalla Libia
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06 marzo 2011 | Panorama | intervento |
Libia
Diario dalla Libia
Diario dalla Libia
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26 agosto 2011 | Radio Città Futura | intervento |
Libia
I giornalisti italiani rapiti a Tripoli
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26 aprile 2011 | Radio 101 | intervento |
Libia
Con Luxuria bomba e non bomba
Il governo italiano, dopo una telefonata fra il presidente americano Barack Obama ed il premier Silvio Berlusconi, annuncia che cominciamo a colpire nuovi obiettivi di Gheddafi. I giornali titolano: "Bombardiamo la Libia". E prima cosa facevamo? Scherzavamo con 160 missioni aeree dal 17 marzo?
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22 marzo 2011 | Panorama | intervento |
Libia
Diario dalla Libia
Diario dalla Libia
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