Gli occhi della guerra incrociati in tanti reportage in prima linea. Per questo gli occhi della guerra diventano il titolo di un libro fotografico. Un libro per raccontare, con immagini e sguardi fugaci, 25 anni di servizi dai fronti più caldi del mondo.
NABATIEH - La strada a doppia corsia per Nabatieh, nel Sud del Libano, è deserta. Più ci avviciniamo alla città, roccaforte di Hezbollah, aumenta il presagio di morte e distruzione. Già in periferia il fumo grigio scaturito dai bombardamenti israeliani si alza da un edificio colpito al lato della strada. Ci passiamo in mezzo con un brivido che corre lungo la schiena. Sembra che non ci sia anima viva.
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16 luglio 2019 | Quarta repubblica | reportage
I migranti da Sarajevo all'Italia
In Bosnia ci sono ottomila migranti che vogliono passare il confine croato per venire in Italia
Si infilano anche di giorno nelle piantagioni di granturco
E in campo aperto corrono per non farsi individuare dalle pattuglie della polizia croata che utilizza pure i droni
Attraverso la boscaglia, che i migranti chiamano giungla, ci mettono dieci giorni a piedi per raggiungere Trieste
Siamo arrivati sul confine europeo della Croazia in mezzo al nulla
Fra i 100 e 200 migranti arrivano ogni sera con il treno da Sarajevo nell’imbuto della Bosnia nord occidentale
Sono giunti fino a qui lungo la rotta balcanica via Turchia, Grecia, Macedonia e Serbia
La polizia federale carica i migranti su un pullman per rimandarli indietro verso la parte serba della Bosnia, ma è una farsa
Si incamminano lungo la strada asfaltata… e spariscono….
il giorno dopo riprendono il cammino verso i campi di accoglienza del cantone di Bihac vicini al confine croato
A Vuciak, che significa tana del lupo, è stata montata una tendopoli
Sono in 500, soprattutto pachistani e bengalesi, che non scappano dalle guerre come questo gruppetto
Gli scontri fra migranti, per soldi o telefonini, sono all’ordine del giorno
La Bosnia nord occidentale è una grande Lampedusa terrestre dove sono passati dal 2017 20mila migranti illegali diretti in Europa
E la popolazione è esasperata
Il “gioco” così i migranti chiamano il viaggio clandestino dalla Bosnia
Ogni giorno escono dai campi con zaino e sacco a pelo e si dirigono alla stazione degli autobus
L’autista compiacente che ha fatto pagare il biglietto il doppio scarica i migranti all’incrocio per la Croazia
A ridosso del confine si fermano e si nascondono nelle case abbandonate
Si muovono soprattutto con il buio grazie ai percorsi su Google map inviati via telefonino da chi ce l’ha fatta
ma solo il 10% passa al primo tentativo. I croati li intercettano con le camere termiche, li pestano e rimandano in Bosnia dopo averli sequestrato anche le scarpe
E i migranti ritentano il gioco dell’oca anche venti volte fino a quando non arrivano a Trieste