LIBRO E MOSTRA Gli occhi
della guerra
Gli occhi della guerra incrociati in tanti reportage in prima linea. Per questo gli occhi della guerra diventano il titolo di un libro fotografico. Un libro per raccontare, con immagini e sguardi fugaci, 25 anni di servizi dai fronti più caldi del mondo.
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REPORTAGE
Guerra
nel Donbass
terribile
e senza fine
Fronte di Pokrovsk - Il più giovane della squadra scatta verso il pezzo di artiglieria con il grosso proiettile da 105 millimetri fra le braccia e lo infila nella canna. Il capo pezzo urla gli ordini, si gira di scatto con le spalle all’obice, assieme all’altro servente, e fa fuoco. Il cannone vomita una vampata rossa con un tonfo sordo, che ti fa fischiare le orecchie. Subito dopo un secondo colpo lanciato dall’obice italiano dell’Oto Melara, un po’ datato, ma sempre buono, sibila nell’aria verso il bersaglio.
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02 aprile 2012 | Terra! | reportage

Italiano di ventura



TRIPOLI - “L’Italia, i figli, mi mancano, ma vorrei tornarci per difendermi in tribunale, non dietro le sbarre. La galera l’ho già fatta in Libia”. Parola di Giulio Lolli, 46 anni, latitante per la procura di Bologna e Rimini, che vive libero a Tripoli. Occhi azzurri, smilzo, barbetta e foulard con i colori della nuova Libia al collo parla per la prima volta della sua incredibile storia a cavallo fra la truffa e l’avventura. Fino al 2010 era uno dei più noti venditori di yacht italiani. Poi è finito in una serie di inchieste con una sfilza di reati finanziari, corruzione ed altre accuse da far tremare i polsi. Si è trasferito prima in Tunisia e poi in Libia rincorso non solo da un mandato di cattura internazionale, ma dalle rivolte arabe. “Non l’avrei mai immaginato, ma sono diventato un rivoluzionario e ho combattuto contro il regime di Gheddafi dopo essere stato trattato come un cane nelle sue galere” spiega Lolli, che incontriamo nel centro di Tripoli.