LIBRO E MOSTRA Gli occhi
della guerra
Gli occhi della guerra incrociati in tanti reportage in prima linea. Per questo gli occhi della guerra diventano il titolo di un libro fotografico. Un libro per raccontare, con immagini e sguardi fugaci, 25 anni di servizi dai fronti più caldi del mondo.
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REPORTAGE
Nel Mar Rosso
per difendere
i mercantili
MAR ROSSO - Il rendezvous è fissato alle 2 Zulu in una notte di mezza luna nel Mar Rosso. Il cacciatorpediniere, Caio Duilio, naviga a tutta velocità verso nord. L’obiettivo è garantire la protezione ravvicinata a un convoglio di tre navi mercantili lungo la “zona rossa”, ad alto rischio, per la minaccia di droni e missili che gli Houti lanciano dallo Yemen. Fino ad oggi i miliziani filo iraniani, in guerra con Israele per l’invasione di Gaza, hanno attaccato 73 mercantili.
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15 maggio 2012

Radio ManàManà

Aiuti a Brasile ed India che ci sbeffeggiano

Gli indiani considerano gli ol­tre 350 milioni di euro in aiuti e progetti umanitari che il governo di Londra spende nel loro paese al­la stregua di «noccioline». Non so­lo: uno dei leader del maggior par­ti­to d'opposizione invita l'ex impe­ro coloniale a tenersi i soldi. D'al­tro canto il governo di New Delhi sborsa di tasca sua quasi la stessa cifra per aiutare i paesi poveri in gi­ro per il mondo. L'Italia, che da quasi tre mesi si ritrova con due fucilieri di marina nelle galere indiane, ha continua­to, negli ultimi anni, ad «aiutare» l'India, un paese con un terzo dei poveri del mondo, ma potenza nu­cl­eare ed economica super emer­gente. Solo quest'anno non ci so­no stati «erogazioni per progetti intergovernativi», anche se un progetto a dono a favore delle pic­cole e medie imprese indiane è in fase di conclusione. E la realizza­zione di un'altra iniziativa, «a cre­dito d'aiuto» di 25,8 milioni di eu­ro è sospeso. Nulla rispetto a Lon­dra, ma nel 2010 per la Coopera­zione allo sviluppo l'India era an­cora fra i dieci paesi che «aiutava­mo » di più, con 12 milioni di dolla­ri. Nonostante non fosse una na­zione «prioritaria» dal 2008. Per as­surdo davamo una mano anche al Brasile, che ha messo in libertà il terrorista Cesare Battisti, con 9 mi­lioni di dollari nel 2010. Pure il Bra­sile non è più prioritario, ma spul­ciando nel sito della Cooperazio­ne si scoprono fior fiore di progetti ancora attivi o avviati quando il presidente Lula si rifiutava di estradarlo. Battisti è stato arresta­to­in Brasile nel 2007 e poi definiti­vamente rilasciato, beffando l'Ita­lia, nel 2011.



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