La ricostruzione del governo sulla drammatica vicenda dei 4 ostaggi italiani fa acqua da tutte le parti. E non mancano gravi responsabilità taciute da gran parte dei media.
La matrice jihadista legata alle bandiere nere nel rapimento per autofinanziarsi è sempre più evidente, nonostante le smentite ufficiali.
La trattativa c’era eccome a tal punto che è stato pagato almeno una parte del riscatto, come rivela l’unica sopravvissuta tunisina all’agguato che è costato la vita a due ostaggi Salvatore Failla e Fausto Piano.
L’aspetto più grave e silenziato è l’avallo dell’Italia al raid del 19 febbraio contro un campo di addestramento del Califfato a Sabrata. L’obiettivo era Noureddine Chouchane un jihadista tunisino dello Stato islamico, che ha vissuto a lungo in Italia ed è stato espulso dal Viminale per motivi di sicurezza nazionale. Il premier Renzi ha dichiarato testualmente che si trattava “di un'azione di cui era informato il presidente della Repubblica, noi, francesi ed inglesi”. Sapevamo che gli ostaggi italiani erano a Sabrata, ma non abbiamo fatto nulla. Le bombe americane hanno rotto l’equilibrio di forze scatenando una guerra fra bandiere nere e milizie islamiste locali. Di mezzo ci sono andati due ostaggi italiani uccisi perché scambiati per jihadisti o peggio eliminati per rapinare il riscatto, servito a liberare gli altri due sequestrati, senza lasciare testimoni.
articoli
19 agosto 2016 | Il Giornale | reportage Preso il reclutatore “italiano” Ingaggiava jihadisti suicidi [continua] [www]
21 agosto 2016 | Il Giornale | reportage Sui muri di Sirte minacce Isis “A Roma col volere di Allah” [continua] [www]
10 giugno 2016 | Il Giornale | reportage “Un’ Ong italiana aiuta gli scafisti a farla franca” [continua]
16 marzo 2016 | Panorama | reportage E nelle cancellerie spunta un piano B [continua]
12 marzo 2016 | Il Giornale | reportage La sopravvissuta al blitz: erano in mano ai jihadisti [continua] [www]
13 ottobre 2016 | Il Giornale | reportage Italiani rapiti in Libia chiesti 4 milioni [continua]
01 settembre 2016 | Corriere del Ticino | reportage Le insidie occhio ai fili tesi o rischi di saltare in aria [continua]
Libia Che fine ha fatto Gheddafi?
Il colonnello Gheddafi è morto, ferito oppure in perfetta forma, nonostante le bombe, e salterà fuori con la sua ennesima e prolissa apparizione televisiva? Il dubbio è d’obbligo, dopo i pesanti bombardamenti di Tripoli. Ieri è ricomparaso brevemente in un video girato durante un incontro, all'insaputa dei giornalisti, nell'hotel di Tripoli che ospita la stampa internazionale.